Calcio Lecco, il presidente Aliberti 'contro' il Comune: 'Così mi costringono a giocare altrove'
Parla di rado il presidente Aniello Aliberti ma, quando lo fa, esprime concetti chiari, che non lasciano adito a interpretazioni. Nella conferenza stampa tenutasi nella sede della Calcio Lecco nel tardo pomeriggio di martedì, il numero uno bluceleste ha delineato la situazione complessiva del club, che sul piano sportivo gode di un periodo felice, con un meritatissimo secondo posto in classifica. Ma altri argomenti sono stati trattati da Aliberti. Temi scottanti, come quelli relativi ai rapporti non idilliaci con il Comune di Lecco. Al vaglio, in questo senso, un'ipotesi che susciterà apprensione tra i tifosi blucelesti: quella di trasferire le gare casalinghe in uno stadio fuori città, anche a partire dal campionato attuale, se si dovesse presentare l'occasione.

- Un gioiellino il Lecco di quest'anno.
“Sono trasparente e onesto. Questa estate, con il diesse Minadeo e il tecnico Valente, ho condiviso la scelta di puntare su calciatori giovani. L'anno scorso mi è bastato capire che si vince correndo. Nella stagione passata abbiamo dovuto fare in fretta per allestire la squadra, mentre quest'anno abbiamo cominciato nel momento in cui ci siamo salvati. L'obiettivo principale è giocare i playoff. Se arriverà qualcosa in più, tanto meglio. Affrontiamo società strutturate come Vicenza, Brescia e Cittadella, le quali hanno investito più di noi. Dopo dodici giornate, il Cittadella non ha dato le risposte previste, mentre il Lecco sta fornendo belle prove, anche dal punto di vista del gioco”.
- A gennaio arriveranno rinforzi?
“Domenica sono andato in Curva Nord prima della partita e i tifosi mi hanno rivolto la stessa domanda. Qualcuno che segna lo prendiamo? Alla fine abbiamo realizzato cinque gol , con cinque giocatori diversi. Vedremo a gennaio se saranno possibili operazioni di mercato. Molto dipenderà dalle scelte dei calciatori. Magari qualcuno vorrà andare via, oppure vorranno restare tutti. Chi lo sa. Sinceramente non vorrei perdere nessuno. Siamo già usciti fuori budget con due giocatori importanti Uno è Zanellato, che ha dimostrato attaccamento ai nostri colori, rifiutando un ingaggio più alto pur di restare qui. L'altro è Voltan, un giocatore di qualità. Se ci fosse l'esigenza, valuterò con Minadeo e Valente. La squadra è valida e mi piace tantissimo. I giocatori stanno dimostrando di essere tutti titolari: chi entra a gara in corso fa bene. Ripeto, se a gennaio ci saranno le possibilità di fare innesti, non le lascerò perdere”.
- Richieste per Kritta e Zanellato?
“ O se ne e vanno loro o li chiudo in una stanza (ride, ndr). Le richieste ci sono state. Diverso è il caso di un giocatore che vogliamo sostituire, per esigenze tecniche. Ma non esistono solo richieste per Kritta e Zanellato. Vogliamo parlare di Sipos? Comunque mi auguro che possano restare con noi, non solo a gennaio ma pure in futuro. Oggi noto uno spogliatoio unito. Ho sofferto l'anno scorso per le diatribe venutesi a creare all'interno. Sono rimasto molto amareggiato, perché mi aspettavo dai giocatori più esperti un aiuto verso i giovani e non prese di posizione che non ho capito”.
- Rispetto all'estate ha cambiato idea?
“Non è cambiato granché. Il massimo sconforto è il mancato supporto da parte dell'amministrazione comunale. Personalmente, quando prendo un impegno lo porto avanti. Va bene spendere soldi per qualcosa che mi piace, e il mio fiore all'occhiello è la crescita dei giovani. Ma se devo spendere soldi da aggiungere a una struttura da lasciare al Comune, onestamente no. Lo sconforto che mi aveva fatto pronunciare all'inizio dell'anno “io lascio”, oggi non c'è. Tuttavia, non posso più attendere. È da un anno e mezzo che sto dialogando con il Comune. Promesse, mezze promesse, forse faremo, eccetera... Nell'ultimo incontro, avuto quindici giorni fa, siamo tornati al punto di partenza come nel gioco dell'oca. Non faccio politica, ma non voglio essere preso in giro. Per me il discorso con il Comune è chiuso”.
- Ci sono delle novità riguardo alla convenzione?
“Sono trasparente e non punto il dito contro nessuno. Devo però raccontare i fatti come stanno. Per un anno e mezzo ho cercato aiuto dal Comune per la parte strutturale. Abbiamo chiesto solamente un aiuto su una struttura di proprietà dello stesso Comune, che ha eseguito gli ultimi lavori trent'anni fa. Questa convenzione prevede la manutenzione ordinaria e straordinaria a carico della società e poi tutto resta al Comune. Devo però dire che gli sponsor hanno dato di più rispetto allo scorso anno. Non avevamo neppure una sala dove far lavorare l' allenatore il suo staff. Chi devo ringraziare per la realizzazione della nuova struttura? Edilsdier e Impresa Rigamonti, che a loro spese ci hanno offerto l'opportunità di avere un locale di tre container per lo staff tecnico. A nostre spese abbiamo sistemato allacciamenti e varie cose. Avremo finalmente una parte di paratie in vetro, perché dalla Tribuna non si vede il campo. E anche qui uno sponsor ci ha dato una mano. Mentre il Comune dà le chiavi e dice “questo è il campo, non voglio saperne niente, né spendere soldi”. Quando a Meda la partita è stata fermata causa l'illuminazione, mi sono venuti i brividi pensando al nostro generatore a gasolio. Come suggerito dalla dottoressa Bonfanti, l'UEFA ha segnalato alle società di avviare un progetto di sostenibilità. Tutti dobbiamo fare qualcosa per lasciare un mondo più vivibile ai nostri figli. Con lo sponsor Autocogliati ci siamo accordati per utilizzare pulmini elettrici, meno inquinanti. Altro progetto è la raccolta delle acque piovane per innaffiare il campo. È un risparmio in bolletta ed evitiamo di sperperare acqua. Di solito l'acqua per innaffiare ci costa 9.000 euro. Poi giochiamo una partita per tre ore con un generatore a gasolio di 28 anni fa. La cabina è stato un altro elemento di richiesta al Comune. Questo progetto esiste da quattro anni e non è stato messo un euro. C'era già un preventivo e bisognava stanziare i soldi. Qual è il bene di un Comune, palazzo o ponte che sia, che non ha avuto alcun tipo di manutenzione negli ultimi trent'anni ? Il Rigamonti-Ceppi è una bomboniera, ma mi dispiace dover dire ai tifosi che ci stiamo orientando verso uno stadio diverso. Probabilmente andremo a Monza o Bergamo, perché non è più possibile giocare qui. Devo dire che l'errore grosso l'ha fatto Di Nunno nella sua buona fede, perché quando è andato in Serie B doveva ottenere le certezze di una partecipazione da parte dell' amministrazione comunale. In pratica, doveva chiedere un documento scritto. I lavori sono costati 1,3 milioni di euro circa. Abbiamo parlato con l'ufficio tecnico. Tornelli e lavori nella Curva Sud non sono stati ritenuti interessanti, poiché realizzati solo per poter giocare in Serie B. È come dire: cara Calcio Lecco devi nascere e morire in Serie C. Per la parte dei fari, il rientro avverrebbe in 14 anni. Risultato: della cabina non se ne parla nemmeno. Stiamo valutando con gli avvocati di procedere con un'azione legale. Comunque qui non restiamo e stiamo valutando, come detto, la possibilità di giocare in un altro stadio. Il Rigamonti Ceppi sarà utilizzato per gli allenamenti o per far giocare la Primavera. Poi il Bione non ve lo devo raccontare io. Paghiamo 70.000 euro all'anno. Di quattro campi ce n'è uno solo. Gli altri tre sono in uno stato disarmante. E parlo anche per le altre associazioni calcistiche lecchesi. A Rovagnate, dove ci alleniamo, il Comune ha messo un milione e seicentomila euro. A Lecco no. Vuol dire che non lo ritiene un bene da conservare. Ripeto ancora una volta, l'unica alternativa è lasciare Lecco. Ad oggi non vedo altre soluzioni”.
- Il terreno del Rigamonti-Ceppi sta tenendo. E quello in erba per gli allenamenti?
“Al momento utilizziamo quello di Rovagnate, che è bello. A Lecco, il manto è di proprietà del Comune. Ma non ho visto nessuna risposta e c'era il rischio di perdere punti o ricevere multe. Quindi, sul campo del Comune di Lecco ho speso 42.000 euro. Ma non potevo aspettare. Rischiavamo di non avere l'autorizzazione di giocare nel nostro stadio. Quindi abbiamo fatto noi”.
- Modalità e tempistiche di un eventuale spostamento in un altro stadio?
“Stiamo valutando. Però se avessimo un accordo pronto, dalla prossima settimana andrei a giocare da un'altra parte. Fino a due settimane fa ero abbastanza convinto di avere trovato una soluzione. Ho anche chiesto a un fornitore una cabina da montare in un container, perché non mi va di lasciare un bene da 250.000 euro al Comune. Sto aspettando il preventivo. Potrebbe essere una soluzione per portarci fino al termine del campionato. Perché giocare in questo stadio è come avere il 12°, 13° e 14° uomo in campo. C'è uno stimolo incredibile”.
- Come spiegherebbe ai tifosi un eventuale trasferimento in un altro stadio?
“Non vedo altre possibilità. Per un anno e mezzo ho evitato scontri pensando di ottenere qualcosa. Lo capiranno anche i tifosi. Stadio a 50 chilometri da Lecco? Certo, altrimenti ci sarebbe una rivoluzione. Oltretutto, le spese che sosteniamo qui a Lecco superano gli incassi. Però voglio continuare nel mio progetto triennale. Questo è il secondo. Faremo anche il terzo, finché mi diverto. Abbiamo fornito un'impronta diversa, senza voler nulla togliere alla vecchia presidenza. Sono molto contento. Avevo dei dubbi all'inizio. Gestire una mia azienda è pane quotidiano. Lo faccio da quando avevo 19 anni. Però portare nel calcio la mia mentalità non mi sembrava così facile”.
- Nel caso in cui cambiasse (elezioni nel 2026, ndr) l'amministrazione comunale?
“A me non interessa il colore politico. Desidero solo risposte. E quindi mi interessano i risultati. La Calcio Lecco deve fare calcio e basta. Con la Prima Squadra e principalmente con i giovani. Il nostro settore under conta 325 ragazzi. Questa sì che è una gioia per me. Fondamentali sono gli sponsor in questa attività. Secondo me il calcio deve essere coinvolgimento totale e non solo business e campionato”.
- Vorrebbe proseguire oltre i tre anni stabiliti?
“Mi sto divertendo. Sono soddisfatto dei risultati e del gioco espresso dalla squadra. Mi piace anche l'attaccamento dimostrato dai giovani. Il mio è un progetto triennale, perché occorre porsi obiettivi. Il triennio è comunque periodo minimo. Naturalmente se mi piace vado avanti. Qualcuno ha firmato anche per il mio modo di gestire la società”.
- Esiste un interessamento nei confronti della Calcio Lecco?
“Ho sempre considerato l'ingresso di un altro socio per condividere i progetti. Qualcuno si è presentato, soggetti che però sarebbe stato meglio se non si fossero presentati. Da agosto ho ricevuto delle richieste. In ogni caso il progetto andrà portato avanti sotto la mia presidenza. Ricordo che nel 2023 ero pronto a entrare in società con il 20/30%, spronato da Corrado Valsecchi. Poi mi sono ritrovato con il cerino in mano”.
- Il pensiero del figlio Francesco?
“È principalmente un appassionato di calcio. Soffre per una partita. A volte la vede a casa perché soffre troppo. Lui era già tifoso del Lecco. È anche esperto di calcio. Valente? Mi piace molto. Lavora e fa lavorare tanto i giocatori”.
- Il futuro di Francesco potrebbe essere la Calcio Lecco?
“Non penso. È appassionato di sport, non solo di calcio. È anche legato alla cultura e sta scrivendo un libro. È giusto che faccia ciò che desidera. Il calcio gli piace, ma ho scoperto che per lui è meglio essere spettatore, piuttosto che essere coinvolto in modo diretto”.

- Un gioiellino il Lecco di quest'anno.
“Sono trasparente e onesto. Questa estate, con il diesse Minadeo e il tecnico Valente, ho condiviso la scelta di puntare su calciatori giovani. L'anno scorso mi è bastato capire che si vince correndo. Nella stagione passata abbiamo dovuto fare in fretta per allestire la squadra, mentre quest'anno abbiamo cominciato nel momento in cui ci siamo salvati. L'obiettivo principale è giocare i playoff. Se arriverà qualcosa in più, tanto meglio. Affrontiamo società strutturate come Vicenza, Brescia e Cittadella, le quali hanno investito più di noi. Dopo dodici giornate, il Cittadella non ha dato le risposte previste, mentre il Lecco sta fornendo belle prove, anche dal punto di vista del gioco”.
- A gennaio arriveranno rinforzi?
“Domenica sono andato in Curva Nord prima della partita e i tifosi mi hanno rivolto la stessa domanda. Qualcuno che segna lo prendiamo? Alla fine abbiamo realizzato cinque gol , con cinque giocatori diversi. Vedremo a gennaio se saranno possibili operazioni di mercato. Molto dipenderà dalle scelte dei calciatori. Magari qualcuno vorrà andare via, oppure vorranno restare tutti. Chi lo sa. Sinceramente non vorrei perdere nessuno. Siamo già usciti fuori budget con due giocatori importanti Uno è Zanellato, che ha dimostrato attaccamento ai nostri colori, rifiutando un ingaggio più alto pur di restare qui. L'altro è Voltan, un giocatore di qualità. Se ci fosse l'esigenza, valuterò con Minadeo e Valente. La squadra è valida e mi piace tantissimo. I giocatori stanno dimostrando di essere tutti titolari: chi entra a gara in corso fa bene. Ripeto, se a gennaio ci saranno le possibilità di fare innesti, non le lascerò perdere”.
- Richieste per Kritta e Zanellato?
“ O se ne e vanno loro o li chiudo in una stanza (ride, ndr). Le richieste ci sono state. Diverso è il caso di un giocatore che vogliamo sostituire, per esigenze tecniche. Ma non esistono solo richieste per Kritta e Zanellato. Vogliamo parlare di Sipos? Comunque mi auguro che possano restare con noi, non solo a gennaio ma pure in futuro. Oggi noto uno spogliatoio unito. Ho sofferto l'anno scorso per le diatribe venutesi a creare all'interno. Sono rimasto molto amareggiato, perché mi aspettavo dai giocatori più esperti un aiuto verso i giovani e non prese di posizione che non ho capito”.
- Rispetto all'estate ha cambiato idea?
“Non è cambiato granché. Il massimo sconforto è il mancato supporto da parte dell'amministrazione comunale. Personalmente, quando prendo un impegno lo porto avanti. Va bene spendere soldi per qualcosa che mi piace, e il mio fiore all'occhiello è la crescita dei giovani. Ma se devo spendere soldi da aggiungere a una struttura da lasciare al Comune, onestamente no. Lo sconforto che mi aveva fatto pronunciare all'inizio dell'anno “io lascio”, oggi non c'è. Tuttavia, non posso più attendere. È da un anno e mezzo che sto dialogando con il Comune. Promesse, mezze promesse, forse faremo, eccetera... Nell'ultimo incontro, avuto quindici giorni fa, siamo tornati al punto di partenza come nel gioco dell'oca. Non faccio politica, ma non voglio essere preso in giro. Per me il discorso con il Comune è chiuso”.
- Ci sono delle novità riguardo alla convenzione?
“Sono trasparente e non punto il dito contro nessuno. Devo però raccontare i fatti come stanno. Per un anno e mezzo ho cercato aiuto dal Comune per la parte strutturale. Abbiamo chiesto solamente un aiuto su una struttura di proprietà dello stesso Comune, che ha eseguito gli ultimi lavori trent'anni fa. Questa convenzione prevede la manutenzione ordinaria e straordinaria a carico della società e poi tutto resta al Comune. Devo però dire che gli sponsor hanno dato di più rispetto allo scorso anno. Non avevamo neppure una sala dove far lavorare l' allenatore il suo staff. Chi devo ringraziare per la realizzazione della nuova struttura? Edilsdier e Impresa Rigamonti, che a loro spese ci hanno offerto l'opportunità di avere un locale di tre container per lo staff tecnico. A nostre spese abbiamo sistemato allacciamenti e varie cose. Avremo finalmente una parte di paratie in vetro, perché dalla Tribuna non si vede il campo. E anche qui uno sponsor ci ha dato una mano. Mentre il Comune dà le chiavi e dice “questo è il campo, non voglio saperne niente, né spendere soldi”. Quando a Meda la partita è stata fermata causa l'illuminazione, mi sono venuti i brividi pensando al nostro generatore a gasolio. Come suggerito dalla dottoressa Bonfanti, l'UEFA ha segnalato alle società di avviare un progetto di sostenibilità. Tutti dobbiamo fare qualcosa per lasciare un mondo più vivibile ai nostri figli. Con lo sponsor Autocogliati ci siamo accordati per utilizzare pulmini elettrici, meno inquinanti. Altro progetto è la raccolta delle acque piovane per innaffiare il campo. È un risparmio in bolletta ed evitiamo di sperperare acqua. Di solito l'acqua per innaffiare ci costa 9.000 euro. Poi giochiamo una partita per tre ore con un generatore a gasolio di 28 anni fa. La cabina è stato un altro elemento di richiesta al Comune. Questo progetto esiste da quattro anni e non è stato messo un euro. C'era già un preventivo e bisognava stanziare i soldi. Qual è il bene di un Comune, palazzo o ponte che sia, che non ha avuto alcun tipo di manutenzione negli ultimi trent'anni ? Il Rigamonti-Ceppi è una bomboniera, ma mi dispiace dover dire ai tifosi che ci stiamo orientando verso uno stadio diverso. Probabilmente andremo a Monza o Bergamo, perché non è più possibile giocare qui. Devo dire che l'errore grosso l'ha fatto Di Nunno nella sua buona fede, perché quando è andato in Serie B doveva ottenere le certezze di una partecipazione da parte dell' amministrazione comunale. In pratica, doveva chiedere un documento scritto. I lavori sono costati 1,3 milioni di euro circa. Abbiamo parlato con l'ufficio tecnico. Tornelli e lavori nella Curva Sud non sono stati ritenuti interessanti, poiché realizzati solo per poter giocare in Serie B. È come dire: cara Calcio Lecco devi nascere e morire in Serie C. Per la parte dei fari, il rientro avverrebbe in 14 anni. Risultato: della cabina non se ne parla nemmeno. Stiamo valutando con gli avvocati di procedere con un'azione legale. Comunque qui non restiamo e stiamo valutando, come detto, la possibilità di giocare in un altro stadio. Il Rigamonti Ceppi sarà utilizzato per gli allenamenti o per far giocare la Primavera. Poi il Bione non ve lo devo raccontare io. Paghiamo 70.000 euro all'anno. Di quattro campi ce n'è uno solo. Gli altri tre sono in uno stato disarmante. E parlo anche per le altre associazioni calcistiche lecchesi. A Rovagnate, dove ci alleniamo, il Comune ha messo un milione e seicentomila euro. A Lecco no. Vuol dire che non lo ritiene un bene da conservare. Ripeto ancora una volta, l'unica alternativa è lasciare Lecco. Ad oggi non vedo altre soluzioni”.
- Il terreno del Rigamonti-Ceppi sta tenendo. E quello in erba per gli allenamenti?
“Al momento utilizziamo quello di Rovagnate, che è bello. A Lecco, il manto è di proprietà del Comune. Ma non ho visto nessuna risposta e c'era il rischio di perdere punti o ricevere multe. Quindi, sul campo del Comune di Lecco ho speso 42.000 euro. Ma non potevo aspettare. Rischiavamo di non avere l'autorizzazione di giocare nel nostro stadio. Quindi abbiamo fatto noi”.
- Modalità e tempistiche di un eventuale spostamento in un altro stadio?
“Stiamo valutando. Però se avessimo un accordo pronto, dalla prossima settimana andrei a giocare da un'altra parte. Fino a due settimane fa ero abbastanza convinto di avere trovato una soluzione. Ho anche chiesto a un fornitore una cabina da montare in un container, perché non mi va di lasciare un bene da 250.000 euro al Comune. Sto aspettando il preventivo. Potrebbe essere una soluzione per portarci fino al termine del campionato. Perché giocare in questo stadio è come avere il 12°, 13° e 14° uomo in campo. C'è uno stimolo incredibile”.
- Come spiegherebbe ai tifosi un eventuale trasferimento in un altro stadio?
“Non vedo altre possibilità. Per un anno e mezzo ho evitato scontri pensando di ottenere qualcosa. Lo capiranno anche i tifosi. Stadio a 50 chilometri da Lecco? Certo, altrimenti ci sarebbe una rivoluzione. Oltretutto, le spese che sosteniamo qui a Lecco superano gli incassi. Però voglio continuare nel mio progetto triennale. Questo è il secondo. Faremo anche il terzo, finché mi diverto. Abbiamo fornito un'impronta diversa, senza voler nulla togliere alla vecchia presidenza. Sono molto contento. Avevo dei dubbi all'inizio. Gestire una mia azienda è pane quotidiano. Lo faccio da quando avevo 19 anni. Però portare nel calcio la mia mentalità non mi sembrava così facile”.
- Nel caso in cui cambiasse (elezioni nel 2026, ndr) l'amministrazione comunale?
“A me non interessa il colore politico. Desidero solo risposte. E quindi mi interessano i risultati. La Calcio Lecco deve fare calcio e basta. Con la Prima Squadra e principalmente con i giovani. Il nostro settore under conta 325 ragazzi. Questa sì che è una gioia per me. Fondamentali sono gli sponsor in questa attività. Secondo me il calcio deve essere coinvolgimento totale e non solo business e campionato”.
- Vorrebbe proseguire oltre i tre anni stabiliti?
“Mi sto divertendo. Sono soddisfatto dei risultati e del gioco espresso dalla squadra. Mi piace anche l'attaccamento dimostrato dai giovani. Il mio è un progetto triennale, perché occorre porsi obiettivi. Il triennio è comunque periodo minimo. Naturalmente se mi piace vado avanti. Qualcuno ha firmato anche per il mio modo di gestire la società”.
- Esiste un interessamento nei confronti della Calcio Lecco?
“Ho sempre considerato l'ingresso di un altro socio per condividere i progetti. Qualcuno si è presentato, soggetti che però sarebbe stato meglio se non si fossero presentati. Da agosto ho ricevuto delle richieste. In ogni caso il progetto andrà portato avanti sotto la mia presidenza. Ricordo che nel 2023 ero pronto a entrare in società con il 20/30%, spronato da Corrado Valsecchi. Poi mi sono ritrovato con il cerino in mano”.
- Il pensiero del figlio Francesco?
“È principalmente un appassionato di calcio. Soffre per una partita. A volte la vede a casa perché soffre troppo. Lui era già tifoso del Lecco. È anche esperto di calcio. Valente? Mi piace molto. Lavora e fa lavorare tanto i giocatori”.
- Il futuro di Francesco potrebbe essere la Calcio Lecco?
“Non penso. È appassionato di sport, non solo di calcio. È anche legato alla cultura e sta scrivendo un libro. È giusto che faccia ciò che desidera. Il calcio gli piace, ma ho scoperto che per lui è meglio essere spettatore, piuttosto che essere coinvolto in modo diretto”.
R.F.














