UP - seconda stagione/23: il famoso Sentiero Rotary tra i boschi di Lecco

In questa nuova puntata della nostra rubrica UP – Un Percorso, vi portiamo su uno dei percorsi più conosciuti e frequentati della città di Lecco: il Sentiero Rotary. Il tracciato integrale parte da Ballabio, scende a Lecco per il Passo del Lupo e arriva a Versasio, prima di proseguire per il Ponte della Tenaglia, Neguggio e Camposecco, terminando al Castello dell’Innominato, a Vercurago. Ma ad essere più percorsa è la parte da Versasio al castello, ed è quella che vi presenteremo qui di seguito.
Il cammino si svolge su sentieri escursionistici, non è esposto e non presenta particolari pericoli oggettivi. Si svolge quasi interamente nel bosco, quindi è percorribile in tutte le stagioni. Ha un andamento prevalentemente in discesa, con poche salite.

Partenza: loc. Versasio, Lecco
Arrivo: loc. Somasca, Vercurago
Lunghezza totale: 11 km
Dislivello: 350 metri
Durata totale: circa 4 ore
Difficoltà: Facile/Medio
Adatto ai bambini: da 8 anni in su
IMG_20230924_104229060.jpg (252 KB)
La partenza dell’escursione è al piazzale della funivia per i Piani d’Erna, raggiungibile in auto (il parcheggio nei weekend costa 3€ al giorno) o con il bus di linea numero 5. Guardando la stazione della funivia, andiamo a destra attraversando il parcheggio e, nei pressi di alcune indicazioni segnaletiche, scendiamo una scaletta e percorriamo un breve tratto di sentiero in discesa. Dopo pochi minuti, sbuchiamo su una strada asfaltata. Svoltiamo a destra e, subito dopo, nuovamente a destra seguendo le indicazioni del Sentiero Rotary.
IMG_20230924_113937487.jpg (178 KB)
In questo tratto percorriamo in discesa la mulattiera che da Malnago conduce al Resegone. Rimaniamo sempre sul tracciato principale per circa 10 minuti (20 dalla partenza), quindi svoltiamo nettamente a sinistra e in poco tempo raggiungiamo i bellissimi prati in località Cavagiozzo, dove possiamo ammirare una bella vista sul sovrastante Pizzo d’Erna e, appena alle sue spalle, sulla vetta del Resegone. Il percorso è sempre ben segnalato (bollini gialli e blu, oltre alla segnaletica verticale).
IMG_20230924_115034634.jpg (191 KB)
Affrontiamo ora un tratto di discesa leggermente ripida e su un fondo più accidentato, poi svoltiamo a sinistra e inizia un tratto più comodo e pianeggiante, fino ad arrivare al Ponte della Tenaglia sul torrente Bione (circa 1 ora dalla partenza). Superato il ponte, prendiamo la rampa per l’agriturismo e proseguiamo oltre, iniziando una leggera e comoda discesa (in generale tutto il percorso ha un andamento in discesa, salvo alcuni tratti).
IMG_20230924_115643586.jpg (225 KB)
In questo tratto, come direzione, stiamo puntando verso la chiesa della Rovinata. Dopo una decina di minuti dal ponte, raggiungiamo la Fonte Marietta e proseguiamo oltre. Poco prima di arrivare alla Rovinata, troviamo una deviazione a sinistra (eventualmente si può proseguire fino alla chiesa, da cui si ammira una bella vista su Lecco, per poi risalire a questo punto). Dopo un breve tratto di salita, il sentiero spiana, passa tra alcune case e si addentra nella suggestiva gola di Neguggio. Qui possiamo prendere il sentiero a destra o rimanere sul largo tracciato, si ricongiungono poco dopo. Arriviamo quindi nella meravigliosa località Neguggio con i suoi famosi prati, da cui si ammira uno scorcio di panorama sul lago e la sagoma imponente del Resegone alle proprie spalle (circa 1 ora e 30 minuti dalla partenza).
IMG_20230924_132146459_HDR.jpg (164 KB)
Raggiunta una sorta di sbarra, svoltiamo a sinistra e su un tracciato cementato in salita puntiamo verso una casa, la superiamo e piegando a destra, seguendo i segnavia, ci spostiamo nel “dark side” di Neguggio, quello contraddistinto dalle cave. Seguiamo un tratto largo di strada, passiamo sotto al nastro che trasporta i materiali e superiamo il deposito della cava. Sulla sinistra notiamo un sentierino che costeggia il torrente, possiamo seguirlo per evitare la strada dei mezzi della cava. Procediamo in discesa, poi sulla sinistra troviamo un ponticello che ci fa attraversare il torrente. Ora iniziamo a camminare su sentiero, con un andamento pianeggiante. In questa parte il sentiero è un po’ meno curato e spesso l’erba è alta. Inoltre ci sono molti rovi e bisogna fare attenzione alle spine. Poco dopo il sentiero rientra nel bosco. Qui ci troviamo all’incirca all’altezza di Maggianico e iniziamo a trovare vari castagni lungo il sentiero.

Galleria fotografica (35 immagini)

Inizia ora la parte più faticosa dell’escursione. Se fino a questo momento abbiamo trovato solo discese e tratti pianeggianti, ora c’è un tratto di salita e in alcuni punti le pendenze potrebbero essere un po’ ripide. Rimaniamo comunque sul sentiero principale, seguendo le indicazioni. Troveremo altri sentieri che incrociano il nostro, sono quelli che da Maggianico salgono al Magnodeno. Ignoriamo e proseguiamo, finché non arriviamo a delle baite in località Piazzo (circa 2 ore e 30 minuti dalla partenza, 1 ora da Neguggio). Ora affrontiamo un ultimo tratto di salita ripida e in circa 15 minuti raggiungiamo la località Camposecco (2 ore e 45 minuti dalla partenza), dove troviamo l’omonimo rifugio e – soprattutto – una bellissima vista da sud sulla città di Lecco, le montagne che la contornano e il lago. Ci troviamo anche in una zona di castagni, che in questo periodo dell’anno sono carichi di frutti.
IMG_20230924_143439448.jpg (147 KB)
Dopo una meritata pausa, riprendiamo il cammino. Passiamo alle spalle del rifugio e prendiamo il sentiero in direzione Vercurago. Ora il percorso torna a essere in discesa e, anzi, alcuni tratti sono anche un po’ ripidi. Dopo una decina di minuti troviamo un bivio e andiamo a sinistra. Ci addentriamo in una valletta piuttosto umida e, un po’ a tradimento, troviamo un breve strappo di salita. La nostra meta però è ormai vicina. Quando sono trascorsi circa 40 minuti da Camposecco, sbuchiamo su una strada.
IMG_20230924_144215996.jpg (163 KB)
Svoltiamo a sinistra e raggiungiamo la trattoria “La Rocca”. Seguiamo il tracciato sterrato attraverso il cortile del locale e ne usciamo dalla parte opposta. Ora prendiamo un sentiero a sinistra che ci fa fare una breve salita ripida e in pochi minuti siamo al Castello dell’Innominato (1 ora da Camposecco, 3 ore 45 minuti totali). Il luogo non ha bisogno di presentazioni. Scelto da Manzoni per ambientarvi la dimora dell’Innominato, si trova su una rocca in una fantastica posizione dominante, da dove possiamo ammirare un bellissimo panorama a nord verso Lecco e il lago e a sud su Vercurago, Calolziocorte e la valle dell’Adda.
IMG_20230924_144414207.jpg (119 KB)
Dopo una doverosa visita, scendiamo con il tracciato acciottolato che taglia il fianco della rocca. È un po’ ripido ma ben tenuto. Superiamo il Sacro Monte di Somasca e seguendo sempre il percorso acciottolato raggiungiamo Somasca, frazione di Vercurago, dove termina il nostro cammino (circa 4 ore totali). In alternativa, dal Castello possiamo tornare alla trattoria e, seguendo la strada, raggiungiamo il rione Chiuso di Lecco (come nella mappa in apertura). La durata è simile.
Michele Castelnovo – Guida ambientale escursionistica – www.trekkinglecco.com
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.