Il cane finisce nel torrente, cercano di salvarlo ma vengono trascinate via. Due lecchesi disperse in Alta Val Malenco
L'allarme è scattato qualche minuto dopo mezzogiorno. Le ricerche sono state poi temporaneamente sospese solo al calar del buio, per proseguire poi già domani, appena torneranno a esserci le condizioni di luce per poter operare in sicurezza. Non si trovano, al momento, le due escursioniste lecchesi "inghiottite" quest'oggi dal torrente che scende dal ghiacciaio Fellarìa, in Alta Val Malenco, nel territorio del comune di Lanzada. Si tratta della pescatese Rosy Corallo, classe 1963 e dell'amica Veronica Malini,classe 1969, cernuschese con una nota attività in centro Lecco.
La tragedia si è consumata a una quota di circa 2500 metri. Il cane di una delle due donne - secondo una prima ricostruzione - sarebbe caduto in acqua. La proprietaria avrebbe provato a salvarlo, scivolando però nel torrente. L'altra avrebbe tentato a sua volta di aiutarla, finendo per condividerne la sorte.
Rosy Corallo e Veronica Malini con il cane della pescatese
La corrente, particolarmente forte, in un tratto con il letto constellato da salti, alti anche qualche metro, si è portata via l'animale e entrambe le escursioniste, passate poco prima nel vicino rifugio in compagnia di altrettanti uomini. Per ore i tecnici del Cnsas - Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, il Sagf - Soccorso alpino Guardia di finanza e i Vigili del fuoco hanno collaborato nelle ricerche.Per il Soccorso alpino erano presenti otto tecnici, più altri in base per il coordinamento e per eventuale supporto ai colleghi sul posto; è stato utilizzato anche il drone del Cnsas. Per velocizzare le operazioni i soccorritori sono stati portati in quota dagli elicotteri di Areu - Agenzia regionale emergenza urgenza decollati dalle basi di Bergamo e di Caiolo (SO) ma di Rosy e Veronica non si è trovata traccia. Una drammatica fine che ricorda quella di Mihail - Michele - Buga, il sessantenne ballabiese di origini romene, morto a gennaio in Alta Valle Spluga, non lontano dal Rifugio Bertacchi, nel tentativo di recuperare i suoi cani lasciati in un bivacco dopo che due giorni prima aveva rischiato la vita per via di una tempesta.
Alla base del Fellarìa, come detto, le attività di perlustrazione della zona riprenderanno già nelle prossime ore.