Lecco perduta/15: la statua di Castello proteggeva il ponte vecchio
La statua
La storia ricorda che da un ponte di Praga sulla Moldava, nell’anno 1383, i sicari di re Venceslao gettarono nelle acque Giovanni, cappellano di corte, che non aveva voluto rivelare al re i contenuti confessionali della consorte, la regina Giovanna di Baviera. Da allora il santo martire boemo venne considerato patrono dei ponti. Nella seconda metà dl secolo XVIII la statua di San Giovanni si nota per la prima volta al centro del Ponte Vecchio sull’Adda, presso la cappelletta muraria che aveva ospitato un dipinto della Madonna.
La battaglia dell’aprile 1799 al ponte di Lecco, fra austro-russi e francesi, provocò la caduta della statua nelle acque dell’Adda. Molto probabilmente è stata la deflagrazione di un colpo di artiglieria a far “tuffare” il manufatto. Sono stati i pescatori di Pescarenico a recuperare il medesimo sul fondo del fiume per cederlo ai residenti di Castello. Venne, in seguito, collocato presso la fontana di granito che intende ricordare l’Unità d’Italia.
Venti anni or sono, nella primavera 1996, l’Associazione ex alunni del Liceo Manzoni di Lecco ha promosso il restauro di statua e fontana. Il progetto è stato dell’arch. Bruno Bianchi, con la collaborazione dell’arch. Roberto Spreafico e del restauratore Giacomo Luzzana. La cerimonia di inaugurazione ha visto il tesoriere degli studenti del Manzoni, Glauco Cogliati, arrampicarsi sul monumento a togliere il “mantello” dei lavori. Vi è stata la benedizione dell’allora parroco di Castello, don Fernando Pozzoli. Era presente l’on. Lamberto Riva, fresco deputato di Montecitorio, per trent’anni studente, insegnante e preside al Liceo classico Manzoni di Lecco. Erano pure presenti il presidente dell’Associazione ex allievi, Pietro Sala, gli ex Piero Fiocchi, Lorini, Furlani, Pozzoli, Rampa, Boghi, il sindaco di Lecco Giuseppe Pogliani, l’ex sindaco Paolo Mauri, l’ing. Mario Magnani, il pittore Paolo Dell’Oro ed altri.
A.B.