Centrale al Caleotto, il centrodestra: salute e trasparenza prima di tutto
Esprimiamo profonda contrarietà alla delibera approvata nella seduta del 29 settembre 2025, che autorizza la costruzione di una centrale termica a servizio del teleriscaldamento nel quartiere Caleotto. Il voto contrario dei nostri Consiglieri Comunali rappresentanti il centrodestra è stato netto e motivato da ragioni tecniche, ambientali, urbanistiche e di metodo.
L’impianto, alimentato a gas metano, prevede due torri di emissione alte 25 metri collocate a ridosso di abitazioni, scuole e luoghi frequentati da famiglie. Presentato come parte della transizione ecologica, in realtà introduce nuove emissioni inquinanti – ossidi di azoto (NOx), polveri sottili (PM) e ammoniaca – nel cuore della città, a diretto contatto con la popolazione. È importante sottolineare che il Caleotto non è un’area industriale isolata.
Non vi sono garanzie sufficienti sulla reale sostenibilità del progetto. La letteratura scientifica e tecnica sul teleriscaldamento evidenzia rischi legati all’efficienza energetica, alla dispersione termica e alla gestione delle emissioni. L’impatto ambientale e paesaggistico è stato sottovalutato: due camini di 25 metri alterano il profilo urbano e hanno reso necessaria una variante al Piano di Governo del Territorio. A ciò si aggiunge una forzatura procedurale, con deroghe urbanistiche deliberate senza un adeguato processo partecipativo e senza la dovuta informazione alla cittadinanza. È inoltre utile ricordare che la prescrizione regionale del 2007 non prevedeva una nuova centrale, ma il recupero del calore dall’impianto di Valmadrera.
Un nodo cruciale riguarda il recupero di calore dall’acciaieria Caleotto, che dovrebbe coprire circa il 60% del fabbisogno. Ma cosa accadrebbe se l’acciaieria riducesse la produzione o cessasse l’attività? In quel caso la centrale funzionerebbe interamente a metano, trasformandosi in una centrale fossile nel cuore della città. Ad oggi non esistono garanzie contrattuali vincolanti che assicurino la continuità di questo apporto: la maggioranza ha preferito tacere questa incertezza, presentando solo la parte “verde” del progetto.
Non possiamo infine non evidenziare la contraddizione interna alla stessa maggioranza. Due delle liste che la compongono si definiscono ambientaliste, ma hanno votato a favore di un progetto che introduce due torri a combustibile fossile in centro città, senza garanzie certe e con nuove emissioni che colpiranno proprio le aree più sensibili.
Alla luce di queste criticità chiediamo che il progetto venga fermato e che si apra un vero confronto con la città. Proponiamo l’organizzazione di un’assemblea pubblica aperta a cittadini, tecnici e associazioni per discutere nel merito il progetto e le sue implicazioni; una nuova valutazione ambientale indipendente che prenda in considerazione anche alternative tecnologiche più sostenibili; e la convocazione di commissioni consiliari straordinarie, coinvolgendo tutte quelle competenti – dall’urbanistica all’ambiente, dalla salute pubblica alle politiche energetiche – con l’audizione di esperti qualificati.
Lecco non merita decisioni affrettate e calate dall’alto. La salute e la qualità della vita dei cittadini devono venire prima di ogni convenienza industriale.
L’impianto, alimentato a gas metano, prevede due torri di emissione alte 25 metri collocate a ridosso di abitazioni, scuole e luoghi frequentati da famiglie. Presentato come parte della transizione ecologica, in realtà introduce nuove emissioni inquinanti – ossidi di azoto (NOx), polveri sottili (PM) e ammoniaca – nel cuore della città, a diretto contatto con la popolazione. È importante sottolineare che il Caleotto non è un’area industriale isolata.
Non vi sono garanzie sufficienti sulla reale sostenibilità del progetto. La letteratura scientifica e tecnica sul teleriscaldamento evidenzia rischi legati all’efficienza energetica, alla dispersione termica e alla gestione delle emissioni. L’impatto ambientale e paesaggistico è stato sottovalutato: due camini di 25 metri alterano il profilo urbano e hanno reso necessaria una variante al Piano di Governo del Territorio. A ciò si aggiunge una forzatura procedurale, con deroghe urbanistiche deliberate senza un adeguato processo partecipativo e senza la dovuta informazione alla cittadinanza. È inoltre utile ricordare che la prescrizione regionale del 2007 non prevedeva una nuova centrale, ma il recupero del calore dall’impianto di Valmadrera.
Un nodo cruciale riguarda il recupero di calore dall’acciaieria Caleotto, che dovrebbe coprire circa il 60% del fabbisogno. Ma cosa accadrebbe se l’acciaieria riducesse la produzione o cessasse l’attività? In quel caso la centrale funzionerebbe interamente a metano, trasformandosi in una centrale fossile nel cuore della città. Ad oggi non esistono garanzie contrattuali vincolanti che assicurino la continuità di questo apporto: la maggioranza ha preferito tacere questa incertezza, presentando solo la parte “verde” del progetto.
Non possiamo infine non evidenziare la contraddizione interna alla stessa maggioranza. Due delle liste che la compongono si definiscono ambientaliste, ma hanno votato a favore di un progetto che introduce due torri a combustibile fossile in centro città, senza garanzie certe e con nuove emissioni che colpiranno proprio le aree più sensibili.
Alla luce di queste criticità chiediamo che il progetto venga fermato e che si apra un vero confronto con la città. Proponiamo l’organizzazione di un’assemblea pubblica aperta a cittadini, tecnici e associazioni per discutere nel merito il progetto e le sue implicazioni; una nuova valutazione ambientale indipendente che prenda in considerazione anche alternative tecnologiche più sostenibili; e la convocazione di commissioni consiliari straordinarie, coinvolgendo tutte quelle competenti – dall’urbanistica all’ambiente, dalla salute pubblica alle politiche energetiche – con l’audizione di esperti qualificati.
Lecco non merita decisioni affrettate e calate dall’alto. La salute e la qualità della vita dei cittadini devono venire prima di ogni convenienza industriale.
IL SEGRETARIO CITTADINO FRATELLI D’ITALIA LECCO – Massimo Sesana
IL SEGRETARIO CITTADINO FORZA ITALIA LECCO – Angela Fortino
IL SEGRETARIO CITTADINO LEGA LOMBARDA LECCO – Emanuele Mauri
IL REFERENTE LECCO IDEALE – Lorella Cesana
