Lecco, Teatro della Società: definiti statuto e piano economico della Fondazione

Un altro tassello in vista della Fondazione di partecipazione che dovrebbe vedere la luce tra poche settimane, alla quale sarà affidata la gestione del “nuovo” Teatro della Società di Lecco, la cui riapertura è prevista il prossimo autunno. Nell’iter di costituzione che sta portando avanti l’Amministrazione comunale, affiancata dallo Studio D’Aries, sono stati infatti definiti alcuni punti importanti dello statuto e in particolare la diversa tipologia di soci che la Fondazione potrà prevedere. Ci saranno il fondatore (il Comune di Lecco), quelli istituzionali (enti pubblici che man mano potranno decidere di aderire), i sostenitori e i mecenati. È stato anche stabilito che il Consiglio di amministrazione sarà composto da tre a sette membri, di cui la maggioranza sarà nominata dal Comune, e resterà in carica quattro anni. Al fianco di questo organo ci saranno poi un presidente, un vice, un segretario generale e un'assemblea dei mecenati quale organo consultivo che saranno supportati da personale tecnico della Fondazione e distaccato del Municipio.

Anche la bozza di convenzione e quella del piano economico finanziario hanno riportato alcune piccole variazioni. È stato definito il contributo massimo che verserà il Comune di Lecco alla Fondazione in 800mila euro, una cifra che include le diverse spese che già oggi sostiene Palazzo Bovara per circa 600mila euro, ai quali andranno a sommarsene altri 200mila come investimento su questo importante e atteso rilancio del teatro e anche della cultura in città. Un contributo che, tuttavia, dovrebbe nel tempo scalare anche grazie ai ricavi previsti dalla biglietteria, dall’affitto, dagli sponsor e dai bandi, che secondo le previsioni dovrebbero arrivare a sfiorare i 300mila euro nel 2029, con l’auspicio che l’ente riesca a “ritagliarsi un ruolo centrale e una sua autonomia che dobbiamo costruire in questi anni di start up”, ha spiegato l’assessore alla Cultura Simona Piazza.
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Un tema, questo, che ha suscitato più di un quesito e qualche timore di “sostenibilità" da parte dei commissari, ai quali queste informazioni sono state comunicate nella riunione di martedì sera. Sempre Piazza ha rassicurato che le stime sono state fatte sulla base dei contatti stabiliti in questi mesi con possibili sponsor e donatori, sull’auspicata capacità di sviluppare bandi e attirare finanziamenti che il gruppo di lavoro dovrà sviluppare, sulle attività di marketing in programma e sull’affitto per l’utilizzo della sala: “Siamo d’accordo che il teatro deve rimanere un luogo di cultura a 360 gradi, ma solo girare la chiave dell’edificio costa circa 2.500 euro tra utenze, assicurazione, maschere e tutto il resto, quindi non potrà essere uno spazio per qualunque realtà e qualunque tipologia di iniziativa”. Il dottor D’Aries punta molto anche sulla capacità che avrà il nuovo ente di coinvolgere cittadini e altre istituzioni: “L’obiettivo della Fondazione è quello di uscire dalle mura del Comune per abbracciare la cittadinanza, raccogliere adesioni e condividere il percorso. Questa è la scommessa, ma se anche non si riuscissero a trovare altre fonti di entrata, i soldi stanziati basteranno per l’attività ordinaria”.

Qualche novità anche sul nome dell’ente che potrebbe essere “Fondazione Teàrte”, che tiene insieme l’idea di teatro e quella di arte. “Potrebbe andare bene - ha commentato Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) - ma sarebbe meglio avere più opzioni per trovare quello più accattivante possibile. Siamo sulla strada giusta e nutro delle grandi aspettative verso questo progetto, l’importante è aprirsi il più possibile per far sì che la Fondazione diventi qualcosa di dinamico e vitale, non un carrozzone”.
M.V.
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