Un passo alla volta si getta la vecchia Lecco nel dimenticatoio: il caso della trattoria del Piscen

Un passo alla volta, è la condizione indispensabile per evidenziare, sviluppare l’atarassia della città di Lecco. La lentezza è il primo comandamento diffuso, coinvolge Comune, Aler, Anas, Prefettura, Regione, Stato. Per completare un intervento ci vogliono anni, mesi, decenni. I cittadini mostrano una grande pazienza, simile a quella degli epicurei, che  mantengono per necessità uno stato di tranquillità, assenza di turbamento. L’atarassia rappresenta uno stato di equilibrio raggiunto attraverso l'evitamento del dolore, la comprensione della realtà e il valore delle relazioni umane. Questo è quello che i cittadini tutti i santi giorni fanno.
Un esempio di compostezza epicurea è costatare che da quindici o vent’anni della trattoria, pizzeria, steak house Borgo Nuovo, situata nella zona storica Piscen di Pescarenico di proprietà Aler Lecco, è chiusa e lasciata a un suo destino indefinito.
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L’attuale trattoria Borgo Nuovo, chiusa da anni, è annessa alle case Aler di via Ugo Bassi. 
Dopo vent’anni di degrado è stata costruita nei primi anni duemila, quando la proprietà degli stabili era del Comune.  Gli inquilini furono trasferiti in altre zone della città e non sono più rientrati. Prima di iniziare i lavori per le nuove abitazioni è passato un ventennio. A quel tempo, il Comune, su sollecitazione del Consiglio di Zona Lecco-Centro, decise di inserire un punto di ristoro nel rispetto della tradizione. Oggi, le case del Piscen sono di proprietà dell’Aler.
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“Il Piscen di via Ghislanzoni è stato per oltre trent’anni ritrovo di tanta gente del quartiere, allora più densamente popolato. Era della famiglia Montanelli, di Oggiono, con il cav. Luigi Montanelli, un “ragazzo del ‘99”, e la consorte Gerolama Valnegri, nativa di Ravellino, in Colle Brianza. Era una famiglia numerosa e patriarcale, quella di Montanelli, con ben otto figli; una famiglia come nella Brianza dei tempi passati, la Brianza dei Firlinfeu, dei suonatori di canne, che si esibivano anche al Piscen. Il locale era un punto di ritrovo per giovani e per anziani, richiamati anche dalla cucina genuina, che riempiva i tavoli alla sirena del mezzogiorno, quando la realtà occupazionale era viva nella zona, dalla vicina Comi Stufe sino al Caleotto Arlenico.
Tante volte, il suono delle canne, le note popolari della Bella Gigogin, si mescolano ad interminabili discussioni sulle bocce e sul calcio. Quest’ultimo era di casa non solo per la presenza di Michele Montanelli, super tifoso bluceleste, nonché genuina penna nera, ma per i giocatori del Lecco scapoli che abitavano in un vicino edificio di via Ghislanzoni. Erano gli anni migliori del Lecco in serie A ed in serie B. La trattoria presentava poi un pergolato con “viali” di bocce che nelle sere d’estate erano sempre animati e sembravano correre verso l’infinito, sotto un cielo luccicante di stelle”.
(Aloisio Bonfanti, Lecconline,22 ottobre 2016)  
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La storia della trattoria è parte della comunità di Pescarenico. É un'area che ha vissuto un’indicativa evoluzione nel corso dei secoli. Negli anni, la trattoria ha saputo mantenere vive le tradizioni culinarie locali, offrendo piatti come il pesce di lago, risotti, polenta e altre specialità regionali. 
Per qualche anno la nuova trattoria, pizzeria Borgo Nuovo, ha retto, poi ha chiuso e non ha più aperto.
Oggi, la struttura è completamente lasciata allo sbando, non c’è l’intenzione di recuperarla, di ipotizzare un’altra destinazione. A pochi passi c’è il nuovo Politecnico che richiede servizi accessibili agli studenti e non solo. 
È un altro angolo della vecchia Lecco gettato nel dimenticatoio, completamente dimenticato dai vari personaggi che occupano le seggiole. Gli insegnanti lamentano la perdita della trasmissione del sapere,  ma si può dire, allo stesso modo, che i governanti rimuovono la microstoria della polis. 
Enrico Magni
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