Lecco perduta/22: quel cimitero troppo… fuori porta
Il cimitero Monumentale di Lecco al Gaggio di Malgrate nel 1961
Conclusi i lavori del Monumentale affiorarono i primi dissensi. Venne ritenuto lontano e scomodo, da raggiungere solo con il tram Lecco-Como, con la sosta dello stesso presso il casello ferroviario del Gaggio. Sarebbe poi stato necessario percorrere un tratto a piedi, tra prati, in zona allora quasi completamente disabitata.
I parroci di Lecco, riuniti dal prevosto Borsieri, avanzarono notevoli perplessità sul nuovo Monumentale, che doveva cancellare i cimiteri preesistenti nel territorio cittadino. Così il nuovo camposanto non venne mai usato. Arrivò la guerra a far dimenticare il progetto ed il complesso venne anche adibito a parcheggio di mezzi militari.
Coloro che percorrono oggi via Gaggio, via San Grato, via Lazzaretto trovano un edificio scolastico in mezzo al verde, una zona residenziale con villette e condomini.
La demolizione di quello che doveva essere il Monumentale di Lecco è iniziata intorno agli anni ’70 del Novecento. La costruzione aveva richiesto l’utilizzo di oltre 47.000 metri quadri di terreno. Erano pronti 2.000 ossari e colombari; erano ultimate le “scalee” ad arco, su un fronte di 300 metri, con i rettangoli segnati delle tombe ed i vialetti pavimentati da piastrelle rosse. Il corpo centrale, su via Gaggio, era maestoso, con una grande croce in ferro e due torri ai lati dell’ingresso centrale.
Qualcuno ha scritto che l’unica sepoltura avvenuta al cimitero del Gaggio è stata quella della Grande Lecco, che doveva superare anche il tratto terminale del Lario ed il corso dell’Adda, per assorbire i Comuni di Malgrate e Pescate ed anche le frazioni del Porto e di San Michele sul Barro, del Comune di Galbiate.
A.B.