Se 35 migranti vi sembran tanti
Cara Leccoonline
I Sindaco Gattinoni ha fatto bene a mettere a disposizione la scuola di Bonacina per ospitare richiedenti asilo.
Senza se e senza ma.
Stiamo parlando di 35 persone non 3000.
E Lecco oggi ne ospita meno di cento, un numero infinitesimale sia in rapporto alla popolazione che, tantomeno, per considerarlo un'emergenza.
E poi credo debba esserci sempre il filo rosso del "non possiamo aiutare tutti, ma tutti possiamo aiutare qualcuno"
Dobbiamo casomai criticare Sindaco e Prefetto per altro:
- Il Progetto di questo hub agli abitanti di Bonacina lo han presentato ieri l'altro a cose fatte sebbene fin da aprile era la soluzione già sulla carta.
Non vi è stato nessun percorso d'ascolto, condivisione, trasparenza, fiducia
- Assurdo e strano che il Prefetto non abbia strumenti o non li usi, per far sì che tutti i Comuni - e non solo 20 sugli oltre 80 - si facciano Comunità aperta, responsabile e solidale per ospitare ognuno un numero piccolo di migranti
- Il Prefetto ha esplicitamente detto che ogni richiedente si fermerà pochi giorni, il tempo del disbrigo pratiche per poi essere indirizzato nei centri appositi, non è per nulla chiaro il perché le singole pratiche se servono così pochi giorni non possano essere espletate altrove, cioè dove già si trovano adesso le persone migranti prima di arrivare a Lecco, o dove poi dovranno andare nei centri di destinazione senza sballottarle in poco tempo in tre posti diversi, oppure non è vero che sono pochi giorni
- Se il Prefetto ha garantito che la necessità di utilizzo della ex scuola terminerà prima di Natale (le famose 8 settimane max) vien da chiedersi se questo non sia solo il tempo per darsi modo di trovare qualche coop per riaprire il Ferrohotel e poi trasferirli li.
Dopo metà dicembre le 35 persone migranti dove andranno? E quelle che non potranno più venire qui, dove verranno ospitate che non possono esserlo già ora le 35?
- Perché vi è nuovamente un bando per la ricerca di più strutture per accogliere fino a 200 persone migranti?
Dove sono attualmente queste persone? Perché oggi si parla di un posto per 35 posti come se fosse una questione improcrastinabile ma solo per loro?
- Quali son le ragioni per cui l'ex asilo Fiocchi a Belledo, chiuso da pochi anni, non è stato individuato come piccolo hub permanente in forza dello stato d'emergenza?
- Perché c'è bisogno del supporto economico della Fondazione Comunitaria, presente infatti al tavolo dei relatori ieri l'altro o di Auser che si è detta disponibile "purché ci sia un accompagnamento delle Istituzioni" per un Progetto di pochi giorni?
Come mai non è coperto da risorse statali?
A quanto ammonta il fabbisogno economico locale?
Infine siccome stiamo parlando di 35 richiedenti asilo non tremila, in Città per poche settimane, non si capisce perché Gattinoni faccia un editoriale pomposo e dichiarazioni urbi et orbi come se avesse fermato la guerra nel mondo.
35 persone a Lecco. Dai.
Poi ovvio che così tutto diventa emergenza, allarme, propaganda e provincialismo.
I Sindaco Gattinoni ha fatto bene a mettere a disposizione la scuola di Bonacina per ospitare richiedenti asilo.
Senza se e senza ma.
Stiamo parlando di 35 persone non 3000.
E Lecco oggi ne ospita meno di cento, un numero infinitesimale sia in rapporto alla popolazione che, tantomeno, per considerarlo un'emergenza.
E poi credo debba esserci sempre il filo rosso del "non possiamo aiutare tutti, ma tutti possiamo aiutare qualcuno"
Dobbiamo casomai criticare Sindaco e Prefetto per altro:
- Il Progetto di questo hub agli abitanti di Bonacina lo han presentato ieri l'altro a cose fatte sebbene fin da aprile era la soluzione già sulla carta.
Non vi è stato nessun percorso d'ascolto, condivisione, trasparenza, fiducia
- Assurdo e strano che il Prefetto non abbia strumenti o non li usi, per far sì che tutti i Comuni - e non solo 20 sugli oltre 80 - si facciano Comunità aperta, responsabile e solidale per ospitare ognuno un numero piccolo di migranti
- Il Prefetto ha esplicitamente detto che ogni richiedente si fermerà pochi giorni, il tempo del disbrigo pratiche per poi essere indirizzato nei centri appositi, non è per nulla chiaro il perché le singole pratiche se servono così pochi giorni non possano essere espletate altrove, cioè dove già si trovano adesso le persone migranti prima di arrivare a Lecco, o dove poi dovranno andare nei centri di destinazione senza sballottarle in poco tempo in tre posti diversi, oppure non è vero che sono pochi giorni
- Se il Prefetto ha garantito che la necessità di utilizzo della ex scuola terminerà prima di Natale (le famose 8 settimane max) vien da chiedersi se questo non sia solo il tempo per darsi modo di trovare qualche coop per riaprire il Ferrohotel e poi trasferirli li.
Dopo metà dicembre le 35 persone migranti dove andranno? E quelle che non potranno più venire qui, dove verranno ospitate che non possono esserlo già ora le 35?
- Perché vi è nuovamente un bando per la ricerca di più strutture per accogliere fino a 200 persone migranti?
Dove sono attualmente queste persone? Perché oggi si parla di un posto per 35 posti come se fosse una questione improcrastinabile ma solo per loro?
- Quali son le ragioni per cui l'ex asilo Fiocchi a Belledo, chiuso da pochi anni, non è stato individuato come piccolo hub permanente in forza dello stato d'emergenza?
- Perché c'è bisogno del supporto economico della Fondazione Comunitaria, presente infatti al tavolo dei relatori ieri l'altro o di Auser che si è detta disponibile "purché ci sia un accompagnamento delle Istituzioni" per un Progetto di pochi giorni?
Come mai non è coperto da risorse statali?
A quanto ammonta il fabbisogno economico locale?
Infine siccome stiamo parlando di 35 richiedenti asilo non tremila, in Città per poche settimane, non si capisce perché Gattinoni faccia un editoriale pomposo e dichiarazioni urbi et orbi come se avesse fermato la guerra nel mondo.
35 persone a Lecco. Dai.
Poi ovvio che così tutto diventa emergenza, allarme, propaganda e provincialismo.
Paolo Trezzi