Lecco: in 350 'di corsa' contro la violenza sulle donne. Con un messaggio... per gli uomini
Di corsa per le donne… con gli uomini. In tanti questa mattina hanno preso parte alla terza edizione di #Insiemeèpiùbello, l'evento ludico-motorio organizzato dall'associazione lecchese Women in Run per accendere i riflettori sul triste fenomeno della violenza sulle donne, che purtroppo non accenna a fermarsi riempiendo ogni giorno le cronache di drammatici episodi e femminicidi (quasi cento in Italia solo in questo 2024).
Alla vigilia del 25 novembre, giornata dedicata alla "lotta" su questo fronte in tutto il mondo, nel capoluogo si è deciso anche - nel contesto di un ricco programma di iniziative tra conferenze e incontri, rivolti a diversi target - di lanciare un messaggio attraverso la camminata e la corsa, con una manifestazione partita alle 9.30 dal piazzale Cassin (ex area La Piccola) e capace di riunire circa 350 persone.
8, 14 e 17 chilometri le rispettive lunghezze dei tre percorsi che hanno potuto scegliere i partecipanti, tra i quali, come accennato, figuravano anche numerosi uomini: un dettaglio non irrilevante, che ha posto l'accento su un tema centrale nelle riflessioni sulle strategie da seguire per provare a raggiungere un vero cambiamento, ovvero l'importanza che siano proprio gli uomini a fare un passo "in più", per le donne e con le donne, ma anche e soprattutto in autonomia.
"Siamo noi che dobbiamo lottare e metterci la faccia, siamo noi che dobbiamo muoverci per aiutare coloro che hanno l'istinto alla violenza o che sappiamo avere un problema" ha commentato Gianni Quartararo, presidente dell'associazione Women in Run, sottolineando proprio il significato - non solo simbolico - di una figura maschile alla guida di un sodalizio attivo per le donne.
Breve intervento di saluto e ringraziamento anche da parte di Amalia Bonfanti, alla guida de "L'Altra Metà del Cielo" di Merate, importante punto di riferimento a livello provinciale nella lotta contro la violenza di genere e realtà attivissima anche grazie agli appartamenti distribuiti "in anonimato" sul territorio dove vengono accolte donne vittime di violenza, di qualsiasi età, spesso insieme ai loro figli minori: è proprio a questo sodalizio che Women in Run ha deciso di devolvere il ricavato della manifestazione odierna, che ha avuto il patrocinio del Comune di Lecco e ha potuto contare a livello organizzativo sul prezioso contributo della CRI di Lecco e dei City Angels.
Prima della partenza, poi, un altro momento simbolico: il canto dell'Inno nazionale - come in ogni evento sportivo che si rispetti - all'unisono con il coro ANA dell'Adda, che ha "scaldato" con qualche brano anche la gelida attesa dello start, scattato alle 9.30 in punto per tutti e tre i percorsi, che poi si sono snodati lungo strade diverse in città.
L'appuntamento, intanto, è già al prossimo anno. Con la speranza, però, che per allora i numeri racconteranno un'altra storia, di speranza e non più di dolore.
Alla vigilia del 25 novembre, giornata dedicata alla "lotta" su questo fronte in tutto il mondo, nel capoluogo si è deciso anche - nel contesto di un ricco programma di iniziative tra conferenze e incontri, rivolti a diversi target - di lanciare un messaggio attraverso la camminata e la corsa, con una manifestazione partita alle 9.30 dal piazzale Cassin (ex area La Piccola) e capace di riunire circa 350 persone.
8, 14 e 17 chilometri le rispettive lunghezze dei tre percorsi che hanno potuto scegliere i partecipanti, tra i quali, come accennato, figuravano anche numerosi uomini: un dettaglio non irrilevante, che ha posto l'accento su un tema centrale nelle riflessioni sulle strategie da seguire per provare a raggiungere un vero cambiamento, ovvero l'importanza che siano proprio gli uomini a fare un passo "in più", per le donne e con le donne, ma anche e soprattutto in autonomia.
"Siamo noi che dobbiamo lottare e metterci la faccia, siamo noi che dobbiamo muoverci per aiutare coloro che hanno l'istinto alla violenza o che sappiamo avere un problema" ha commentato Gianni Quartararo, presidente dell'associazione Women in Run, sottolineando proprio il significato - non solo simbolico - di una figura maschile alla guida di un sodalizio attivo per le donne.
Prima della partenza, poi, un altro momento simbolico: il canto dell'Inno nazionale - come in ogni evento sportivo che si rispetti - all'unisono con il coro ANA dell'Adda, che ha "scaldato" con qualche brano anche la gelida attesa dello start, scattato alle 9.30 in punto per tutti e tre i percorsi, che poi si sono snodati lungo strade diverse in città.
L'appuntamento, intanto, è già al prossimo anno. Con la speranza, però, che per allora i numeri racconteranno un'altra storia, di speranza e non più di dolore.
B.P.