Lecco perduta/26: ''staffetta'' tricolore dei ricordi
Andrea Invernizzi viene festeggiato per la conquista del record
mondiale di gran fondo, con oltre 200 chilometri nell’arco delle 24 ore
mondiale di gran fondo, con oltre 200 chilometri nell’arco delle 24 ore
C’erano tanti altri che hanno indossato la bianca casacca dell’Icam: Righetti, Vitali, Penso (vincitore di una Stramilano), Vittorio Librizzi, l’azzurro juniores dei 3000 Marongiu, e poi Maurizio Stucchi, i fratelli Enrico, Alberto e Marco Demaldè, Massimo Airoldi. C’era Giorgio Rusconi, salto con l’asta, alfiere dei quattro fratelli lecchesi di Via Cairoli, tutti in maglia Icam: sono stati Alberto, Pietro e Paolo. Per le ragazze diverse presenze: Silvana Binda, ostacolista dei 100, la collega Isabella Bonaiti, la Acerboni (salto in alto).
Un commosso pensiero di ricordo è andato a dirigenti ed atleti nel frattempo scomparsi, come Mario Binda, colonna dell’atletica lecchese, giudice di gara Fidal. E’ stato ricordato in modo particolare Andrea Invernizzi, classe 1934, residente in quartiere Acquate, lavoratore trafiliere, che il 9 maggio 1971, sulla pista del centro sportivo del Bione, stabilì il primato mondiale della 24 ore di gran fondo, con 203 chilometri e 373 metri. E’ stato anche un vincitore della Gran Fondo Torino/Saint Vincent. Il primato mondiale di gran fondo venne festeggiato con una serata promossa dagli sportivi del Big Bar (oggi Bar Diaz), davanti al Municipio di Lecco, con l’intervento dell’allora vice-sindaco Emilio Sangregorio.
A.B.