Iscritto ad un canale jihadista studiava come preparare ordigni esplosivi: arrestato 20enne egiziano

Dopo il “pugile dell’Isis”, pronto – almeno per quel che diceva – a compiere un attentato in Vaticano, la Provincia di Lecco dava casa anche a un potenziale “incendiario” dello Stato islamico. E’ la conclusione a cui è arrivata la stessa DIGOS della Questura di Lecco che nel 2016 arrestò Abderrahim Moutaharrik, oggi già tornato libero dopo aver espiato la sua pena.
In manette,  è finito così un cittadino egiziano di 20 anni residente a Montevecchia: detenzione di materiale con finalità di terrorismo, l’accusa mossa nei suoi confronti. Ieri mattina, come richiesto dalla Procura di Lecco, il G.I.P. presso quel Tribunale ha convalidato l’arresto, irrogando la misura della custodia cautelare in carcere. 
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L’arresto è scaturito all’esito di un’indagine condotta dalle DIGOS della Questura di Milano – Sezione Antiterrorismo Internazionale –  e della Questura di Lecco e coordinata  dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno, in stretta sinergia con l’Agenzia di Sicurezza Esterna, e ha avuto il suo culmine nella mattinata dello scorso 21 maggio quando il giovane è stato sottoposto a perquisizione presso la sua abitazione. 
L’indagine trae spunto da informazioni qualificate che segnalavano un soggetto attivo su una piattaforma social in qualità di amministratore di un canale di propaganda jihadista, tramite la quale manteneva anche contatti con esponenti dello Stato Islamico. Secondo quanto riferito lo stesso, inoltre, aveva acquisito tramite il proprio dispositivo smartphone, numeroso materiale di propaganda riferibile a ISIS nonchè manuali e/o istruzioni operative e altro materiale digitale prodromico alla fabbricazione di ordigni esplosivi artigianali, rendendo così possibile una sua imminente attivazione.
Gli ulteriori approfondimenti svolti tempestivamente dalla Polizia di Stato hanno consentito di identificare compiutamente il soggetto nell’arrestato, residente in provincia di Lecco unitamente al proprio nucleo familiare e studente universitario a Milano.
All’esito dell’attività, condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecco, il giovane è stato trovato in possesso di 2 manuali in lingua araba, stampati in proprio, recanti il logo della “fondazione Al-Saqari per le Scienze Militari” e contenenti dettagliate istruzioni concernenti la predisposizione e l’impiego di telefoni cellulari come detonatori per la preparazione di ordigni esplosivi artigianali e la produzione di sostanze venefiche, finalizzati al compimento di atti di terrorismo.
Inoltre, all’interno dei dispositivi informatici in possesso dell’arrestato è stata rinvenuta una significativa mole di contenuti multimediali d’interesse investigativo: quali, diversi file video di propaganda dell’ideologia e delle attività dello Stato Islamico nonché documenti testuali ed immagini riferibili alla citata organizzazione terroristica, con specifica manualistica – in alcuni casi, sempre riconducibile allo Stato Islamico – concernente istruzioni di combattimento, addestramento, creazione artigianale di ordigni esplosivi, tipologie di armi e munizionamento da guerra, corsi su esplosivi e armi chimiche, utilizzo sicuro delle piattaforme social web, dei canali di messaggistica e manuali sulle impostazioni e della privacy e anonimizzazione ed occultamento.
“Sono stati altresì sequestrati, oltre a dispositivi elettronici che saranno oggetto di successiva analisi, alcuni fogli manoscritti che, a seguito di accurata traduzione, sono risultati contenere appunti di tenore analogo alla documentazione digitale di cui sopra nonché riferimenti a noti teologi arabi di matrice radicale” fanno sapere gliinquirenti.
Al giovanotto, come anticipato, viene contestato il reato di cui all’art. 270 quinquies 3 C.P., introdotto dall’ultimo “pacchetto sicurezza”, concernente la detenzione di materiale con finalità di terrorismo.. 
Il prosieguo dell’indagine, che potrebbe restituire ulteriori sviluppi investigativi, verrà svolto sotto il coordinamento della Procura Distrettuale di Milano, competente per la tipologia di reato contestato.
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