Si è spento Vittorio Mangili, giornalista RAI 'amico' di Lecco
Era un grande amico di Lecco il noto giornalista Vittorio Mangili, deceduto all’età di 102 anni ad Alessandria dove aveva risieduto ultimamente. Nato a Milano nell’ottobre 1922, da studente al Politecnico nel giugno 1945 vinse un concorso RAI, divenendo radiocronista e poi telecronista e inviato speciale.
I rapporti con il ramo manzoniano del Lario per Vittorio Mangili hanno avuto inizio negli anni ’50 con il Gazzettino Padano, la popolare trasmissione del mezzogiorno ascoltata da tante famiglie all’ora di pranzo. Negli incontri con gli amici lecchesi ricordava alcuni servizi realizzati per la TV nel territorio, in particolare il collegamento in diretta per RAI 1 dal palazzo municipale, nel tardo pomeriggio dell’ultima domenica di febbraio 1968, quando giunse in visita alla città l’allora presidente del Consiglio, l‘onorevole Aldo Moro, accolto dal sindaco Alessandro Rusconi e dalle maggiori autorità del territorio. Un altro servizio che Mangili amava citare è stato quello dell’inaugurazione del nuovo viadotto ferroviario in località Fornasette, tra Olginate e Airuno, dopo la devastazione della linea Lecco-Milano avvenuta durante l’alluvione del novembre 1976.
I lecchesi più anziani possono comunque ricordare Vittorio Mangili anche come presentatore del concorso nazionale dei Canti della Montagna, in una serata finale nell’arena all’aperto di piazza degli Affari. L'iniziativa era organizzata dall’Ente Lecchese Manifestazioni con il presidente Renato Corbetta che era anche corrispondente RAI per il Gazzettino Padano.
A livello nazionale non si può dimenticare che Vittorio Mangili ebbe un’eccezionale popolarità nell’ottobre 1956 quando fu telecronista a Budapest insorta contro la presenza sovietica che intervenne con una massiccia operazione di repressione, scatenando cortei studenteschi e manifestazioni popolari e di protesta anche nella città di Lecco.
Il funerale del giornalista verrà celebrato ad Alessandria.
I rapporti con il ramo manzoniano del Lario per Vittorio Mangili hanno avuto inizio negli anni ’50 con il Gazzettino Padano, la popolare trasmissione del mezzogiorno ascoltata da tante famiglie all’ora di pranzo. Negli incontri con gli amici lecchesi ricordava alcuni servizi realizzati per la TV nel territorio, in particolare il collegamento in diretta per RAI 1 dal palazzo municipale, nel tardo pomeriggio dell’ultima domenica di febbraio 1968, quando giunse in visita alla città l’allora presidente del Consiglio, l‘onorevole Aldo Moro, accolto dal sindaco Alessandro Rusconi e dalle maggiori autorità del territorio. Un altro servizio che Mangili amava citare è stato quello dell’inaugurazione del nuovo viadotto ferroviario in località Fornasette, tra Olginate e Airuno, dopo la devastazione della linea Lecco-Milano avvenuta durante l’alluvione del novembre 1976.
I lecchesi più anziani possono comunque ricordare Vittorio Mangili anche come presentatore del concorso nazionale dei Canti della Montagna, in una serata finale nell’arena all’aperto di piazza degli Affari. L'iniziativa era organizzata dall’Ente Lecchese Manifestazioni con il presidente Renato Corbetta che era anche corrispondente RAI per il Gazzettino Padano.
A livello nazionale non si può dimenticare che Vittorio Mangili ebbe un’eccezionale popolarità nell’ottobre 1956 quando fu telecronista a Budapest insorta contro la presenza sovietica che intervenne con una massiccia operazione di repressione, scatenando cortei studenteschi e manifestazioni popolari e di protesta anche nella città di Lecco.
Il funerale del giornalista verrà celebrato ad Alessandria.
A.B.