Oliveto: a cavalcioni di un fenicottero finisce in acqua, giovanotto annega a pochi metri dalla riva
E' stato ripescato dopo oltre un'ora di ricerche il 32enne di origini peruviane annegato nello specchio d'acqua antistante l'ultima spiaggetta di Onno, a ridosso del confine con il comune comasco di Valbrona.
L'ennesima tragedia del Lago, che segue solo di qualche settimana la morte del diciottenne gambiano Bubacarr Darboe sulla sponda opposta, si è consumata poco prima delle 14, sotto gli occhi di altri connazionali del giovane che, in questo afosissimo sabato di metà agosto, avevano cercato refrigerio in riva al Lario. Tra loro anche la moglie e il fratello della vittima, residente a Carugo.
Da quanto è stato possibile apprendere il 32enne sarebbe finito nel lago, a pochi metri dalla riva, da un materassino a forma di fenicottero rosa sul quale si trovava, nel tentativo di raggiungerne un secondo che stava andando al largo. Forse ha avvertito un malore o forse si è sbilanciato capottandosi. Cosa sia successo è difficile dirlo. Ciò è certo e che, una volta in acqua, il giovane ha cercato in tutti i modi di richiamare l'attenzione, venendo poi raggiunto da un uomo che, compresa la situazione, ha provato a salvarlo, senza riuscirvi, correndo anche il rischio di venir trascinato sotto dallo straniero che si dibatteva nel panico, fino a non riaffiorare più.
Composto il numero unico per le emergenze a Oliveto si sono portati più mezzi di soccorso, inclusa l'idroambulanza della Croce Rossa che presidia, durante i fine settimana estivi, il braccio di Lago teatro di questo nuovo dramma. Attivati anche i vigili del fuoco, anche loro già impegnati con una pilotina nel contesto dell'operazione Lario Sicuro. Sono stati gli operatori del Nucleo Sommozzatori a individuare sott'acqua il giovanotto, dopo la ricognizione dall'alto operata dall'elicottero del Corpo fatto appositamente levare in volo, nella speranza di velocizzare le ricerche.
A lungo i sanitari hanno provato a rianimare il peruviano. Senza riuscirvi. Al medico presente non è rimasto altro che constatarne il decesso.