PAROLE CHE PARLANO/232
Cariatide
Non è una parola che usiamo spesso, tuttavia entra normalmente nelle nostre frasi quando vogliamo sottolineare, in senso più spregiativo, una persona particolarmente in là con gli anni, ma soprattutto con idee così antiquate, da essere vista come un “sostegno” di un passato ormai lontano.
Il termine, che con i sostegni ha comunque a che fare, ha un’etimologia che non stupirà gli amanti dell’archeologia; deriva infatti direttamente dal latino caryatis, caryatides, a sua volta mutuato dal greco antico Karyâtis. L'origine precisa di questo termine greco però è dibattuta, anche se la spiegazione più diffusa, tramandata dallo scrittore romano Vitruvio nel suo De Architectura, è legata alla città di Carie, in Laconia (Peloponneso). Secondo l’autore, gli abitanti di Carie si schierarono con il nemico durante le guerre persiane. Dopo la vittoria greca, gli Ateniesi, per punire il loro tradimento, distrussero la città e fecero schiave le donne. Per commemorare questa vittoria e l'umiliazione dei Carii, gli architetti greci avrebbero raffigurato queste donne, vestite delle loro lunghe tuniche, come figure di sostegno negli edifici. In questo senso, le cariatidi rappresenterebbero un eterno monito della loro sconfitta e schiavitù, costrette a portare pesi.
Tuttavia, questa interpretazione è stata messa in discussione. Alcuni studiosi suggeriscono un'origine alternativa, collegando il termine alle fanciulle danzanti di Karya, famose per i loro cori annuali in onore di Artemide Caryatis. In questa prospettiva, le figure rappresenterebbero delle devote e non delle prigioniere.
Indipendentemente dall'origine precisa, il termine greco Karyâtis passò a indicare specificamente queste figure femminili utilizzate come elementi di sostegno, che facevano da contraltare alle figure architettoniche maschili dette Telamoni, in onore del fortissimo argonauta Telamone, padre di Aiace e fratello di Peleo, il padre di Achille.
Oggi, il termine "cariatide" mantiene il suo significato primario in architettura e arte, riferendosi a una scultura femminile, generalmente a figura intera e vestita, impiegata come colonna, pilastro o sostegno di elementi strutturali come architravi, balconi, mensole o cornicioni. Le cariatidi sono spesso caratterizzate da una postura eretta e dignitosa, che contrasta con l'idea del peso che sorreggono.
Col tempo, questa parola ha sviluppato anche un uso figurato nel linguaggio comune. Oltre a quello più conosciuto già espresso, per estensione, una cariatide può descrivere una persona che sta ferma, impettita o immobile, senza partecipare attivamente a una situazione o conversazione. Si può dire di qualcuno che "fa da cariatide" se rimane in disparte e in silenzio.
