Lecco: attori con disabilità insegnano teatro agli studenti di Enaip
Si è concluso oggi il progetto di educazione teatrale “Antigone, dentro lo spettacolo – Come si realizza una scena”, ad opera del Gruppo Teatrale Il Gabbiano presso Enaip Lecco.
Attraverso un percorso laboratoriale di sette incontri gli attori canturini, tutte persone adulte con disabilità, hanno illustrato alle allieve e agli allievi che frequentano la classe seconda del percorso “Tecnici dei servizi di animazione turistica, sportiva e del tempo libero”, supportati da educatrici ed educatori, le tecniche teatrali a loro volta apprese nel corso degli anni dalla regista Elisa Zaninotto di Luminanda.
«Lo studio di alcune abilità dell'arte della recitazione, tra cui la concentrazione, la percezione di sé e del proprio corpo, il movimento nello spazio, la relazione con gli altri, l’utilizzo della voce, è stato indirizzato verso la creazione di legami che dessero forza ad un gruppo composto da persone con bisogni educativi specifici, permettendo ad ognuna di esse di crescere secondo la metodologia della peer education. Gli studenti, sperimentando la relazione con la diversità, hanno appreso competenze teatrali; gli attori, i nostri ragazzi, hanno interpretato il ruolo, per loro inedito, di consulenti esperti che forniscono un servizio di qualità alla società. Un momento di grande valorizzazione del loro impegno» spiega Mirko Caffi, educatore professionale del Gruppo Teatrale Il Gabbiano che, a coronamento del progetto, ha illustrato le metodologie di passaggio dalle sperimentazioni laboratoriali alla realizzazione di un vero spettacolo, mettendo in scena e coinvolgendo gli studenti nelle prove aperte del prossimo lavoro ispirato ad “Antigone”, nella interpretazione di Jean Anouilh, la cui prima è prevista per l’11 maggio a Cantù, presso il Teatro San Teodoro.
La rappresentazione ha offerto la possibilità di ragionare criticamente attorno ai temi della disobbedienza, della formulazione e del rispetto delle leggi degli uomini in relazione con quelle, non scritte ma altrettanto importanti, della pietà umana e della fratellanza, che richiamano l’invito a restare umani, oggi come sempre nella storia, questione centrale per continuare a credere in un futuro sereno per l’umanità.
«Per la nostra scuola, per le nostre ragazze e i nostri ragazzi questo progetto ha rappresentato un momento di riflessione molto alto, oltre che un’esperienza ricca di senso. Il teatro è una grande momento di ascolto: interpretare personaggi diversi da sé stessi e imparare a indossare i vestiti dell’altro, chiunque esso sia, è un grande esercizio di empatia che arricchisce i rapporti umani. Riprodurre sulla scena l’esperienza della vita consente di riflettere su ciò che avviene nella quotidianità delle relazioni tra le persone arrivando, persino, a rielaborare e vedere da un’altra prospettiva ciò che accade nella vita reale. Inoltre, questo progetto ha consentito di approcciare le fragilità che tutti viviamo e che devono diventare delle opportunità di crescita collettiva perché ci fanno sperimentare il valore del limite, in contrasto con i deliri di onnipotenza tipici dell’individualismo dei nostri tempi. Insomma, una grande esperienza educativa, da cui ne usciamo arricchiti, in linea con l’impegno quotidiano che Enaip mette nell’accompagnare verso il futuro le ragazze e i ragazzi perché diventino cittadine e cittadini consapevoli e responsabili prima ancora che ottime e ottimi professionisti» conclude Andrea Donegà, Direttore Enaip Lecco.
Al termine, per festeggiare, le allieve e gli allievi del corso Panificatori e Pasticceri di Enaip ha offerto un buffet.
Attraverso un percorso laboratoriale di sette incontri gli attori canturini, tutte persone adulte con disabilità, hanno illustrato alle allieve e agli allievi che frequentano la classe seconda del percorso “Tecnici dei servizi di animazione turistica, sportiva e del tempo libero”, supportati da educatrici ed educatori, le tecniche teatrali a loro volta apprese nel corso degli anni dalla regista Elisa Zaninotto di Luminanda.
«Lo studio di alcune abilità dell'arte della recitazione, tra cui la concentrazione, la percezione di sé e del proprio corpo, il movimento nello spazio, la relazione con gli altri, l’utilizzo della voce, è stato indirizzato verso la creazione di legami che dessero forza ad un gruppo composto da persone con bisogni educativi specifici, permettendo ad ognuna di esse di crescere secondo la metodologia della peer education. Gli studenti, sperimentando la relazione con la diversità, hanno appreso competenze teatrali; gli attori, i nostri ragazzi, hanno interpretato il ruolo, per loro inedito, di consulenti esperti che forniscono un servizio di qualità alla società. Un momento di grande valorizzazione del loro impegno» spiega Mirko Caffi, educatore professionale del Gruppo Teatrale Il Gabbiano che, a coronamento del progetto, ha illustrato le metodologie di passaggio dalle sperimentazioni laboratoriali alla realizzazione di un vero spettacolo, mettendo in scena e coinvolgendo gli studenti nelle prove aperte del prossimo lavoro ispirato ad “Antigone”, nella interpretazione di Jean Anouilh, la cui prima è prevista per l’11 maggio a Cantù, presso il Teatro San Teodoro.
La rappresentazione ha offerto la possibilità di ragionare criticamente attorno ai temi della disobbedienza, della formulazione e del rispetto delle leggi degli uomini in relazione con quelle, non scritte ma altrettanto importanti, della pietà umana e della fratellanza, che richiamano l’invito a restare umani, oggi come sempre nella storia, questione centrale per continuare a credere in un futuro sereno per l’umanità.
«Per la nostra scuola, per le nostre ragazze e i nostri ragazzi questo progetto ha rappresentato un momento di riflessione molto alto, oltre che un’esperienza ricca di senso. Il teatro è una grande momento di ascolto: interpretare personaggi diversi da sé stessi e imparare a indossare i vestiti dell’altro, chiunque esso sia, è un grande esercizio di empatia che arricchisce i rapporti umani. Riprodurre sulla scena l’esperienza della vita consente di riflettere su ciò che avviene nella quotidianità delle relazioni tra le persone arrivando, persino, a rielaborare e vedere da un’altra prospettiva ciò che accade nella vita reale. Inoltre, questo progetto ha consentito di approcciare le fragilità che tutti viviamo e che devono diventare delle opportunità di crescita collettiva perché ci fanno sperimentare il valore del limite, in contrasto con i deliri di onnipotenza tipici dell’individualismo dei nostri tempi. Insomma, una grande esperienza educativa, da cui ne usciamo arricchiti, in linea con l’impegno quotidiano che Enaip mette nell’accompagnare verso il futuro le ragazze e i ragazzi perché diventino cittadine e cittadini consapevoli e responsabili prima ancora che ottime e ottimi professionisti» conclude Andrea Donegà, Direttore Enaip Lecco.
Al termine, per festeggiare, le allieve e gli allievi del corso Panificatori e Pasticceri di Enaip ha offerto un buffet.