Ospedale Manzoni: un lecchese under 50 alla testa della Cardiologia
Un lecchese, cresciuto tra le fila dell'allora Azienda Ospedaliera, oggi ASST, alla testa della Cardiologia del Manzoni: l'incarico di direttore della struttura complessa, con la firma del dg, è ora ufficialmente del dottor Andrea Farina, in reparto dal 2008, dopo un primo quadriennio al Mandic di Merate.
Classe 1975, con i suoi 48 anni è, se non il più giovane primario in assoluto - titolo soffiatogli dal collega Pierfilippo Sibella, fresco vincitore del concorso per Oculistica - indubbiamente parte della ristrettissima cerchia di colleghi arrivati a guidare una unità operativa complessa prima del mezzo secolo, vincendo il concorso dopo aver già retto la Cardiologia per 9 mesi, quali facente funzioni. Un ruolo – quest'ultimo - nel quale ha già dimostrato una “crescita” come sottolineato dal capodipartimento dell'area cardio-toraco-vascolare Giovanni Rossi, presente alla presentazione del nuovo primario, tra gli altri, con il dottor Michele Triggiani, a capo della Cardiochirurgia. Quest'ultimo ha voluto pubblicamente ringraziare la direzione per aver scelto Farina - “un collega molto esperto clinicamente, ma che non aveva avuto ancora un battesimo manageriale” - per il ruolo di f.f.. “Il un Paese restio a esporre i giovani a responsabilità, non è cosa così comune”.
La fiducia è stata evidentemente ben riposta visto che Vito Corrao, direttore sanitario aziendale, ha voluto a sua volta evidenziare come, gestendo in via provvisoria l'unità operativa, Farina abbia dimostrato un “valore aggiunto”: la “flessibilità del quotidiano”. In altre parole la capacità di approcciarsi ai problemi – che in reparto non mancano mai – con “tempismo e capacità”. Sincero dunque il grazie, “per quello che ha fatto e per quello che farà”.
A tal proposito già tracciata l'impronta che il nuovo primario vuole dare alla “sua” Cardiologia. Chiari gli obiettivi: da professore – è docente alla Bicocca e alla Statale di Milano, dove ha collaborato anche alla nascita del Master in Terapia Intensiva Cardiologica – vuole “rafforzare il rapporto con l'Università”, rapporto evidentemente “bidirezionale”; specializzato anche in Anestesia e rianimazione, vorrebbe poi “potenziare il ruolo dell'ASST di Lecco quale hub intraprovinciale e per gli altri territori attigui, soprattutto per le urgenze”; da ultimo, da referente per l'integrazione Ospedale-Territorio e la Telemedicina per la parte Cardiologica, spingerà sull'acceleratore perché tale processo si concretizzi appieno, anche nel rapporto con quelle che saranno le case di comunità.
Ma chi è Andrea Farina? “E' un Cardiologo riconosciuto non solo a livello lombardo ma anche nazionale, inserito molto efficacemente nelle società scientifiche” ha spiegato il direttore generale Paolo Favini, ripercorrendone il CV. Laurea e (doppia) specializzazione sempre con lode, entra al Manzoni nel 2008 come responsabile clinico dell'UCC, collaborando al contempo attivamente anche con l'Agenzia Regionale Emergenza Urgenza. Dal 2014 si occupa di tutoraggio di medici in formazione specialistica, svolgendo anche – come già detto – attività di docenza universitaria.
Nel 2020 ha curato la stesura dei Manuale di Terapia intensiva cardiovascolare.
Nel tempo libero – nota più personale – è appassionato, da buon lecchese, di montagna, in particolare di trekking, ferrate e sci.
Classe 1975, con i suoi 48 anni è, se non il più giovane primario in assoluto - titolo soffiatogli dal collega Pierfilippo Sibella, fresco vincitore del concorso per Oculistica - indubbiamente parte della ristrettissima cerchia di colleghi arrivati a guidare una unità operativa complessa prima del mezzo secolo, vincendo il concorso dopo aver già retto la Cardiologia per 9 mesi, quali facente funzioni. Un ruolo – quest'ultimo - nel quale ha già dimostrato una “crescita” come sottolineato dal capodipartimento dell'area cardio-toraco-vascolare Giovanni Rossi, presente alla presentazione del nuovo primario, tra gli altri, con il dottor Michele Triggiani, a capo della Cardiochirurgia. Quest'ultimo ha voluto pubblicamente ringraziare la direzione per aver scelto Farina - “un collega molto esperto clinicamente, ma che non aveva avuto ancora un battesimo manageriale” - per il ruolo di f.f.. “Il un Paese restio a esporre i giovani a responsabilità, non è cosa così comune”.
La fiducia è stata evidentemente ben riposta visto che Vito Corrao, direttore sanitario aziendale, ha voluto a sua volta evidenziare come, gestendo in via provvisoria l'unità operativa, Farina abbia dimostrato un “valore aggiunto”: la “flessibilità del quotidiano”. In altre parole la capacità di approcciarsi ai problemi – che in reparto non mancano mai – con “tempismo e capacità”. Sincero dunque il grazie, “per quello che ha fatto e per quello che farà”.
A tal proposito già tracciata l'impronta che il nuovo primario vuole dare alla “sua” Cardiologia. Chiari gli obiettivi: da professore – è docente alla Bicocca e alla Statale di Milano, dove ha collaborato anche alla nascita del Master in Terapia Intensiva Cardiologica – vuole “rafforzare il rapporto con l'Università”, rapporto evidentemente “bidirezionale”; specializzato anche in Anestesia e rianimazione, vorrebbe poi “potenziare il ruolo dell'ASST di Lecco quale hub intraprovinciale e per gli altri territori attigui, soprattutto per le urgenze”; da ultimo, da referente per l'integrazione Ospedale-Territorio e la Telemedicina per la parte Cardiologica, spingerà sull'acceleratore perché tale processo si concretizzi appieno, anche nel rapporto con quelle che saranno le case di comunità.
Ma chi è Andrea Farina? “E' un Cardiologo riconosciuto non solo a livello lombardo ma anche nazionale, inserito molto efficacemente nelle società scientifiche” ha spiegato il direttore generale Paolo Favini, ripercorrendone il CV. Laurea e (doppia) specializzazione sempre con lode, entra al Manzoni nel 2008 come responsabile clinico dell'UCC, collaborando al contempo attivamente anche con l'Agenzia Regionale Emergenza Urgenza. Dal 2014 si occupa di tutoraggio di medici in formazione specialistica, svolgendo anche – come già detto – attività di docenza universitaria.
Nel 2020 ha curato la stesura dei Manuale di Terapia intensiva cardiovascolare.
Nel tempo libero – nota più personale – è appassionato, da buon lecchese, di montagna, in particolare di trekking, ferrate e sci.
A.M.