Riflessioni attorno alla legalità

Buonasera,  
anche Lecco ha organizzato una serata sulla legalità e non sempre si ha l’occasione di partecipare a serate di così alto livello e spessore degli ospiti e moderatori trattando temi attuali e molto dibattuti come la mafia e la legalità. 
In primis tutti gli ospiti hanno esposto i loro interventi con fluidità e comprensione, non tralasciando un tocco di simpatica leggerezza, che ha reso la serata più vivace e un po' meno seriosa. Grazie, agli organizzatori del “Progetto Legalità 2025", iniziativa promossa dall'associazione culturale BANG in collaborazione con l'associazione Nazionale Italiana Magistrati (NIM) e  con l'Associazione Nazionale Magistrati (ANM) Sottosezione di Lecco,  al Direttore di Merate Online per aver dato la possibilità ai cittadini di poter ascoltare ed intervenire nell’ambito della serata tramite gli interventi del Prof. Dalla Chiesa, della Dr.ssa Dolci, e del Dr. Calabrò che hanno dato spunti di riflessione su un fenomeno “la Mafia” 
radicato in modo capillare anche nel nostro territorio. 
In primis vorrei esprimere il mio pensiero. 
Io credo che i mafiosi, ricorrono in modo regolare nella realizzazione dei loro progetti criminali, a persone che hanno come caratteristica una rilevante professionalità nei più svariati settori economici e sociali: bancari, finanziari, imprenditoriali e pubblici. Così la mafia arriva non solo occasionalmente alla corruzione, ma si fa metodo di organizzazione della corruzione come fenomeno stabile.  
La mafia secondo il mio pensiero, non è soltanto un fenomeno criminale da combattere con azioni di contrasto della Magistratura delle FF.OO, ma prima di tutto una cultura pervasiva fatta di violenza, di ricerca di potere e denaro, di sopraffazione come mentalità comune di interi paesi e città.  
Il crimine non è soltanto nei singoli fatti di sempre (di violenza anche morale) ma va stroncato sul nascere facendo maturare una mentalità dei singoli cittadini, abituati da secoli a sopportare il sopruso o a tollerarlo come un fatto naturale: dalla coscienza di pochi alla coscienza di molti se non di tutti, ricercando i valori essenziali della democrazia, dello Stato come unico garante della giustizia sociale.  
Diceva il Giudice Paolo Borsellino: E' normale che esista la paura, in ogni uomo; l'importante che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti. Mai rassegnarsi alla presenza del crimine.  
E anche  il Giudice Falcone esprimeva un concetto: "possiamo sempre fare qualcosa! Tutti possiamo dare, nel nostro vivere quotidiano, un contributo per una società fondata sui valori di legalità e giustizia”. 
Si è toccato anche un aspetto non trascurabile su come la gente guarda alla Magistratura e alle FF.OO come ad un "presidio di legalità" e questo, almeno in parte, mi sia consentito, può essere recuperata e realizzata solo se la ricerca della legalità, è tesa anche al recupero della credibilità nel cittadino, che spesso, si deve piegare perché si sente solo e non tutelato.  
Legalità e giustizia sono patrimonio di una società che si struttura su queste basi imprescindibili del vivere quotidiano e questo è il valore della democrazia e di cosa significa una comunità.  
E’ palpabile come da tempo si sia creata una frattura e un distacco molto sentito tra Magistratura e Cittadini e mi piace pensare, anche se ultimamente prevale il "disincanto", che la professione svolta dai Magistrati con abnegazione, professionalità e preparazione, siano anche accompagnate da una distintiva componente umana e di profondo rispetto per il cittadino, peculiarità che onorano con il loro impegno e dedizione l'attività svolta dagli stessi. 
Un altro aspetto importante e che h la sensazione  che da tempo assistiamo allo spettacolo continuo della sottrazione di legalità!  
Sono un'idealista e per questo mi piace pensare, che la legalità possa almeno in parte, essere recuperata e realizzata solo se la ricerca della legalità, sotto ogni sfumatura, non può essere distaccata dalla ricerca di una nuova impostazione della realtà relativa alla Giustizia, tesa al recupero della 
credibilità nel cittadino che si è andata via via allontanando, anche a causa di una forse eccessiva burocratizzazione all'interno del mondo Giudiziario e che ha indebolito la particolarità di una Giustizia che privilegia anche una crescita umana nella Magistratura e non della Magistratura, a cui il cittadino, spesso, si deve piegare perché si sente non tutelato e solo.  
Nulla di nuovo a un piccolo modesto contributo per sottolineare il valore della legge che supera l’illegalità, il valore della giustizia che supera il sopruso: lo Stato non annulla i singoli cittadini ma ne salvaguarda la libertà e la dignità di ciascuno. 
Credo, infatti,  che tutti possiamo dare, nel nostro vivere quotidiano, un contributo per una società fondata sui valori di legalità e giustizia valori che dovrebbero essere patrimonio comune dell’uomo e mettere in evidenza da un lato lo strapotere della mafia e delle organizzazioni criminali che rispecchia un quadro sociale fondato sulla corruzione e su attività illegali a 360 gradi, e d’altro conto riconoscere i positivi sforzi e i buoni risultati della lotta da parte della Magistratura e delle  FF.OO nel contrasto alla criminalità organizzata.
Dr.ssa Carla Lorenzano
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