Lecco: compagnia teatrale neuro inclusiva, firmato il protocollo
“Cultura per il sociale”, il percorso culturale nel quale il Comune di Lecco è impegnato da alcuni anni con altri enti associazioni per favorire l’inclusione di persona con disabilità non solo fisiche, si arricchisce di una nuova iniziativa e cioè la formazione di una vera e propria compagnia teatrale, definita “neuro inclusiva”.

Al progetto è stato dato il via oggi con la firma del protocollo di intesa tra lo stesso Comune, l’Azienda socio sanitaria lecchese e la fondazione “Tramm”, l’associazione fondata ormai undici anni fa e che opera proprio sull’organizzazione di eventi e di formazione professionale.

Presenti all’incontro, l’assessore alla Cultura e vicensindaco Simona Piazza, il direttore generale dell’ASST Marco Trivelli, il dirigente del dipartimento salute mentale Ottaviano Martinelli e il presidente di “Tramm” Matteo Polvara.

All’inizio della conferenza stampa, lo stesso Polvara (nel ruolo di un papà un po’ sconclusionato soprannominato Pino) ha anticipato un pezzo dello spettacolo -inscenato con uno dei ragazzi, Pietro (a interperatare Simone, figlio di Pino) - già in fase di preparazione e che sarà poi rappresentato pubblicamente.

Aprendo l’incontro, l’assessore Piazza ha appunto ricordato le iniziative già messe in cantiere in passato con l’obiettivo di costruire una rete sempre più stretta che passa anche attraverso un obiettivo che vuole essere un’opportunità per il territorio, la creazione di una compagnia teatrale inclusiva, «che saprà collaborare con ragazzi e famiglie. Non si tratta di un servizio sanitario, ma di un supporto ulteriore per le famiglie. E dimostra la volontà di voler prestare attenzione alla persona nella sua interazza».

Trivelli ha sottolineato come la salvaguardia della salute non sia compito dei soli professionisti, bensì di tutti. E la forma teatrale è una maniera per far emergere l’io dei ragazzi, ma anche l’io di tutte le persone coinvolte.

Il dottor Martinelli ha ricordato come quello della compagnia teatrale sia un tassello in più nel progetto (In e aut: inclusione e autismo) perché «più che parlare di inclusione sia necessario promuovere iniziative che favoriscano l’inclusione ed è un settore che ci vede impegnati da almeno tre anni».
Martinelli ha ricordato il successo riscosso dall’Orchestra Invisibile ospitata lo scorso anno in città, una orchestra formata anche da ragazzi autistici nata a Cascina Rossago di Pavia. «E adesso realizziamo un progetto nostro».

E’ stata poi la volta di Polvara che ha illustrato nel dettaglio il lavoro di “Tramm” e il progetto teatrale «perché inclusione è andare nelle scuole e lavorar su interi gruppi e non sarebbe una cosa da pubblicizzare perché dovrebbe essere una norma. Ufficialmente, partiremo nella prossima settimana a creare un gruppo teatrale e mettere in scena lo spettacolo nell’ottobre del prossimo anno» .
Quanto al protocollo d’intesa ha poi aggiunto: «Pochi milligrammi di inchiostro su pochi grammi di carta. Una firma. Ma una firma importante, portante più che altro, un accordo che sigla la prima collaborazione con un ente così rilevante come il Comune di Lecco, ma che sigla un punto importante per il futuro, un futuro dove inclusione riprende il vero significato, cioè un significato che si fonda sulle differenze tra gli esseri umani, ma non differenze di differenze. Il nostro obiettivo sarà quello di lavorare sulle potenzialità di ognuno e non sui limiti, perché sul palco i limiti non esisono, esistono solo le possibilità».

E poi intervenuto Stefano Colombo, in arte “Ivil” che ha scritto lo spettacolo «che non sarà scientifico, ma una storia. Perché non andremo a cercare ragazzi disabili o autistici per trasformarli in fenomeni da baraccone, ma vogliamo raccontare storie».

Certo, la strada dell’inclusione è ancora lunga. Basti pensare al problema delle scuole costrette, al netto di tante buone intenzioni, a fare i conti con risorse carenti e sostegni limitati. Scuole dove, di là di qualche progetto, la gestione quotidiana è lasciata spesso solo sulle spalle degli insegnati, troppe volte abbandonati a sè stessi da quelle strutture, sanitarie e non solo, che dovrebbero fornire supporti costanti e che invece guardano alle richieste intervento come a inutili lamentazioni.
Al progetto è stato dato il via oggi con la firma del protocollo di intesa tra lo stesso Comune, l’Azienda socio sanitaria lecchese e la fondazione “Tramm”, l’associazione fondata ormai undici anni fa e che opera proprio sull’organizzazione di eventi e di formazione professionale.
Presenti all’incontro, l’assessore alla Cultura e vicensindaco Simona Piazza, il direttore generale dell’ASST Marco Trivelli, il dirigente del dipartimento salute mentale Ottaviano Martinelli e il presidente di “Tramm” Matteo Polvara.
All’inizio della conferenza stampa, lo stesso Polvara (nel ruolo di un papà un po’ sconclusionato soprannominato Pino) ha anticipato un pezzo dello spettacolo -inscenato con uno dei ragazzi, Pietro (a interperatare Simone, figlio di Pino) - già in fase di preparazione e che sarà poi rappresentato pubblicamente.
Aprendo l’incontro, l’assessore Piazza ha appunto ricordato le iniziative già messe in cantiere in passato con l’obiettivo di costruire una rete sempre più stretta che passa anche attraverso un obiettivo che vuole essere un’opportunità per il territorio, la creazione di una compagnia teatrale inclusiva, «che saprà collaborare con ragazzi e famiglie. Non si tratta di un servizio sanitario, ma di un supporto ulteriore per le famiglie. E dimostra la volontà di voler prestare attenzione alla persona nella sua interazza».
Trivelli ha sottolineato come la salvaguardia della salute non sia compito dei soli professionisti, bensì di tutti. E la forma teatrale è una maniera per far emergere l’io dei ragazzi, ma anche l’io di tutte le persone coinvolte.
Il dottor Martinelli ha ricordato come quello della compagnia teatrale sia un tassello in più nel progetto (In e aut: inclusione e autismo) perché «più che parlare di inclusione sia necessario promuovere iniziative che favoriscano l’inclusione ed è un settore che ci vede impegnati da almeno tre anni».
Martinelli ha ricordato il successo riscosso dall’Orchestra Invisibile ospitata lo scorso anno in città, una orchestra formata anche da ragazzi autistici nata a Cascina Rossago di Pavia. «E adesso realizziamo un progetto nostro».
E’ stata poi la volta di Polvara che ha illustrato nel dettaglio il lavoro di “Tramm” e il progetto teatrale «perché inclusione è andare nelle scuole e lavorar su interi gruppi e non sarebbe una cosa da pubblicizzare perché dovrebbe essere una norma. Ufficialmente, partiremo nella prossima settimana a creare un gruppo teatrale e mettere in scena lo spettacolo nell’ottobre del prossimo anno» .
E poi intervenuto Stefano Colombo, in arte “Ivil” che ha scritto lo spettacolo «che non sarà scientifico, ma una storia. Perché non andremo a cercare ragazzi disabili o autistici per trasformarli in fenomeni da baraccone, ma vogliamo raccontare storie».
Certo, la strada dell’inclusione è ancora lunga. Basti pensare al problema delle scuole costrette, al netto di tante buone intenzioni, a fare i conti con risorse carenti e sostegni limitati. Scuole dove, di là di qualche progetto, la gestione quotidiana è lasciata spesso solo sulle spalle degli insegnati, troppe volte abbandonati a sè stessi da quelle strutture, sanitarie e non solo, che dovrebbero fornire supporti costanti e che invece guardano alle richieste intervento come a inutili lamentazioni.
D.C.