Hub dei bus: non scommetterei un centesimo sul risultato finale che vogliono far apparire suonando la grancassa
Con grande clamore si è appreso che la Regione Lombardia ha premiato ( per adesso ) il Comune di Lecco per la realizzazione dell'Hub dei Bus in via Balicco con un finanziamento che sfiora i quindici milioni di euro.
Con altrettanto clamore questa settimana abbiamo assistito alla "sagra delle cose che non funzionano in via Balicco"; intasamenti dei Bus e delle vetture, inquinamento alle stelle con buona pace di una amministrazione che si dice, a parole, ecologista, arrabbiatura, per usare un eufemismo, dei residenti del Broletto sud che hanno minacciato, senza fronzoli, di far valere i loro diritti fino ai tre gradi di giudizio e se non sufficiente di ricorrere alla sentenza della Corte Europea.
Il tutto condito da un'area compromessa dalla miopia della politica, degradata dalla volontà dell'istituzione comunale, congestionata da imporre una sorta di paralisi di un'area nevralgica e strategica dal punto viabilistico.
Vien da dire: vivissimi complimenti per un risultato pessimo e nefasto se verrà perseguito con testardaggine.
Sono quasi certo che le battaglie legali con i residenti faranno naufragare le velleità di questa amministrazione, sono quasi certo che quando la Regione dovrà revocare il mandato di pagamento del finanziamento previsto.
L'unica cosa che potrebbe tenerlo in piedi potrebbe essere "l'esproprio proletario", si fa per dire, dell'unica area verde di proprietà privata, ma se ciò avvenisse credo che non solo i residenti si accanirebbero sul Comune di Lecco, ma anche gli altri cittadini. Perché lo sappiamo come va a finire: se passa una volta l'esproprio può diventare una abitudine ammantata di un interesse pubblico che può valere per qualsiasi circostanza e attività. Credo che perseguire questa idea senza trovare un accordo con i residenti, che hanno già dichiarato la loro contrarietà più totale, sia un esercizio di stampo monarchico che gli stessi non perdonerebbero.
Sembra che questa Giunta abbia un conto in sospeso con quest'area già sottoposta a pesanti condizionamenti; uscita della SS36, scuole, torri delle Meridiane, pensiline e fermate dei Bus, specie se si pensa che nemmeno gli utenti, sopratutto i più fragili, beneficerebbero di un capolinea e un Hub a 200 metri dalla stazione.
Non si è voluto prendere in considerazione le opzioni alternative per un problema, non già di buon senso, ma di "lesa maestà" e adesso assisteremo, con ogni probabilità, all'ennesimo fallimento di un finanziamento preso per mettersi una medaglietta sulla giubba, ma reso inoperoso per mancanza delle condizioni essenziali.
Vedremo come andrà a finire anche questo spettacolo con fuochi d'artificio che imperversa sui media locali, ma se fossi in voi francamente non scommetterei un centesimo sul risultato finale che vogliono far apparire suonando la grancassa.
Con altrettanto clamore questa settimana abbiamo assistito alla "sagra delle cose che non funzionano in via Balicco"; intasamenti dei Bus e delle vetture, inquinamento alle stelle con buona pace di una amministrazione che si dice, a parole, ecologista, arrabbiatura, per usare un eufemismo, dei residenti del Broletto sud che hanno minacciato, senza fronzoli, di far valere i loro diritti fino ai tre gradi di giudizio e se non sufficiente di ricorrere alla sentenza della Corte Europea.
Il tutto condito da un'area compromessa dalla miopia della politica, degradata dalla volontà dell'istituzione comunale, congestionata da imporre una sorta di paralisi di un'area nevralgica e strategica dal punto viabilistico.
Vien da dire: vivissimi complimenti per un risultato pessimo e nefasto se verrà perseguito con testardaggine.
Sono quasi certo che le battaglie legali con i residenti faranno naufragare le velleità di questa amministrazione, sono quasi certo che quando la Regione dovrà revocare il mandato di pagamento del finanziamento previsto.
L'unica cosa che potrebbe tenerlo in piedi potrebbe essere "l'esproprio proletario", si fa per dire, dell'unica area verde di proprietà privata, ma se ciò avvenisse credo che non solo i residenti si accanirebbero sul Comune di Lecco, ma anche gli altri cittadini. Perché lo sappiamo come va a finire: se passa una volta l'esproprio può diventare una abitudine ammantata di un interesse pubblico che può valere per qualsiasi circostanza e attività. Credo che perseguire questa idea senza trovare un accordo con i residenti, che hanno già dichiarato la loro contrarietà più totale, sia un esercizio di stampo monarchico che gli stessi non perdonerebbero.
Sembra che questa Giunta abbia un conto in sospeso con quest'area già sottoposta a pesanti condizionamenti; uscita della SS36, scuole, torri delle Meridiane, pensiline e fermate dei Bus, specie se si pensa che nemmeno gli utenti, sopratutto i più fragili, beneficerebbero di un capolinea e un Hub a 200 metri dalla stazione.
Non si è voluto prendere in considerazione le opzioni alternative per un problema, non già di buon senso, ma di "lesa maestà" e adesso assisteremo, con ogni probabilità, all'ennesimo fallimento di un finanziamento preso per mettersi una medaglietta sulla giubba, ma reso inoperoso per mancanza delle condizioni essenziali.
Vedremo come andrà a finire anche questo spettacolo con fuochi d'artificio che imperversa sui media locali, ma se fossi in voi francamente non scommetterei un centesimo sul risultato finale che vogliono far apparire suonando la grancassa.
Corrado Valsecchi, capogruppo consiliare di Appello per Lecco