Bertacchi: moduli sì, moduli no, gli interventi si faranno

I lavori al Bertacchi si faranno, indipendentemente dalla disponibilità o meno dei moduli prefabbricati. Alessandro Negri, delegato all'edilizia scolastica, parte da questa premessa. Che è una certezza. Un punto fermo, insieme alle risorse recuperate per un intervento che si prefigge di adattare ai giorni nostri una delle scuole più “conciate” del lecchese, oltre che la più popolosa con oltre millecento studenti. Il botta e risposta – indiretto – con il Comune, “mediato” dal gruppo d'opposizione “La Provincia – Territorio Bene Comune” finisce così per diventare chiacchiere. A cui però, la minoranza con una nota, la Presidente e il suo delegato interpellati da noi, intendono dare un taglio, ciascuno per la propria posizione.
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L'Istituto Bertacchi

“La Provincia lamenta una presunta mancanza di collaborazione da parte del Comune di Lecco. Tuttavia, è sufficiente ripercorrere la cronologia delle comunicazioni per dimostrare che la Provincia ha colpevolmente ignorato le risposte ricevute, preferendo oggi assumere il ruolo della vittima” sostengono Paolo Lanfranchi e i compagni di schieramento. “I fatti parlano chiaro” sostengono, aggiungendo l'elenco puntato che segue.
“- 4 aprile 2025: la Provincia chiede l’utilizzo dei moduli scolastici per gli studenti del Bertacchi a partire da gennaio 2026.
- 15 aprile 2025: il Comune risponde chiaramente che “allo stato attuale non è possibile concedere l’autorizzazione per l’utilizzo dei moduli nel periodo indicato”, poiché occupati dai bambini delle scuole De Amicis e Damiano Chiesa per il periodo richiesto e poiché la chiusura del cantiere è prevista per il 30-11-2026. Insomma, una risposta di verità, basata su dati oggettivi e non su valutazioni politiche.
- 8 luglio 2025: gli uffici comunali rilasciano parere favorevole ai lavori sul Bertacchi, subordinato però alla non disponibilità dei moduli, ribadendo quanto già espresso ad aprile: “indicazione di una soluzione logistica che non preveda l'utilizzo dei moduli scolastici [...] in considerazione di ulteriori e diversi interventi che l'Amministrazione intenderà attuare”;
- 30 settembre 2025: la Provincia torna a chiedere, ignorando le due risposte precedenti. Anche in questo caso, il Comune ha ribadito quanto già comunicato.
È semplice: i moduli non sono disponibili per il periodo richiesto dalla Provincia: non lo sono oggi, non lo saranno nel 2026, e forse potranno esserlo dal 2027. Le interlocuzioni da parte del Comune sono sempre avvenute in modo puntuale e tecnico, con risposte chiare e documentate, e il Sindaco di Lecco ha ribadito la disponibilità a discutere con la Provincia per l’utilizzo dei moduli a partire dal 2027, compatibilmente con le priorità comunali. Per questo non possiamo accettare che si stravolgano i fatti per alimentare una polemica sterile e strumentale”.

Ma è proprio quel “compatibilmente con le priorità comunali” l'elemento di rottura con la Provincia. Tralasciando tra l'altro – e a tal proposito Lanfranchi, interpellato, non ha voluto aggiungere altro – la “postilla” dell'avvocato Mario Blandino che da Segretario di Villa Locatelli ormai di lungo corso, ha ricordato in Aula come gli accordi tra l'allora sindaco Virginio Brivio e l'allora presidente provinciale Flavio Polano, circa la titolarità dei moduli, non siano stati rispettati dall'amministrazione comunale in carica.
“Voglio strumentalizzare la vicenda? Il tasto “moduli” e spazi non lo avrei toccato in consiglio se non mi fosse stata fatta una domanda specifica dal consigliere Nigriello” argomenta la presidente Alessandra Hofmann, replicando alla nota dell'opposizione. “Il giorno prima del consiglio avevo mandato, da presidente a sindaco, una lettera. Prima di dire la mia, avrei aspettato la risposta”, rimarca ancora, non rinnegando lo scambio di comunicazioni tra uffici citato da Lanfranchi, ma sottolineando di aver voluto, per sensibilità politica, contattare personalmente Gattinoni che, telefonicamente, le avrebbe ribadito come i moduli oggi sono occupati, lo saranno fino 2026 e si potrebbero liberare nel 2027, “salvo altre necessità del Comune”, elemento, quest'ultimo che fa saltare il banco, in un momento in cui la Provincia sta pianificando come gestire il trasferimento degli alunni in fase di cantiere. I lavori al Bertacchi, chiarisce, infatti, la Presidente, inizieranno a maggio 2026, con la direzione lavori si scaletteranno poi tempi e modi su come far coesistere lezioni e avanzamento degli interventi. E visto che i prefabbricati avrebbero dovuto essere spazi jolly per le esigenze di entrambi gli enti, si è chiesto anche al Comune, come si è già chiesto anche ai dirigenti degli altri istituti cittadini l'eventuale disponibilità ad ospitare gli alunni “sfollati” dal plesso di via XI Febbraio, insistendo sui moduli per prossimità, così da arrecare minor disagio a studenti e insegnanti, come puntualizzato anche dal consigliere Negri. “I nostri uffici stanno lavorando. Prendiamo atto del no del Comune (perché quel “fatto salvo” ci lascia dubbi in fase di organizzazione) e andiamo avanti” la chiosa di Hofmann.
“Non c'è alcuna volontà di strumentalizzare la questione. Anche perché è un progetto che interessa una scuola del Comune” aggiunge il delegato all'edilizia scolastica. “Volevamo capire la disponibilità e ci sarebbe piaciuta la collaborazione proprio perché i moduli sono attigui al Bertacchi. L'intervento non è comunque subordinato al fatto se ci danno o meno quegli spazi”.
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