Lecco perduta/17: la storia di palazzo Ghislanzoni, in via Roma

Bandiere dinnanzi a Palazzo Ghislanzoni
Nell'aprile 1891 il lecchese Luigi Ghislanzoni, con testamento, indicava il Comune di Lecco erede del palazzo di via Roma, 16 (oggi 51), con la precisa indicazione che divenisse sede del municipio. Il 29 gennaio 1893 Luigi Ghislanzoni decedeva a Milano ed il sindaco, Guido Ghislanzoni, dichiarava il Comune disposto a ricevere la donazione. Venne incaricato l'ing. Enrico Gattinoni di predisporre il progetto di sistemazione a sede civica. Il municipio lasciava la sede di piazza XX Settembre, confinante con la Torre Viscontea, e si trasferiva in via Roma, dove rimase sino al 1928, quando è "salito" in piazza Diaz, con la nascita della "Grande Lecco".
    Una lapide, nell'atrio, ricorda il cittadino benemerito Luigi Ghislanzoni; una targa bronzea ricorda i Caduti lecchesi per l'indipendenza d'Italia nella campagna del 1859 e nella spedizione dei Mille 1860. C'era una terza lapide, quella del bollettino della Vittoria 1918; venne tolta e sistemata sulla facciata dell'attuale municipio di piazza Diaz.
    Il palazzo Ghislanzoni ha visto, sino al 1955, la caserma dei Vigili del Fuoco; ha visto sino al 1966 la civica biblioteca; ha ospitato la Pro Loco e gli uffici della prima Azienda Municipalizzata Gas. Il 6 dicembre 1967 venne inaugurato, dopo lavori di sistemazione, dal sindaco Alessandro Rusconi, come sede di associazioni alpinistiche e d'arma. Nel 1972 tornò ad accogliere uffici municipali, in particolare i Servizi Sociali, con l'allora assessore Pietro Colombo. I Servizi sociali sono rimasti in via Roma sino al 1996, quando si sono trasferiti nel palazzo di via Salvatore Sassi, l'antico palazzo Baggioli, per anni sede delle scuole con le suore di Maria Ausiliatrice, ora in quartiere Olate. Ha poi ospitato ancora, in anni più recenti, le sedi AVIS, AIDO e di altre associazioni.
    Dal balcone che si affaccia su via Roma, la sera del 3 novembre 1918, il sindaco Arturo Monti portò la notizia alla folla entusiasta della conclusione vittoriosa della guerra, iniziata nel 1915; la città si riempiva di bandiere tricolori, al suono festoso delle campane.
A.B.
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