Lecco piange Valentino Alquà e Massimo Ratti, alpinisti esperti travolti da una valanga in Svizzera: il cordoglio del sindaco
Erano due alpinisti e arrampicatori esperti, veri "animali da montagna", Valentino Alquà e Massimo Ratti, i due lecchesi morti nella mattinata di oggi, domenica 19 maggio, dopo essere stati travolti da una valanga sul Pigne d'Arolla, una cima di 3.800 metri tra il Cervino e il Gran Combin, sulle Alpi svizzere. Entrambi residenti a Germanedo, erano molto conosciuti e stimati sul nostro territorio.
Il primo, classe 1974, lavorava come amministrativo del Soccorso Alpino, alla sede del Bione, e trascorreva praticamente tutto il suo tempo libero tra le vette, anche fuori dai confini italiani; amava anche andare in MTB e correre sui sentieri, inoltre era istruttore di sci alpinismo nella scuola del CAI di Valmadrera. Solo una settimana fa, come documentato sui suoi profili social disseminati di suggestivi scatti a tema, si era avventurato sulla Presanella, nelle Alpi orientali, mentre pochi giorni prima sul Gran Zebrù, in Trentino.
Quest'oggi aveva invece scelto per l'ennesima escursione il Pigne d'Arolla, dove era giunto insieme a una comitiva di cui faceva parte appunto anche il concittadino e amico Massimo Ratti, 36 anni, anima del gruppo alpinistico Asen Park di Ballabio, con il quale è stato protagonista di molte imprese "in quota" tra cui la scalata della via Normale sul Pilone Centrale al Monte Bianco con l'amico Claudio Clozza, che gli era valsa il riconoscimento dell'Asino d'Oro; "Maxi" - come era conosciuto da tutti - era il secondo di tre fratelli e nella vita di tutti i giorni lavorava come elettricista. Era inoltre vicino al gruppo Gamma di Lecco, a ulteriore testimonianza della sua enorme passione per la montagna.
Una delle tante giornate che per lui e Valentino doveva essere solo di svago e sport si è però trasformata in tragedia: la valanga che si è abbattuta su di loro ha travolto anche una terza persona - di cui non sono ancora note le generalità -, che fortunatamente è sopravvissuta e avrebbe lanciato l'allarme. Sul luogo dell'accaduto si sono subito portati i soccorsi svizzeri con un elicottero della compagnia Air Glaciers, ma per i due lecchesi non c'è stato nulla da fare.
La notizia della tragedia si è presto diffusa in città e sul territorio provinciale, giungendo anche al sindaco Mauro Gattinoni, a sua volta grande appassionato di montagna, che ha condiviso una nota di commosso cordoglio: "Interpretando il pensiero della nostra comunità lecchese, sconvolta e affranta da questa notizia, esprimo il mio personale cordoglio e quello della Città di Lecco alla famiglia e agli amici di questi due nostri amati concittadini".
Il primo, classe 1974, lavorava come amministrativo del Soccorso Alpino, alla sede del Bione, e trascorreva praticamente tutto il suo tempo libero tra le vette, anche fuori dai confini italiani; amava anche andare in MTB e correre sui sentieri, inoltre era istruttore di sci alpinismo nella scuola del CAI di Valmadrera. Solo una settimana fa, come documentato sui suoi profili social disseminati di suggestivi scatti a tema, si era avventurato sulla Presanella, nelle Alpi orientali, mentre pochi giorni prima sul Gran Zebrù, in Trentino.
Quest'oggi aveva invece scelto per l'ennesima escursione il Pigne d'Arolla, dove era giunto insieme a una comitiva di cui faceva parte appunto anche il concittadino e amico Massimo Ratti, 36 anni, anima del gruppo alpinistico Asen Park di Ballabio, con il quale è stato protagonista di molte imprese "in quota" tra cui la scalata della via Normale sul Pilone Centrale al Monte Bianco con l'amico Claudio Clozza, che gli era valsa il riconoscimento dell'Asino d'Oro; "Maxi" - come era conosciuto da tutti - era il secondo di tre fratelli e nella vita di tutti i giorni lavorava come elettricista. Era inoltre vicino al gruppo Gamma di Lecco, a ulteriore testimonianza della sua enorme passione per la montagna.
Una delle tante giornate che per lui e Valentino doveva essere solo di svago e sport si è però trasformata in tragedia: la valanga che si è abbattuta su di loro ha travolto anche una terza persona - di cui non sono ancora note le generalità -, che fortunatamente è sopravvissuta e avrebbe lanciato l'allarme. Sul luogo dell'accaduto si sono subito portati i soccorsi svizzeri con un elicottero della compagnia Air Glaciers, ma per i due lecchesi non c'è stato nulla da fare.
La notizia della tragedia si è presto diffusa in città e sul territorio provinciale, giungendo anche al sindaco Mauro Gattinoni, a sua volta grande appassionato di montagna, che ha condiviso una nota di commosso cordoglio: "Interpretando il pensiero della nostra comunità lecchese, sconvolta e affranta da questa notizia, esprimo il mio personale cordoglio e quello della Città di Lecco alla famiglia e agli amici di questi due nostri amati concittadini".