Lecco perduta/44: quando c’erano i Magi e la Befana
Re Magi di un tempo
I Magi arrivavano anche in Comune a Lecco, nel salone consiliare, gremito di bambini di dipendenti, per distribuire doni con la regia del vice sindaco Antonietta Nava; oggi potrebbe subentrare in tale ruolo Francesca Bonacina.
Sfilavano la sera della vigilia per le vie del centro cittadino, per iniziativa dell’oratorio San Luigi, presso la Basilica. Vagavano su percorsi quasi “misteriosi”, per suscitare sorprese e curiosità; toccavano strade periferiche scarsamente illuminate, come tra le case del Lazzaretto, alla Malpensata-Belvedere, Spirola, alla Piccola di via Ghislanzoni, ed anche al Porto di Malgrate, tra i due ponti stradali sull’Adda. Erano preceduti da staffette in bicicletta, giovani e ragazzi che impugnavano grosse pile. Vi era un seguito di armigeri e valletti, di artieri e maniscalchi. Le comparse erano reclutate tra i ragazzi dell’oratorio e c’era la gara a far parte del corteo del “Re nero”. Nel sottopalco del Teatro del Sagrato i “negretti” si preparavano il colore con bruciacchiati turaccioli. Era specialista in questo trucco Gianfranco Sacchi, ma se la cavavano anche Antonio Bonfanti e Gianfranco Brambilla. Poi c’era l’avventura della sera, in una città già silenziosa, ma ancora con le luminarie natalizie dei commercianti e dell’ELMA. Il passaggio dei Magi faceva aprire finestre, animava balconi e portoni, chiamava all’esterno dei bar coloro che giocavano a carte o che guardavano la televisione. Al Circolo Italo Casella di via Torri Tarelli vi fu un insolito “scambio”: vistosi manifesti rendevano nota la Befana per i figli dei soci del Circolo, ma arrivarono, con generale sorpresa, i Re Magi. Rimase l’interrogativo: qualcuno aveva sbagliato indirizzo o forse, più semplicemente, i titoli dei manifesti della festa in famiglia per i più piccoli, animata sempre dagli instancabili Nello Riva e Titi Colombelli.
A.B.