Ennesimo disastro viabilistico, occorre parlasi tra Istituzioni
Un inferno, un girone dantesco, un composto di traffico e smog, una vera e propria disfatta del sistema viabilistico a causa di un tamponamento avvenuto questa mattina, non grave mi dicono, sotto l'attraversamento del Barro.
La situazione sta diventando insostenibile.
Da Oggiono a Lecco ci ho messo un'ora e dieci minuti per fare poco più di dieci chilometri, passando da Galbiate per evitare il delirio della statale 36 già intasata di primo mattino, a Imberido ero già fermo in colonna assistendo all'esasperazione degli automobilisti.
Non c'è pianificazione dei lavori in città, ma nemmeno in casa Anas e Provincia.
Le istituzioni si muovono come se ognuno dovesse occuparsi del suo "fazzoletto di appartenenza", senza una visione comune e preservando un minimo di decenza viabilistica.
E poi ci lamentiamo se i rapporti di Legambiente ci mandano in fondo alla classifica per smog e inquinamento ambientale.
Siamo alla frutta e temo che sarà sempre peggio per l'incapacità delle istituzioni di parlarsi e essere disponibili ad una reciprocità di pianificazione, organizzazione e strategia che l'apertura di tanti cantieri, grazie anche ai finanziamenti del PNRR, impongono.
Non oso pensare quando partiranno i lavori sul quarto ponte, magari in contemporanea con la riqualificazione del lungolago, l'odissea che dovranno attraversare pendolari, turisti e automobilisti nostrani.
Non c'è che dire, non basta avere i soldi, aprire i cantieri, occorre parlarsi, pianificare in maniera lungimirante le attività, non andare in ansia da prestazione, perché il disastro sulle strade di questa mattina si reitererà e moltiplicherà a dismisura nei prossimi mesi se non si ha l'accortezza di una programmazione condivisa tra operatori tecnici e istituzionali.
Facciamo in modo di evitare che a pagare sempre le conseguenze di una cattiva gestione siano i cittadini contribuenti; cioè coloro che pagano gli stipendi a chi crea inefficienza e disagi.
La situazione sta diventando insostenibile.
Da Oggiono a Lecco ci ho messo un'ora e dieci minuti per fare poco più di dieci chilometri, passando da Galbiate per evitare il delirio della statale 36 già intasata di primo mattino, a Imberido ero già fermo in colonna assistendo all'esasperazione degli automobilisti.
Non c'è pianificazione dei lavori in città, ma nemmeno in casa Anas e Provincia.
Le istituzioni si muovono come se ognuno dovesse occuparsi del suo "fazzoletto di appartenenza", senza una visione comune e preservando un minimo di decenza viabilistica.
E poi ci lamentiamo se i rapporti di Legambiente ci mandano in fondo alla classifica per smog e inquinamento ambientale.
Siamo alla frutta e temo che sarà sempre peggio per l'incapacità delle istituzioni di parlarsi e essere disponibili ad una reciprocità di pianificazione, organizzazione e strategia che l'apertura di tanti cantieri, grazie anche ai finanziamenti del PNRR, impongono.
Non oso pensare quando partiranno i lavori sul quarto ponte, magari in contemporanea con la riqualificazione del lungolago, l'odissea che dovranno attraversare pendolari, turisti e automobilisti nostrani.
Non c'è che dire, non basta avere i soldi, aprire i cantieri, occorre parlarsi, pianificare in maniera lungimirante le attività, non andare in ansia da prestazione, perché il disastro sulle strade di questa mattina si reitererà e moltiplicherà a dismisura nei prossimi mesi se non si ha l'accortezza di una programmazione condivisa tra operatori tecnici e istituzionali.
Facciamo in modo di evitare che a pagare sempre le conseguenze di una cattiva gestione siano i cittadini contribuenti; cioè coloro che pagano gli stipendi a chi crea inefficienza e disagi.
Corrado Valsecchi, capogruppo consiliare di appello per Lecco