Lecco perduta/32: in piazza c’era la sede della Banca Popolare

La sede centrale della Banca Popolare di Lecco in piazza Garibaldi, nel marzo 1988
Il dibattito sulla città che cambia riguarda anche il palazzo della centralissima piazza Garibaldi, ex sede centrale della Banca Popolare di Lecco. Si parla anche di un progetto relativo ad un complesso alberghiero; le vecchie foto del primo ventennio Novecento fanno ricordare che sulla parte dell’immobile verso l’attuale via Nazario Sauro c’era il grande albergo dell’Arpa.
    Era sabato 16 settembre 1972 quando la Banca Popolare di Lecco festeggiò, con apposita solenne cerimonia, il secolo di vita. In contrada Larga, l’attuale via Cavour, la Popolare aveva aperto il primo sportello il 20 agosto 1872. Al traguardo del secolo la Banca presentava un “insieme” che dalla sede centrale di piazza Garibaldi  passava per le sedi di Milano e di Como, alle quattro agenzie di città, alle 38 filiali sparse nel territorio. La Popolare arriverà, poi, a Roma, nel 1987, con la sede di piazza Santi Apostoli, a due passi dall’Altare della Patria.
    Il centenario vide anche la presentazione del documentario “A partire dal lago”, che rievocava le tappe principali, da Francesco Cornelio a Mario Bellemo. Furono ricostruite per il film anche strutture ambientali d’epoca, come il fortino costruito nel maggio 1944, quando il comando germanico aveva requisito il palazzo della banca. In quel periodo gli uffici centrali si trasferirono a villa Grassi di Oggiono.
    La cerimonia del centenario si svolse presso il Cinema Nuovo, di viale Costituzione. Fu il presidente cavaliere del lavoro Mario Bellemo a ricordare il traguardo raggiunto. Vi furono interventi del ministro delle Finanze, sen. Athos Valsecchi, del vice direttore della Banca d’Italia, Rinaldo Ossola, del presidente dell’Associazione nazionale fra Banche Popolari, Francesco Parrillo. I partecipanti alla manifestazione del Cinema Nuovo lasciarono poi Lecco per raggiungere in battello Bellagio, dove si tenne il convivio del secolo B.P.L.
    Il brindisi augurale fu introdotto dal senatore Giuseppe Pella, già presidente del Consiglio dei Ministri. L’impeccabile regia organizzativa fu coordinata dal dr. Italo Durastante della B.P.L. L’ampio salone di Bellagio presentava un’atmosfera di richiamo alla “lecchesità”, non solo per le Lucie manzoniane che consegnavano agli ospiti una caratteristica clessidra, quasi a scandire il tempo che era, ed è, rapidamente passato.
A.B.
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