ASST Lecco: il decesso in sala parto del Manzoni dovuto a infrequente complicanza
Lecco,16 agosto 2023
“In relazione a quanto apparso sulla stampa locale e da ulteriori richieste pervenute, l’Asst di Lecco specifica che il caso riferito ad un feto a termine deceduto il 22 luglio u.s. presso l’Ospedale A. Manzoni di Lecco, per una grave e infrequente complicanza della gravidanza, è stato estratto per questo motivo, con taglio cesareo.
Tutto ciò nulla toglie alla tragedia familiare, ma la situazione clinica merita presentatasi merita questa precisazione”.
Con queste poche righe non firmate l’Azienda sanitaria lecchese ha chiuso il “caso” del decesso del nascituro, denunciato da questo giornale. Nessuna spiegazione nel merito solo una frase generica. Strana questa stringatezza se ricordiamo bene il paginone che il direttore generale Paolo Favini ha dedicato alla banalità del cane buongustaio. Banalità, beninteso, che, con la sospensione del medico della cooperativa, ora sta creando problemi gestionali veramente notevoli al Pronto soccorso dell’ospedale di Merate. Ma immaginiamo, come nel caso della partoriente extracomunitaria, nessuna delle cinque associazioni femminili così sensibili a una battuta di spirito – scritta nello spazio accettazione, cioè il riassunto del colloquio paziente-medico e non nello spazio della diagnosi – chiederà maggiori spiegazioni. “In relazione a quanto apparso sulla stampa locale e da ulteriori richieste pervenute, l’Asst di Lecco specifica che il caso riferito ad un feto a termine deceduto il 22 luglio u.s. presso l’Ospedale A. Manzoni di Lecco, per una grave e infrequente complicanza della gravidanza, è stato estratto per questo motivo, con taglio cesareo.
Tutto ciò nulla toglie alla tragedia familiare, ma la situazione clinica merita presentatasi merita questa precisazione”.
C.B.