Lecco: 'Viale Turati non è sicuro', serata di lamentele a Santo Stefano

Una volta viale Turati era il salotto di Lecco. Adesso è il Bronx. Paragone un po’ esagerato ma è certo che il Viale è diventato certamente più problematico. E ha sostanzialmente monopolizzato la discussione nella serata organizzata dal Comune – e tenutasi all’oratorio dei Cappuccini – nell’ambito della serie di incontri nei rioni della città per raccogliere le esigenze e le richieste dei cittadini. Era la volta, ieri sera, del rione di Santo Stefano. E sono stati i problemi di Viale Turati a farla da padrona: la sicurezza, innanzitutto, e il problema dello store di piazza Cappuccini che è punto di riferimento per molte persone che poi si radunano all’esterno bevendo, schiamazzando, con discussione che a volte degenerano.
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Simona Piazza, Renata Zuffi, Mauro Gattinoni e Maria Sacchi

La serata è cominciata con il sindaco che ha illustrato alcuni interventi realizzati o da realizzare nel rione, ma poi tutto il tempo, circa due ore, è stato lasciato agli interventi dei cittadini, ad alcuni dei quali gli amministratori hanno risposto direttamente, per altri hanno invece preso nota promettendo verifiche e approfondimenti.
Presenti, al tavolo dei relatori, il sindaco Mauro Gattinoni e le assessore Simona Piazza (sicurezza), Renata Zuffi (ambiente) e Maria Sacchi (lavori pubblici).
Come detto, si è cominciato con l’elenco dei cantieri: la sistemazione della scuola dell’infanzia che ha dovuto fare i conti con il cambio dell’impresa per lavori fatti male e che si sono dovuti rifare, l’efficientamento energetico della scuola primaria, nuovi giochi al parco del Belvedere, gli orti in via Santo Stefano e via Montebello attrezzati con panchine, l’asfaltatura di via Capodistria, la potatura degli alberi in via De Gasperi e su viale Turati, le massa in sicurezza di un’ala del cimitero monumentale, la trasformazione della casa del custode della scuola primaria in alloggi per disabili, lo spazio accoglienza salute realizzato in collaborazione con la parrocchia e altre associazioni, il sentiero del viandante e la progettata piattaforma turistica alle Caviate.
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Poi, appunto, spazio ai cittadini. E il viale Turati a fare da catalizzatore «perché van bene tutte le belle opere ma se non si risolvono i problemi come quelli del ritrovo in piazza Cappuccini non si risolve nulla»: musica a tutto volume, schiamazzi, ritrovo anche di molti ragazzini che magari vengono da fuori Lecco perché sanno che quella è una specie di “zona franca”. Si è chiesto di rivedere gli orari di apertura del minimarket, c’è chi ha proposto di togliere le panchine, c’è chi ha mostrato due bilancini raccolti in un’aiuola a significare come sul viale si spacci anche droga.
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I due bilancini esibiti da un residente

Sollecitata un’intensificazione dei controlli di polizia e l’installazione di telecamere di videosorveglianza. Una ragazza ha sottolineato come lei e molte altre sue coetanee abbiano ormai paura a muoversi sole la sera sul Viale, «per noi non è più un posto sicuro. Proprio per quei ragazzi che si radunano nella zona di piazza Cappuccini, per la quasi totali di origini straniere. E a questo proposito c’è chi ha suggerito di non limitarsi a interventi repressivi, ma di ricorrere a educatori di strada e a mediatori culturali perché quei ragazzi sono problematici perché abbandonati a se stesso.  Del resto – è stato aggiunto da un’altra intervenuta – questa zona è sempre stata una grande comunità, con positive esperienze di integrazione grazie alle iniziative della parrocchia.
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Da parte sua, l’assessore Simona Piazza ha assicurato maggiori pattugliamenti della polizia locale e per il prossimo anno l’implementazione della videosorveglianza, ma ha anche sollecitato i cittadini a denunciare alle forze dell’ordine tutti gli episodi incresciosi affinché si possano meglio definire le strategie di intervento: «Solo se lavoriamo in squadra si ottengono i risultati».
Sempre a proposito di Viale Turati, è stata inoltre lamentata la scarsa illuminazione perché i lampioni sono avvolti dalla vegetazione. Nell’impossibilità di tagliare i tigli, l’assessore Maria Sacchi ha ipotizzato di rivedere l’altezza dei punti-luce.
Altro problema sul quale molto si è dibattuto quello dei rifiuti: cestini insufficienti che spesso si trasformano in autentiche discariche, gli stessi cassonetti per la raccolta di indumenti usati che sono ricettacolo di pattume da smaltire. Tema comunque comune a molti altri rioni e che – ha fatto rilevare l’assessore Zuffi – spesso non è legato all’inadeguatezza del servizio di nettezza urbana ma all’inciviltà dei cittadini. Anche in questo caso, comunque, i residenti sono stati sollecitati a segnalare ogni situazione. Come, per esempio, quella di un condominio “sospetto” che dovrebbe essere disabitato, ma dal quale si vedono uscire persone. E dunque: «Tutti pagano la tassa rifiuti?». Perché il problema dei cestini strapieni è di chi non paga la Tari e quindi scarica la propria immondizia per strada. Problema legato – ha chiosato il sindaco – a quello degli affitti in nero sul quale si dovranno fare accertamenti.
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Tra gli altri problemi segnalati, la pericolosità di via Aquileia dove sarebbero necessari una nuova segnaletica e dossi antivelocità, problemi di auto lasciate in sosta pericolosa in via Tasso e in via D’Annunzio, ma anche in via Santo Stefano dove c’è un’auto abbandonata da otto mesi. Inoltre, problemi all’uscita delle scuole in via Carossa per le auto in sosta e con il suggerimento di trasformarla in senso unico, la mancanza di posti-auto per disabili in via Trento, un marciapiede malmesso in via D’Annunzio, la segnaletica stradala anche sul Viale.
Non è mancato l’annoso caso di via Capodistria, vale a dire il sottopasso alla ferrovia che è tema di cui si parla da decenni e che periodicamente torna alla ribalta. Il sottopasso, infatti, è stretto e quindi percorribile solo a sensi alterni. Possibile che non si possa trovare una soluzione? E a proposito di via Capodistria è stata anche suggerita la realizzazione di una rotonda allo sbocco sul lungolago: quell’incrocio, in certe ore della giornata, è infatti molto pericoloso.
D.C.
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