Lecco perduta/12: le regate della Canottieri, 'idee' per il rilancio
Le tribune gremite
Il campo del Brick è difficilmente recuperabile al remo agonistico, per motivi tecnici di “par conditio” fra le varie corsie di gara. Potrebbe accadere un rilancio con il remo tradizionale storico, con i veterani, cultori e sostenitori delle tradizioni nautiche.
Quali barche potrebbero, quindi, tornare sul vecchio campo del Brick? Potrebbero essere le Lucie, le caratteristiche imbarcazioni lariane con gli archi, rese famose dalla pagine dell’Addio Monti nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Potrebbe essere una sfida ai remi tra pescatori, traghettatori, barcaioli, marinai d’acqua dolce dei centri costieri del ramo lecchese del Lario, come la sfida tra Lecco e Malgrate, che ha avuto la prima edizione nel 1864 ed è stata rilanciata diversi anni or sono con i sindaci Giuseppe Pogliani e Gianni Rota.
Potrebbe, così, tornare vivo il campo di regata, che appare malinconico nel “vuoto” delle tribune, delle gradinate che scendono tristi al lago, davanti alle acque dove era collocato l’arrivo con la tribunetta della giuria. E’ un traguardo che ha visto successi mitici degli equipaggi lecchesi, caricati dall’aria di casa, dal vento del lago. Un esempio: nel 1935 i campionati italiani affidati alla Canottieri per il 40° della società, il duo senza Mascherpa-Offredi conquistò il titolo assoluto tricolore tra l’esultanza degli tifosi locali e di tutto l’ambiente sportivo bluceleste. Nella regata del giorno precedente, valida per la categoria juniores, gli alfieri della Canottieri Lecco erano arrivati secondi.
A.B.