Trenord come il gioco dello Shanghai
Cara Leccoonline
Non è ancora Natale ma Trenord ci regala ritardi, cancellazioni e pure scuse memorabili tipo "non è il treno ad essere troppo alto ma la galleria ad essere troppo bassa".
Essendo per Trenord intrinseca la massima o è Natale tutto l'anno o non è Natale mai anche oggi ci regala i suoi ritardi e cancellazioni quotidiani
Questo lunedì ritardano alcuni treni, altri sono cancellati, altri ancora partono in orario per fermarsi e così ritardare subito dopo.
Oggi la stazione, le stazioni, sono come il gioco dello Shanghai.
Un treno in equilibrio su un altro treno, un ritardo su un altro ritardo e gli annunci come il gioco del Monopoli, più carte degli imprevisti che delle opportunità.
- Treni che sono annunciati su un binario che partono da un altro, treni senza fermate che fermano durante il tragitto in fermate non annunciate.
- Fermate confermate dal capotreno che invece non vengono effettuate.
E nessuna capacità di usare gli annunci sui treni e in stazione per informare, aiutare, ridurre il disagio.
- Soste di decine di minuti in stazioni fantasma per far passare treni che non passano.
E ancora una volta, su treni stipati all'inverosimile ti domandi perché dopo vent'anni di continui ritardi, cancellazioni, annunci farlocchi quotidiani e ripetuti, Trenord non sia almeno in grado di gestire il problema, la difficoltà.
Ben più e ben prima di non essere capace di fare il proprio lavoro.
La capacità di non essere capaci.
E intanto sul treno studentesse un po' rassegnate e indignate vedono svanire la possibilità di dare un esame che era in calendario.
Spero nella Carta opportunità: il tuo professore viaggia Trenord.
Non è ancora Natale ma Trenord ci regala ritardi, cancellazioni e pure scuse memorabili tipo "non è il treno ad essere troppo alto ma la galleria ad essere troppo bassa".
Essendo per Trenord intrinseca la massima o è Natale tutto l'anno o non è Natale mai anche oggi ci regala i suoi ritardi e cancellazioni quotidiani
Questo lunedì ritardano alcuni treni, altri sono cancellati, altri ancora partono in orario per fermarsi e così ritardare subito dopo.
Oggi la stazione, le stazioni, sono come il gioco dello Shanghai.
Un treno in equilibrio su un altro treno, un ritardo su un altro ritardo e gli annunci come il gioco del Monopoli, più carte degli imprevisti che delle opportunità.
- Treni che sono annunciati su un binario che partono da un altro, treni senza fermate che fermano durante il tragitto in fermate non annunciate.
- Fermate confermate dal capotreno che invece non vengono effettuate.
E nessuna capacità di usare gli annunci sui treni e in stazione per informare, aiutare, ridurre il disagio.
- Soste di decine di minuti in stazioni fantasma per far passare treni che non passano.
E ancora una volta, su treni stipati all'inverosimile ti domandi perché dopo vent'anni di continui ritardi, cancellazioni, annunci farlocchi quotidiani e ripetuti, Trenord non sia almeno in grado di gestire il problema, la difficoltà.
Ben più e ben prima di non essere capace di fare il proprio lavoro.
La capacità di non essere capaci.
E intanto sul treno studentesse un po' rassegnate e indignate vedono svanire la possibilità di dare un esame che era in calendario.
Spero nella Carta opportunità: il tuo professore viaggia Trenord.
Paolo Trezzi