People 2: una preziosa occasione di confronto sulle evoluzioni delle relazioni interne

Si è tenuto ieri, 24 novembre, il convegno PEOPLE 2, organizzato da Confindustria Lecco e Sondrio e Confindustria Como. L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di confronto sulle evoluzioni delle relazioni interne nelle organizzazioni moderne, proseguendo il percorso avviato con la prima edizione, dedicata ai fondamenti di una moderna people strategy - dalla cultura d’impresa al purpose, dalla vision e mission alla leadership diffusa, fino al valore della coesione interna. Alla luce di quanto emerso e del lavoro sviluppato in seguito, sono stati individuati per il 2025 due ambiti di interesse prioritari: employer branding e well being organizzativo.
L’evento ha preso avvio con i saluti istituzionali del Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio Marco Campanari, introdotto da Fabio Usuelli, Responsabile Area Relazioni Industriali, Previdenza e Welfare di Confindustria Lecco e Sondrio.
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Aprendo i lavori, il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Marco Campanari, ha evidenziato: «Siamo giunti alla seconda edizione di People e, tra un’edizione e l’altra, è stato svolto un lavoro di grande qualità, che ci ha permesso di focalizzarci su contenuti di alto valore. Riscontriamo una continuità significativa rispetto allo scorso anno, ben rappresentata dal programma dell’evento, che illustra con chiarezza il percorso logico del lavoro svolto. Abbiamo iniziato riflettendo su come interagire in modo attivo con le risorse umane all’interno delle aziende e su come le relazioni possano contribuire a costruire un messaggio unico, orientato al raggiungimento degli obiettivi aziendali. Dopo People 1, è nata la HR Community di Confindustria Lecco e Sondrio, con l’obiettivo di mettere a fattor comune le esperienze delle funzioni HR del territorio e di sviluppare ulteriormente i temi emersi nella prima edizione. La HR Community ci ha portato a concentrarci sugli asset più rilevanti: employer branding e well-being organizzativo, che rappresentano il cuore della questione. L’incontro di oggi è dedicato ad approfondire le diverse sfaccettature di questi temi, in particolare quelle legate all’attraction e alla retention dei talenti, grazie a un approccio fondato sulla cura delle persone e sul loro benessere. Questo è il filo logico che ci conduce al secondo grande capitolo che affrontiamo oggi».
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Le linee programmatiche sono state presentate da Francesca Polti, Vice Presidente per le Relazioni Industriali, Previdenza, Welfare e People di Confindustria Como, e da Aristide Stucchi, Consigliere Incaricato per le Relazioni Industriali, Previdenza e Welfare di Confindustria Lecco e Sondrio.
«In un contesto sempre più complesso e competitivo, nel quale la tecnologia accelera ed efficienta i processi - ha dichiarato Francesca Polti, Vicepresidente di Confindustria Como con delega a Relazioni Industriali, Previdenza, Welfare e People - la vera differenza la fanno e la faranno sempre più le persone. Per questo crediamo nel progetto ‘People’: creare una strategia delle risorse umane allineata ai valori aziendali e capace di preparare l’organizzazione al futuro del lavoro. L’employer branding non è solo una leva di attrazione, ma un ponte tra la promessa fatta all’esterno e l’esperienza reale vissuta all’interno: valorizzare la cultura aziendale e i suoi valori e al contempo l’esperienza dei collaboratori, è la chiave per attrarre e trattenere i talenti necessari alla crescita e all’innovazione».
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«Il cuore pulsante dell’innovazione e del futuro - ha sottolineato Aristide Stucchi, Consigliere Incaricato per le Relazioni Industriali, Previdenza e Welfare di Confindustria Lecco e Sondrio - sono le persone. Le persone rappresentano la vera risorsa scarsa del nostro tempo: una questione profonda ed epocale. L’Italia sta vivendo una trasformazione demografica senza precedenti. Saluteremo lavoratori esperti e, allo stesso tempo, la nuova generazione non sarà numericamente sufficiente a sostituirli. La nostra Associazione fa molto, ma l’andamento demografico non ci viene incontro e dobbiamo dunque porci domande decisive: come possiamo portare nel mondo del lavoro i giovani NEET? Come creare contesti in cui la partecipazione femminile sia naturale e desiderata? Come aprirci ai talenti provenienti da altri Paesi, rendendo più semplice un percorso che oggi presenta ancora troppi ostacoli? Dobbiamo anche chiederci come trattenere i giovani e i giovanissimi, che troppo spesso scelgono l’estero. Non possiamo distogliere lo sguardo dal messaggio che ci stanno inviando e che ci chiedono di ascoltare. È però anche vero che un giovane su tre oggi sta tornando, e questo ci permette di credere che si possa invertire la rotta. La sfida riguarda innanzitutto le imprese: la scarsità di persone ci porta a riflettere su cosa significhi davvero essere un luogo dove si desidera lavorare. Qui entra in gioco il concetto di employer branding, inteso come impegno concreto a creare contesti in cui le persone possano contare, crescere, contribuire. Oggi approfondiremo questo tema con strumenti concreti e reali, nella consapevolezza che il benessere non è una moda, ma una condizione che permette a ogni collaboratore di esprimere il proprio potenziale. Un’azienda che investe su questo diventa più competitiva: investire sulle persone non è un costo, ma una strategia di valore. Questi temi, se affrontati con coraggio e visione, possono davvero cambiare il futuro delle nostre imprese».
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Il passaggio dalla prima alla seconda edizione del progetto è stato illustrato da Ruggero Colombo e Fabio Usuelli, Responsabili delle Aree Relazioni Industriali, Previdenza, Welfare e People delle due Associazioni territoriali.
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Sono poi seguiti i contributi sul tema dell’Employer Branding e del Well Being organizzativo con Mariangela Calzati, HR Senior Consultant, e Valerie Schena Ehrenberger, Vice Presidente di Confindustria Assoconsult e Amministratore di Valtellina Lavoro.
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Le testimonianze di Livio Lamparelli, HR Director di Technoprobe, e di Florinda Ravazzani, HR di R.P.E., hanno portato la testimonianza di progetti e risultati concreti maturati nelle rispettive realtà.
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La tavola rotonda delle aziende Cama Group, con la Vicepresidente Annalisa Bellante, Cattaneo Impianti, con la HR Eleonora Fella, Sacco, con la HR Elisa Cattaneo, e Wagner, con il People & Culture Director Antonio Simeone, è stata occasione di confronto sui diversi modelli di gestione delle risorse umane.
Le conclusioni sono state affidate a Maria Anghileri, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria.
«Quelli trattati oggi - ha evidenziato la Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Maria Anghileri - sono temi prioritari per i giovani. Per questo, come Giovani Imprenditori, abbiamo il dovere di affrontare il tema dell’esodo generazionale, che sta dando vita ad una crescente competizione non solo tra le aziende ma anche tra i Paesi per reperire risorse e talenti. È come se esistesse un’Italia “fuori dall’Italia”: i giovani tra i 20 e i 30 anni sono pochi a causa del calo demografico e non trovano il Paese sufficientemente attrattivo, scegliendo di trasferirsi all’estero. Negli ultimi due anni abbiamo perso circa 100.000 laureati. Che cosa devono fare allora le aziende? Sappiamo che il salario non è più l’unico elemento determinante per attrarre i giovani, che guardano anche alle prospettive di crescita professionale e ai valori che guidano un’impresa. Un altro asset fondamentale è l’offerta formativa (manageriale o specialistica) che le imprese devono saper garantire. La questione giovanile è complessa dunque e riguarda l’intero Paese: il patto generazionale è stato infranto e limitati sono i fondi dedicati alla “filiera futuro”, che per noi significa istruzione, natalità, innovazione e giovani imprese. Come Movimento dei Giovani Imprenditori vogliamo inoltre che si investa maggiormente sul futuro del sistema produttivo: abbiamo infatti perso molte giovani imprese, trasferite all’estero per condizioni più favorevoli di accesso al credito. Per questo è necessario potenziare e rendere strutturale il Fondo di garanzia per le PMI, creando una sezione dedicata specificamente alle imprese giovanili».
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