I 'fratelli' seguono a ruota la Premier insultando anche chi insegna la pace

La Presidente del Consiglio insulta le donne e gli uomini che scioperano contro il genocidio del popolo palestinese e da buoni seguaci i Fratelli lecchesi la seguono a ruota, accusando in particolar modo insegnanti e dipendenti pubblici di creare disagi alle famiglie.
Sarebbe fin troppo facile ricordare che le famiglie lombarde i disagi, quelli veri, li subiscono tutti giorni quando per un esame in ospedale devono attendere mesi o arrivare in orario al lavoro è una scommessa persa in partenza per il pessimo funzionamento dei treni nella nostra regione, regione che loro governano da decenni.
Filippo Boscagli, uno dei candidati a sindaco del centrodestra, accusa gli e le insegnati di “privare i bambini del loro diritto allo studio”, no caro candidato sindaco sbaglia proprio obiettivo, le donne e gli uomini del mondo della scuola che oggi sono scese in piazza “per restare umani” sono le stesse persone che tutti i giorni, pur con stipendi inadeguati, insegnano con passione alle giovani generazioni che la pace è un bene supremo e che la guerra non è mai la soluzione ai problemi. 
Capisco che in campagna elettorale per qualche voto c’è chi cavalca e fomenta il malcontento e il qualunquismo, già i social sono spesso contenitori di queste assurdità, chi amministra o fa politica dovrebbe perlomeno provare
ad evitare queste cadute di stile.
Concludo ricordando che la nostra Costituzione garantisce il diritto di sciopero e che la storia del nostro Paese è lastricata di scioperi che non avevano obiettivi esclusivamente “economici e normativi” basterebbe ricordare gli scioperi, anche nella nostra città, del marzo 1944, gli scioperi contro le bombe fasciste e contro il terrorismo, solo per citare alcuni esempi.
Cordialmente, 
Alberto Anghileri capogruppo AVS cambia Lecco
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