PL e spaccio di droga: fatti e non parole (fuori luogo)!

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Manuel Tropenscovino
Leggendo il comunicato stampa del Consigliere regionale lecchese Giacomo Zamperini non si sa se rimanere stupiti o, nonostante la serietà dell’argomento, se si debba sorridere. "Innanzitutto ci piacerebbe sapere chi sono questi criminali, da dove vengono e come si spostano”, scrive Zamperini ai giornali. Una bella domanda da porre al Ministero dell’Interno, competente per legge a coordinare le Forze dell’Ordine e, quindi, anche a raccogliere queste informazioni e attivare azioni di contrasto e repressione dello spaccio di droga. Vorrei ricordare a Zamperini che questo Ministero è da parecchi anni saldamente in mano alla destra, dato che i ministeri di Piantedosi, Salvini, Alfano, Maroni raggiungono un totale di 9 anni, ovvero il 56%, sui 16 trascorsi dal 2008, in cui ci sono stati per altro ben due governi tecnici. Quindi il consigliere ci risparmi le sue grida manzoniane e si rivolga invece ai suoi compagni di partito.
Anche noi esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza all’agente ferito e a tutte le donne e gli uomini delle polizie locali, che non possono svolgere le funzioni principalmente di competenza delle Forze dell’Ordine, di cui non fanno parte, e per cui le Forze dell’Ordine sono appositamente addestrate. Queste lavoratrici e lavoratori hanno compiti limitati sulla sicurezza urbana e credo che anche le amministrazioni locali debbano tenerne conto, indirizzandoli alle più proprie attività di Polizia Locale, ovvero controlli stradali, commerciali, edilizi e ambientali. Sono invece in capo al Prefetto e al Questore l’attivazione di azioni per il contrasto ai reati di spaccio, coordinando Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza, come già brillantemente fatto lungo i boschi della SS 36 nella zona Oggionese. Inoltre, si ricordi il Consigliere regionale che tutti gli esperti in materia insegnano che il contrasto allo spaccio di droghe si effettua anche con interventi culturali nelle scuole e nei luoghi di aggregazione dei giovani, con supporti alle comunità di recupero e alle operative di strada: tutti ambiti di intervento oggetto di drastici tagli sia del Governo nazionale, sia di quello lombardo.
“...il rischio è che la gente esasperata comincerà a farsi giustizia da sola...”. Un partito di governo deve attivare le Forze dell’Ordine, non giocare strumentalmente con la paura delle persone. Negli ultimi anni invece stiamo assistendo ai danni prodotti da cittadini giustizieri, anche parlamentari, che, oltre a non risolvere il problema, colpiscono anche cittadini innocenti.
Manuel Tropenscovino, segretario provinciale PD
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