Lecco, sessantenne circuito dalla cartomante: in Tribunale gli ultimi 'testi'
Esaurita l'istruttoria dibattimentale, toccherà all'imputata - nell'udienza del prossimo martedì 1 luglio - rendere spontanee dichiazioni. Poi si passerà alla discussione finale.
E' proseguito ieri mattina in Tribunale a Lecco, il processo penale a carico di L.M.V., classe 1977, chiamata a rispondere dei reati di circonvenzione di incapace, appropriazione indebita, sostituzione di persona e indebito utilizzo di carte di credito. Secondo le indagini della Questura cittadina, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecco, l'imputata avrebbe infatti ''circuito'' un sessantenne lecchese - costituitosi parte civile - cagionandogli importanti danni patrimoniali per un valore complessivo di 200mila euro circa. I due si erano conosciuti per via dell'attività di cartomante che avrebbe svolto la donna; il rapporto, con il trascorrere del tempo, si sarebbe fatto sempre più stretto. La parte civile aveva acconsentito a dare ospitalità all'amica nella propria residenza cittadina; peccato che dopo un primo periodo, l'imputata avrebbe cominciato a dettare regole e condizioni, come se fosse ''di troppo'' nella sua stessa abitazione (ne avevamo parlato QUI).

Chiamato a deporre martedì, al cospetto del giudice in ruolo monocratico Martina Beggio, il titolare di una concessionaria situata nel monzese alla quale l'imputata si sarebbe rivolta per l'acquisto di alcune auto di lusso, cinque delle quali pagate - tramite la formula del finanziamento - dalla parte offesa del procedimento. Seppur in uso alla donna, era infatti il lecchese ad occuparsi della parte economica, decisamente cospicua tenendo conto appunto del valore dei mezzi acquistati.
''Lui le dava carta bianca, era molto accondiscendente'' ha detto il teste, al quale - fra i vari quesiti posti dalle parti - è stato chiesto di descrivere il rapporto fra i due. ''L'atteggiamento era affettuoso, quasi da coppia, anche se in una prima occasione mi aveva detto trattarsi dello zio'' ha aggiunto, ricordando che in occasione dell'ultimo incontro, l'uomo era parso più attento ed interessato a comprendere i dettagli economici della compravendita. A precisa domanda, il commerciante ha risposto di non aver mai visto la presunta vittima al volante di una delle auto acquistate dall'imputata. Al contrario, spesso arrivava a bordo di una semplice utilitaria.
Spazio poi alla deposizione di uno psichiatra in servizio presso l'Asst di Lecco, entrato in contatto con la parte civile tramite gli assistenti sociali del Comune. Il professionista ha spiegato di aver visitato due volte il sessantenne, ponendogli una serie di domande e sottoponendolo ad un test, dal quale sarebbe emerso un deficit cognitivo di tipo lieve.
Il legale divenuto a fine maggio 2023, l'amministratore di sostegno della parte offesa, ha invece ricordato l'iter condotto per far sì che il proprio assistito potesse rientrare in possesso della propria casa, occupata nel frattempo dall'imputata. ''Il Comune mi aveva rappresentato l'esigenza di una nomina urgente perchè questa persona non aveva disponibilità economica e non poteva nemmeno entrare in casa propria'' ha detto la toga, specificando di aver inviato una raccomandanta alla donna chiedendo anche la resituzione dell'auto che aveva in uso, pagata però dal sessantenne. Auto successivamente sequestratale dalle forze dell'ordine quando aveva già lasciato l'appartamento di Lecco, peraltro in pessime condizioni. ''Abbiamo saputo che se ne era andata nel 2023: la casa non era però agibile, è stato necessario acquistare gran parte degli arredi e degli elettrodomestici. Solo nel giugno dell'anno successivo il mio assistito ha potuto farvi rientro'' ha concluso l'amministratore di sostegno.
Ultimata l'audizione degli ultimi due testi (indicati dalla difesa) - due amici della donna - il giudice ha aggiornato il processo a martedì 1 luglio per le eventuali spontanee dichiarazioni dell'imputata e la discussione. Imputata che in queste prime udienze dibattimentali non è comparsa, al contrario della presunta vittima, assistita quale parte civile, dall'avvocato Alessandra Carsana del Foro di Lecco.
E' proseguito ieri mattina in Tribunale a Lecco, il processo penale a carico di L.M.V., classe 1977, chiamata a rispondere dei reati di circonvenzione di incapace, appropriazione indebita, sostituzione di persona e indebito utilizzo di carte di credito. Secondo le indagini della Questura cittadina, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecco, l'imputata avrebbe infatti ''circuito'' un sessantenne lecchese - costituitosi parte civile - cagionandogli importanti danni patrimoniali per un valore complessivo di 200mila euro circa. I due si erano conosciuti per via dell'attività di cartomante che avrebbe svolto la donna; il rapporto, con il trascorrere del tempo, si sarebbe fatto sempre più stretto. La parte civile aveva acconsentito a dare ospitalità all'amica nella propria residenza cittadina; peccato che dopo un primo periodo, l'imputata avrebbe cominciato a dettare regole e condizioni, come se fosse ''di troppo'' nella sua stessa abitazione (ne avevamo parlato QUI).

Chiamato a deporre martedì, al cospetto del giudice in ruolo monocratico Martina Beggio, il titolare di una concessionaria situata nel monzese alla quale l'imputata si sarebbe rivolta per l'acquisto di alcune auto di lusso, cinque delle quali pagate - tramite la formula del finanziamento - dalla parte offesa del procedimento. Seppur in uso alla donna, era infatti il lecchese ad occuparsi della parte economica, decisamente cospicua tenendo conto appunto del valore dei mezzi acquistati.
''Lui le dava carta bianca, era molto accondiscendente'' ha detto il teste, al quale - fra i vari quesiti posti dalle parti - è stato chiesto di descrivere il rapporto fra i due. ''L'atteggiamento era affettuoso, quasi da coppia, anche se in una prima occasione mi aveva detto trattarsi dello zio'' ha aggiunto, ricordando che in occasione dell'ultimo incontro, l'uomo era parso più attento ed interessato a comprendere i dettagli economici della compravendita. A precisa domanda, il commerciante ha risposto di non aver mai visto la presunta vittima al volante di una delle auto acquistate dall'imputata. Al contrario, spesso arrivava a bordo di una semplice utilitaria.
Spazio poi alla deposizione di uno psichiatra in servizio presso l'Asst di Lecco, entrato in contatto con la parte civile tramite gli assistenti sociali del Comune. Il professionista ha spiegato di aver visitato due volte il sessantenne, ponendogli una serie di domande e sottoponendolo ad un test, dal quale sarebbe emerso un deficit cognitivo di tipo lieve.
Il legale divenuto a fine maggio 2023, l'amministratore di sostegno della parte offesa, ha invece ricordato l'iter condotto per far sì che il proprio assistito potesse rientrare in possesso della propria casa, occupata nel frattempo dall'imputata. ''Il Comune mi aveva rappresentato l'esigenza di una nomina urgente perchè questa persona non aveva disponibilità economica e non poteva nemmeno entrare in casa propria'' ha detto la toga, specificando di aver inviato una raccomandanta alla donna chiedendo anche la resituzione dell'auto che aveva in uso, pagata però dal sessantenne. Auto successivamente sequestratale dalle forze dell'ordine quando aveva già lasciato l'appartamento di Lecco, peraltro in pessime condizioni. ''Abbiamo saputo che se ne era andata nel 2023: la casa non era però agibile, è stato necessario acquistare gran parte degli arredi e degli elettrodomestici. Solo nel giugno dell'anno successivo il mio assistito ha potuto farvi rientro'' ha concluso l'amministratore di sostegno.
Ultimata l'audizione degli ultimi due testi (indicati dalla difesa) - due amici della donna - il giudice ha aggiornato il processo a martedì 1 luglio per le eventuali spontanee dichiarazioni dell'imputata e la discussione. Imputata che in queste prime udienze dibattimentali non è comparsa, al contrario della presunta vittima, assistita quale parte civile, dall'avvocato Alessandra Carsana del Foro di Lecco.
G.C.