Così la TV arrivò a Lecco il 3 gennaio 1954
Settant’anni di RAI TV in Italia. Era domenica 3 gennaio 1954 quando la televisione nazionale dava inizio ad una regolare trasmissione di programmi, su unico canale e con orari limitati nelle fasce tardo pomeridiane ed in quelle serali. Vennero presi d’assalto i locali pubblici che avevano l’apparecchio televisivo, le vetrine dei negozi che lo esponevano. Nelle vicinanze della basilica di san Nicolò, al termine delle Messe, i fedeli che uscivano chiedevano se fosse possibile, nel pomeriggio, entrare al Convegno Toniolo dove era stato collocato uno dei primi televisori cittadini in circoli di ritrovo popolare.
Il battesimo sul video avvenne alle ore 11 dagli studi di corso Sempione in Milano, dove, da oltre un anno, erano in corso trasmissioni sperimentali. I lecchesi avevano visto la grande novità della televisione presso la Quinquennale dell’agosto 1953, allestita all’Istituto Badoni di Lecco, in zona Caleotto. Era la rassegna dell’industria e del lavoro lecchese ed un televisore era stato posizionato in uno stand, trasmettendo concerti, lavori di prosa, rappresentazioni folcloristiche mandate in onda, a titolo sperimentale, dalla sede RAI di Milano.
La novità della televisione modificò subito le abitudini degli italiani per quanto riguardava la presenza in famiglia, i momenti di trasmissione di un pur ridotto notiziario telegiornale, spettacoli di arte varia, senza ovviamente, dimenticare quel “Carosello” pubblicitario che con la vivacità delle immagini e dei personaggi raffigurati, attirava soprattutto l’attenzione dei piccoli. Divenne allora popolare che le mamme, dopo Carosello in TV, dicessero ai bambini “ed ora tutti a nanna …”.
La trasmissione “Lascia o raddoppia”, avviata nell’autunno 1955 è stata il boom televisivo che fece conoscere il nuovo mezzo di comunicazione. L’Italia si fermava il giovedì sera, i locali pubblici con l’apparecchio erano presi d’assalto, lo stesso avveniva per case di parenti od amici dove i vicini portavano le sedie per assicurarsi un comodo posto.
La trasmissione, condotta da Mike Bongiorno, ebbe nel lecchese un’ulteriore spinta alla visione con la partecipazione del maestro Luigi Scanagatta di Varenna, che si presentava per l’ornitologia. E’ “caduto” sulle ultime domande. Conquistò un consistente premio di consolazione che dichiarò subito di voler devolvere per i restauri dell’antica chiesa prepositurale di San Giorgio nella sua Varenna. Mike Bongiorno, sull’onda della popolarità di Lascia o Raddoppia venne più volte nel lecchese e visitò anche la Moto Guzzi di Mandello Lario, soffermandosi con dirigenti, piloti e lavoratori tutti.
Il boom televisivo è, per Lecco, raggiunto con i Promessi Sposi del 1966/1967 del regista Sandro Bolchi, dove l’attore locale Nino Castelnuovo interpreta il ruolo di Renzo. Anche se le riprese non possono essere effettuate lungo l’Adda di Pescarenico e nel territorio vicino per l’urbanizzazione dilagante, c’è il richiamo ed il respiro dell’area lariana con le riprese dell’Addio Monti presso il castello di Lierna.
Sono queste le sequenze conclusive di un lungo lavoro di produzione TV iniziato nel febbraio precedente presso gli studi di corso Sempione, in Milano. I Promessi Sposi torneranno con una seconda edizione televisiva nel 1989, con il regista Salvatore Nocita (recentemente premiato con un riconoscimento alla carriera dal prevosto di Lecco mons. Davide Milani) e, in tale produzione, c’è il ruolo di una monaca di Monza affidato alla giovanissima lecchese Deborah Bettega. Sarà per quest’ultima l’esordio di una carriera che la porterà in evidenza su alcuni programmi di RAI 1 in anni successivi, “Per Atlanta sempre diritto” con Fabio Fazio ed in particolare su RAI 2 con Giancarlo Magalli in “I fatti vostri”.
Negli anni ’80 verrà a Lecco presso una famiglia di Mandello Lario vincitrice di un importante concorso nazionale, Enzo Tortora, allo zenit della sua carriera televisiva.Saranno a Lecco in anni successivi noti protagonisti del piccolo schermo con le “Noci d’oro”, promosse dall’Azienda Turismo, presieduta da Giacomo De Santis. Presentava il noto Lello Bersani.
Mario Soldati nel suo giro d’Italia della prima RAI TV arriverà a Valmadrera per dedicare una puntata al singolare Sasso di Preguda, caro al geologo abate Antonio Stoppani. Saranno in televisione più volte “I magnifici sette” di Valmadrera, campioni di “Chissà chi lo sa”, condotto da Febo Conti.
Insomma, la TV è divenuta di casa per far conoscere sempre più e meglio la penisola italiana e, come ha sottolineato in questi giorni un noto quotidiano, è tornata quanto mai preziosa per raccontare l‘Italia agli italiani, Il Po ai calabresi, i templi di Agrigento ai bergamaschi ed altri angoli lontani di montagne e di isole della nostra ineguagliabile penisola.
C’è da ricordare che tra i primi tecnici presenti quel 3 gennaio 1954 negli studi TV di Milano c’era anche un lecchese di adozione, Sergio Gargari, romano di nascita ma giunto a Milano già nel 1953 per operare nelle prove sperimentali di trasmissione; diventerà lecchese di adozione, prendendo casa ad Olgiate Molgora, sui primi rilievi collinari della Brianza. E’ stato sindaco di Olgiate Molgora dal 1978 al 1983, dopo aver avuto l’incarico di assessore. Dichiarò, in occasione del 40° della TV, “E’ un’emozione ricordare quegli anni lontani di impegno e di passione; c’era una grande attesa di fronte ad una novità che poi ha così notevolmente inciso nella trasformazione delle abitudini, dei costumi e della società italiana in generale”.
Primo corrispondente da Lecco per la RAI TV venne nominato Renato Corbetta, che già lavorava in particolare per la popolare trasmissione “Il Gazzettino Padano” che anche i lecchesi ascoltavano molto volentieri nell’ora di pranzo.
Il battesimo sul video avvenne alle ore 11 dagli studi di corso Sempione in Milano, dove, da oltre un anno, erano in corso trasmissioni sperimentali. I lecchesi avevano visto la grande novità della televisione presso la Quinquennale dell’agosto 1953, allestita all’Istituto Badoni di Lecco, in zona Caleotto. Era la rassegna dell’industria e del lavoro lecchese ed un televisore era stato posizionato in uno stand, trasmettendo concerti, lavori di prosa, rappresentazioni folcloristiche mandate in onda, a titolo sperimentale, dalla sede RAI di Milano.
La novità della televisione modificò subito le abitudini degli italiani per quanto riguardava la presenza in famiglia, i momenti di trasmissione di un pur ridotto notiziario telegiornale, spettacoli di arte varia, senza ovviamente, dimenticare quel “Carosello” pubblicitario che con la vivacità delle immagini e dei personaggi raffigurati, attirava soprattutto l’attenzione dei piccoli. Divenne allora popolare che le mamme, dopo Carosello in TV, dicessero ai bambini “ed ora tutti a nanna …”.
La trasmissione “Lascia o raddoppia”, avviata nell’autunno 1955 è stata il boom televisivo che fece conoscere il nuovo mezzo di comunicazione. L’Italia si fermava il giovedì sera, i locali pubblici con l’apparecchio erano presi d’assalto, lo stesso avveniva per case di parenti od amici dove i vicini portavano le sedie per assicurarsi un comodo posto.
La trasmissione, condotta da Mike Bongiorno, ebbe nel lecchese un’ulteriore spinta alla visione con la partecipazione del maestro Luigi Scanagatta di Varenna, che si presentava per l’ornitologia. E’ “caduto” sulle ultime domande. Conquistò un consistente premio di consolazione che dichiarò subito di voler devolvere per i restauri dell’antica chiesa prepositurale di San Giorgio nella sua Varenna. Mike Bongiorno, sull’onda della popolarità di Lascia o Raddoppia venne più volte nel lecchese e visitò anche la Moto Guzzi di Mandello Lario, soffermandosi con dirigenti, piloti e lavoratori tutti.
Il boom televisivo è, per Lecco, raggiunto con i Promessi Sposi del 1966/1967 del regista Sandro Bolchi, dove l’attore locale Nino Castelnuovo interpreta il ruolo di Renzo. Anche se le riprese non possono essere effettuate lungo l’Adda di Pescarenico e nel territorio vicino per l’urbanizzazione dilagante, c’è il richiamo ed il respiro dell’area lariana con le riprese dell’Addio Monti presso il castello di Lierna.
Sono queste le sequenze conclusive di un lungo lavoro di produzione TV iniziato nel febbraio precedente presso gli studi di corso Sempione, in Milano. I Promessi Sposi torneranno con una seconda edizione televisiva nel 1989, con il regista Salvatore Nocita (recentemente premiato con un riconoscimento alla carriera dal prevosto di Lecco mons. Davide Milani) e, in tale produzione, c’è il ruolo di una monaca di Monza affidato alla giovanissima lecchese Deborah Bettega. Sarà per quest’ultima l’esordio di una carriera che la porterà in evidenza su alcuni programmi di RAI 1 in anni successivi, “Per Atlanta sempre diritto” con Fabio Fazio ed in particolare su RAI 2 con Giancarlo Magalli in “I fatti vostri”.
Negli anni ’80 verrà a Lecco presso una famiglia di Mandello Lario vincitrice di un importante concorso nazionale, Enzo Tortora, allo zenit della sua carriera televisiva.Saranno a Lecco in anni successivi noti protagonisti del piccolo schermo con le “Noci d’oro”, promosse dall’Azienda Turismo, presieduta da Giacomo De Santis. Presentava il noto Lello Bersani.
Mario Soldati nel suo giro d’Italia della prima RAI TV arriverà a Valmadrera per dedicare una puntata al singolare Sasso di Preguda, caro al geologo abate Antonio Stoppani. Saranno in televisione più volte “I magnifici sette” di Valmadrera, campioni di “Chissà chi lo sa”, condotto da Febo Conti.
Insomma, la TV è divenuta di casa per far conoscere sempre più e meglio la penisola italiana e, come ha sottolineato in questi giorni un noto quotidiano, è tornata quanto mai preziosa per raccontare l‘Italia agli italiani, Il Po ai calabresi, i templi di Agrigento ai bergamaschi ed altri angoli lontani di montagne e di isole della nostra ineguagliabile penisola.
C’è da ricordare che tra i primi tecnici presenti quel 3 gennaio 1954 negli studi TV di Milano c’era anche un lecchese di adozione, Sergio Gargari, romano di nascita ma giunto a Milano già nel 1953 per operare nelle prove sperimentali di trasmissione; diventerà lecchese di adozione, prendendo casa ad Olgiate Molgora, sui primi rilievi collinari della Brianza. E’ stato sindaco di Olgiate Molgora dal 1978 al 1983, dopo aver avuto l’incarico di assessore. Dichiarò, in occasione del 40° della TV, “E’ un’emozione ricordare quegli anni lontani di impegno e di passione; c’era una grande attesa di fronte ad una novità che poi ha così notevolmente inciso nella trasformazione delle abitudini, dei costumi e della società italiana in generale”.
Primo corrispondente da Lecco per la RAI TV venne nominato Renato Corbetta, che già lavorava in particolare per la popolare trasmissione “Il Gazzettino Padano” che anche i lecchesi ascoltavano molto volentieri nell’ora di pranzo.
A.B.