ASST Lecco: in 20 anni 117 trapianti di cellule staminali. Ora un'importante 'certificazione'
Prestigiosa certificazione internazionale per l'ASST di Lecco. Si tratta dell'accreditamento JACIE (Joint Accreditation Committee of ISCT and EBMT), ottenuto grazie all'impegno del personale medico, infermieristico e tecnico della Struttura Semplice di Oncoematologia e di Medicina Trasfusionale, oltre all'Ufficio Qualità, per l'adeguamento delle procedure agli standard europei e l'aggiornamento in campo scientifico, nel corso del "Programma Metropolitano Niguarda-Lecco", per i trapianti di cellule staminali. Un tassello importante per l'Azienda ospedaliera, come riconosciuto anche dal direttore generale Paolo Favini, che consente di implementare ulteriormente la qualità dell'attività trapiantologica a favore dei pazienti affetti dai tumori del sangue più diffusi quali mieloma, linfomi di Hodgkin e non Hodgkin, leucemia linfatica cronica, neoplasie mieloproliferative e leucemie acute.
470, solo quest'anno, le visite finalizzate allo scopo effettuate a Lecco (nel 2019 erano state 450), con circa 3.000 accessi alla MAC (Macroattività ambulatoriale complessa, una nuova modalità di erogazione delle prestazioni riabilitative non troppo dissimile dal Day-Hospital) e 2.000 controlli successivi. I servizi offerti dalla Struttura comprendono poi anche la degenza, con la presenza costante di almeno un medico per il monitoraggio dei pazienti ricoverati e un'organizzazione specifica per un'alta intensità di cura con due camere protette a ridotta carica batterica e un programma ad hoc per i pasti e la vestizione, finalizzato a ridurre al minimo il rischio infettivo.
"Negli anni la nostra Struttura di Oncoematologia è cresciuta progressivamente per quantità, qualità e competenza" ha commentato il Direttore del Dipartimento di Area Oncologica dell'ASST di Lecco Antonio Ardizzoia. "I trapianti di cellule staminali, un'attività ad alto impegno conoscitivo e tecnologico, richiedono un elevato livello di sicurezza e specializzazione, con la necessità di creare una forte rete. L'accreditamento JACIE è dunque una certificazione non scontata, frutto di un grosso impegno da parte di tutta l'Azienda perché in ambiti come questo si arriva a coinvolgere nella cura fino all'80% delle Strutture interne".
"Il nostro percorso trapiantologico, iniziato nel 2004, si è sviluppato in stretta collaborazione con l'Ospedale Niguarda di Milano, dove vengono eseguite le fasi di leucaferesi e crioconservazione delle cellule staminali che qui non potevamo gestire, anche solo per il fatto che abbiamo numeri più bassi" ha poi spiegato la dottoressa Michela Anghilieri, responsabile della Struttura Semplice di Oncoematologia. "Questa "sinergia", però, di fatto non è mai stata definita formalmente, cosa che abbiamo potuto fare adesso grazie a questa certificazione che ci dà la possibilità di proseguire sulla strada tracciata e di implementare ulteriormente la nostra attività, che è già in continuo aumento. In quasi vent'anni abbiamo eseguito 117 trapianti di cellule staminali periferiche, tutti andati a buon fine con il pieno recupero dopo la chemioterapia. Non abbiamo mai avuto problemi nemmeno con il trasporto delle cellule da Milano e con la loro reinfusione, che invece abbiamo sempre potuto svolgere qui avendo trattato quasi esclusivamente persone provenienti proprio dal nostro territorio".
Un trend, questo, che nel prossimo futuro potrebbe anche andare incontro a un leggero cambiamento: non è escluso, infatti, che l'accreditamento appena ottenuto dall'ASST di Lecco possa convincere lo stesso Ospedale Niguarda a indirizzare qualche paziente al presidio lariano, per ridurre le liste d'attesa che iniziano ad allungarsi sempre più. "Per noi è una grande soddisfazione anche solo sapere che potrebbe succedere, poi si vedrà" ha concluso il dottor Ardizzoia.
470, solo quest'anno, le visite finalizzate allo scopo effettuate a Lecco (nel 2019 erano state 450), con circa 3.000 accessi alla MAC (Macroattività ambulatoriale complessa, una nuova modalità di erogazione delle prestazioni riabilitative non troppo dissimile dal Day-Hospital) e 2.000 controlli successivi. I servizi offerti dalla Struttura comprendono poi anche la degenza, con la presenza costante di almeno un medico per il monitoraggio dei pazienti ricoverati e un'organizzazione specifica per un'alta intensità di cura con due camere protette a ridotta carica batterica e un programma ad hoc per i pasti e la vestizione, finalizzato a ridurre al minimo il rischio infettivo.
Il direttore socio-sanitario dell'ASST Enrico Frisone e il dottor Antonio Ardizzoia
"Negli anni la nostra Struttura di Oncoematologia è cresciuta progressivamente per quantità, qualità e competenza" ha commentato il Direttore del Dipartimento di Area Oncologica dell'ASST di Lecco Antonio Ardizzoia. "I trapianti di cellule staminali, un'attività ad alto impegno conoscitivo e tecnologico, richiedono un elevato livello di sicurezza e specializzazione, con la necessità di creare una forte rete. L'accreditamento JACIE è dunque una certificazione non scontata, frutto di un grosso impegno da parte di tutta l'Azienda perché in ambiti come questo si arriva a coinvolgere nella cura fino all'80% delle Strutture interne".
"Il nostro percorso trapiantologico, iniziato nel 2004, si è sviluppato in stretta collaborazione con l'Ospedale Niguarda di Milano, dove vengono eseguite le fasi di leucaferesi e crioconservazione delle cellule staminali che qui non potevamo gestire, anche solo per il fatto che abbiamo numeri più bassi" ha poi spiegato la dottoressa Michela Anghilieri, responsabile della Struttura Semplice di Oncoematologia. "Questa "sinergia", però, di fatto non è mai stata definita formalmente, cosa che abbiamo potuto fare adesso grazie a questa certificazione che ci dà la possibilità di proseguire sulla strada tracciata e di implementare ulteriormente la nostra attività, che è già in continuo aumento. In quasi vent'anni abbiamo eseguito 117 trapianti di cellule staminali periferiche, tutti andati a buon fine con il pieno recupero dopo la chemioterapia. Non abbiamo mai avuto problemi nemmeno con il trasporto delle cellule da Milano e con la loro reinfusione, che invece abbiamo sempre potuto svolgere qui avendo trattato quasi esclusivamente persone provenienti proprio dal nostro territorio".
Un trend, questo, che nel prossimo futuro potrebbe anche andare incontro a un leggero cambiamento: non è escluso, infatti, che l'accreditamento appena ottenuto dall'ASST di Lecco possa convincere lo stesso Ospedale Niguarda a indirizzare qualche paziente al presidio lariano, per ridurre le liste d'attesa che iniziano ad allungarsi sempre più. "Per noi è una grande soddisfazione anche solo sapere che potrebbe succedere, poi si vedrà" ha concluso il dottor Ardizzoia.
B.P.