Lecco perduta/44: nell'attuale Piazza Cermenati c'era il porto Garibaldi

C'era il porto Garibaldi sulla riva del lago, nei primi decenni del Novecento nella zona dell'attuale piazza Cermenati. Nelle giornate di mercoledì e sabat, quando c'era il mercato, arrivavano numerosi i barconi sulla riva da vari paesi del Lario. Il movimento del porto vedeva i carri con la merce per le barche, le operazioni di carico e scarico, i marinai d'acqua dolce, i commercianti, i bottegai, gli allevatori di bestiame, gli osti delle numerose trattoria che punteggiavano il retro porto.
Terminate le operazioni portuali, come ricorda Giuseppe Milani in una sua pubblicazione sulla Lecco di inizio Novecento, i naviganti mettevano la vela a mezzogiorno e se il vento era propizio se ne ripartivano; altrimenti attendevano l'ora buona, mentre ingannavano il tempo nelle osterie vicine.

La riva del lago ai tempi del porto Garibaldi, dove oggi c’è piazza Cermenati

Lasciato porto Garibaldi si incontrava, infatti una fitta rete di osterie, trattorie, nelle vie del vecchio borgo, dal vicolo Granai alla piazzetta dell'Angelo, dalla contrada della Giesa alla via Bovara, dalla contrada Santa Marta al vicolo del Pozzo, ai portici di piazza XX Settembre.
La riva del lago, la sponda del porto, terminava ai Gaj, dove oggi si trova via Nazario Sauro che sbuca sul lungolago presso i portici del ristorante Larius. La contrada ai Gaj annoverava l'osteria del Palmir, quella del Pesce ed il ristorante Garibaldi. Più avanti, verso la foce del Caldone, prima di arrivare alla Canottieri Lecco, la sponda del lago affondava nella foresta del giardinett o degli alberi, dove c'era pure un ristorante che prendeva tale nome. Era un angolo solitario fuori mano, dove si allungavano le ombre di platani ed ippocastani. Il monumento ai Caduti sarà inaugurato nel 1926 e darà un nuovo "aspetto" al tratto di riva al termine del Lario.
Perché porto Garibaldi? Perché il 6 giugno 1859 era sbarcato Giuseppe Garibaldi, proveniente da Como; raggiunse l'albergo Croce di Malta, dove avevano preso residenza il Commissario Regio e gli ufficiali garibaldini della Compagnia Ferrari. La sosta del comandante dei Mille fu brevissima: la sera stessa ripartiva alla volta di Bergamo, dopo aver rivolto un entusiasmante discorso ai volontari garibaldini ed alla popolazione, dal balcone del Croce di Malta.
A.B.
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