Nel PD di Lecco una diaspora silenziosa: siamo al capolinea

Non voglio entrare nelle dinamiche del Partito Democratico di Lecco che peraltro appaiono sempre più incomprensibili e confuse.
Tuttavia l'esodo di consiglieri comunali o semplici (non tanto semplici) iscritti e sostenitori continua senza soluzione di continuità. Vi è una diaspora silenziosa in corso che il gruppo dirigente di quel partito sembra "digerire" senza porsi alcun interrogativo.
Le defezioni di Francesca Bonacina, Giovanni Tagliaferri, Clara Fusi, Antonio Pattarini, campioni di preferenze, ben 661, nella passata tornata elettorale sono un cospicuo serbatoio di voti che difficilmente potranno essere canalizzati e capitalizzati ancora dal PD nelle elezioni del 2026. Cresce il disagio verso sindaco e giunta, era inevitabile, poiché l'atteggiamento supponente e arbitrario ha prodotto danni irreparabili dal punto di vista umano, nelle relazioni personali e politiche.
Se si aggiunge che Appello per Lecco, movimento civico determinante, che ha consentito a Gattinoni di vincere per una manciata di voti il ballottaggio nel 2020, riversando oltre mille voti sull'attuale sindaco ha già deciso di non appoggiare, in nessun modo, questa coalizione rende evidente lo scenario che abbiamo davanti. A votare vanno gli uomini e le donne che ne hanno diritto e non la propaganda elettorale e politica a getto continuo di questa amministrazione. 
È tempo di consuntivi, il tempo è scaduto, il bilancio deficitario, nonostante le ingenti risorse pervenute dal PNRR e dai finanziamenti regionali. Il piatto piange, le relazioni istituzionali stanno a zero, la nostra città è scomparsa dai radar nel rapporto con il governo centrale e la Regione Lombardia, manifesta difficoltà di relazione financo con la Provincia di Lecco e i comuni limitrofi. 
Siamo destinati alla marginalità politica e istituzionale, mentre i dipendenti pubblici scappano a gambe levate dal Comune di Lecco e si dovrà ricostruire anche un apparato strategico e funzionale che impegnerà la nuova amministrazione. Insomma, un bel disastro, in una città paralizzata dal traffico, sempre meno sicura, con patrimonio pubblico abbandonato a sé stesso (l'ex Politecnico di via Marco d'Oggiono, villa Ponchielli, l'edificio di via Sassi per fare esempi) o sedi comunali sparpagliate ovunque che disorientano i cittadini, una tassazione Irpef portata al massimo della contribuzione a carico dei contribuenti in un momento dove gli avanzi di bilancio sono esponenziali. 
Manca la logica dell'amministrare, dare la guida del Comune a dei neofiti presuntuosi che vedono ogni consiglio utile da parte delle minoranze consiliari non già come contributo politico di esperienza, ma come lesa maestà, la dice lunga su ciò che ci aspetta. 
Siamo al capolinea, ciò che si è manifestato in questi mesi nella maggioranza è solo l'antipasto di ciò che succederà nei prossimi mesi. 
Corrado Valsecchi, capogruppo consiliare di Appello per Lecco
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