Lo sciopero è un diritto, ma non intoccabile. E certe parole fomentano tensioni
Usare parole come ‘Sarà il caos’ o ‘Blocchiamo tutto’, come hanno fatto alcuni dirigenti sindacali, non contribuisce al dialogo democratico ma rischia di alimentare le tensioni sociali e di legittimare comportamenti estremi da parte degli elementi più radicalizzati. È preoccupante che il segretario del PD lecchese, Tropenscovino, non prenda le distanze da simili toni, preferendo invece attaccare chi esercita una critica legittima e responsabile.
Nessuno ha mai messo in discussione il diritto di sciopero, garantito dalla Costituzione e fondamentale per i lavoratori. Ma il diritto di sciopero non è immune da critiche, soprattutto quando viene esercitato mancando di rispetto alle più basilari regole di convivenza civile o in contrasto ad altri diritti costituzionalmente garantiti. In questo caso, ad esempio, lo sciopero è stato dichiarato illegittimo per mancato rispetto del preavviso previsto dalla normativa vigente. Bisogna ricordare che ogni diritto va esercitato sempre nel rispetto degli altri diritti garantiti dal nostro ordinamento, per esempio il diritto alla salute, o al lavoro, che altri cittadini possono avere la legittima aspettativa di vedere garantiti. Anche il diritto di sciopero va armonizzato e contemperato con la libertà ed i diritti altrui.
Forza Italia è solidale con il popolo palestinese, ma bloccare il Paese e paralizzare i servizi essenziali non è la soluzione. Lo abbiamo detto con chiarezza, e la condanna a ogni forma di violenza e la vicinanza ai cittadini di Gaza è stata espressa più volte in Aula dal Ministro Tajani. Non accettiamo lezioni da chi oggi dichiara di difendere la pace, ma concretamente contribuisce a creare disordine e divisione. Difendere i diritti significa anche rispettare la legalità, il buon senso e la convivenza civile. Chi ha responsabilità pubbliche, sindacali o politiche dovrebbe sapere che le parole hanno un peso. Slogan come ‘Sarà il caos’ o ‘Blocchiamo tutto’ non sono legittima espressione del dissenso: sono gravi irresponsabilità.
Nessuno ha mai messo in discussione il diritto di sciopero, garantito dalla Costituzione e fondamentale per i lavoratori. Ma il diritto di sciopero non è immune da critiche, soprattutto quando viene esercitato mancando di rispetto alle più basilari regole di convivenza civile o in contrasto ad altri diritti costituzionalmente garantiti. In questo caso, ad esempio, lo sciopero è stato dichiarato illegittimo per mancato rispetto del preavviso previsto dalla normativa vigente. Bisogna ricordare che ogni diritto va esercitato sempre nel rispetto degli altri diritti garantiti dal nostro ordinamento, per esempio il diritto alla salute, o al lavoro, che altri cittadini possono avere la legittima aspettativa di vedere garantiti. Anche il diritto di sciopero va armonizzato e contemperato con la libertà ed i diritti altrui.
Forza Italia è solidale con il popolo palestinese, ma bloccare il Paese e paralizzare i servizi essenziali non è la soluzione. Lo abbiamo detto con chiarezza, e la condanna a ogni forma di violenza e la vicinanza ai cittadini di Gaza è stata espressa più volte in Aula dal Ministro Tajani. Non accettiamo lezioni da chi oggi dichiara di difendere la pace, ma concretamente contribuisce a creare disordine e divisione. Difendere i diritti significa anche rispettare la legalità, il buon senso e la convivenza civile. Chi ha responsabilità pubbliche, sindacali o politiche dovrebbe sapere che le parole hanno un peso. Slogan come ‘Sarà il caos’ o ‘Blocchiamo tutto’ non sono legittima espressione del dissenso: sono gravi irresponsabilità.
Roberto Gagliardi, Forza Italia Lecco