Val San Martino: la scuola di Fratelli d'Italia e quella di Atene

Osservo con interesse la nascita in Valle San Martino di Lecco della scuola di formazione politica di Fratelli d’Italia; se ne sentiva sicuramente il bisogno, dopo che più attivisti, tanto preparati quanto maltrattati, hanno lasciato il partito; che una volta per tutte si passi dal superficiale apparire al serio fare.
Penso all’affresco “La scuola di Atene” di Raffaello Sanzio da Urbino, nel quale sono raffigurati tre grandi filosofi dell’antichità: Platone, Aristotele e Socrate; Aristotele con l’indice puntato in basso ad indicare la concretezza della realtà e Platone con l’indice puntato in alto ad indicare il mondo delle idee.
Da donna di destra mi piacerebbe vedere proprio così la neonata scuola di FdI: l’insegnamento da un lato delle regole e delle tecniche per una buona amministrazione pubblica e dall’altro dell’etica politica. E per etica politica intendo principalmente: la persona al centro delle scelte e delle azioni, la priorità del bene comune su quello personale, la rettitudine intellettuale e di comportamento.
Come risultati di una simile formazione auspico una selezione dei tesserati e degli amministratori e politici di FdI basata sulla convinzione e non sul saltimbanchismo, sulla competenza e non sull’improvvisazione, sulla serietà degli intenti e non sulle mere voglie di apparire e lucrare; insomma sulla qualità e non sulla quantità, come purtroppo è avvenuto finora.
C’è tutto il tempo che serve per preparare con tranquillità anche i consiglieri comunali del partito eletti in Valle San Martino nel corso delle ultime tornate elettorali, visto che tranne l’assessora Cristina Valsecchi e i consiglieri Mastroberardino e Rigamonti sono tutti di minoranza e quindi non possono fare danni più di tanto.
La fotografia di D’Angella, Pasquini e Mastroberardino in cattedra alla prima lezione non è l’affresco di Raffaello e i tre fratelli d’Italia non sono Platone, Aristotele e Socrate. Saranno all’altezza di portare a termine un compito così importante e delicato? C’è poi un altro interrogativo, a cui proprio non riesco a trovare risposta: come mai la pluriennale assessora Cris era seduta con gli allievi e non era anch’ella in cattedra?
Patrizia Ernani Locatelli