Lecco città universitaria per uno studentato?
Corrado Valsecchi
Francamente lo "spettacolo" offerto non è stato all'altezza di una assise istituzionale così importante come l'agone democratico dove si assumono le decisioni per il bene della città meriterebbe.
Ma purtroppo in questi tre anni di amministrazione Gattinoni ci stiamo, ahimè, abituando.
Ho scoperto ieri che stiamo per diventare una città a vocazione universitaria perché, parole del sindaco, "questa amministrazione ha deciso di investire, alienando il bene acquistato dalla precedente amministrazione dalla Regione Lombardia per farne la sede del nuovo municipio, in uno Studentato.
Non c'era traccia nel Dup, non c'era nessun riferimento nel programma elettorale di questa amministrazione, non c'è stata nessuna analisi preventiva sull'ordine di priorità e fattibilità; molto strano perché hanno buttato in questi anni centinaia di migliaia di euro in consulenze preventive ( vedi ex Deutsche Bank su tutte). Hanno sempre parlato prima di Lecco città dei bambini (relegando il tutto a una sottospecie di donazione all'unicef), poi a Lecco città turistica (gli unici ad occuparsene grazie a Dio sono gli imprenditori privati), adesso è il momento di Lecco città universitaria.
Credevo che Lecco fosse una città universitaria perché qualcuno di nome Vico Valassi, insieme a rettori, Univerlecco, Camera di Commercio, sistema universitario e istituzionale, ministero erano riusciti nell'impresa di portare il Politecnico a Lecco, non avrei mai pensato di diventare città universitaria perché facciamo dormire circa 200 studenti in più.
Mi fa cadere le braccia non già la proposta di alienazione per partecipare ad un bando del Governo, ma la superficialità delle dichiarazioni di sindaco e esponenti della maggioranza.
Non c'è strategia, non c'è politica, c'è solo la rincorsa a salire sul primo carro che passa senza chiedersi qual'é la "Vision" per la nostra città.
Se il bando venisse rigettato, o peggio il mandatario governativo dovesse chiedere uno sconto sull'acquisto cosa succederebbe?
Nella delibera si dice non lo venderemo a meno di sei milioni e centomilaeuro, ma tutti sappiamo che, con ogni probabilità, potrebbero chiedere uno sconto.
Se tutto ciò che oggi si auspica non dovesse accadere vi dico io cosa succederebbe: Lecco città universitaria verrebbe rimossa in quattro e quattr'otto e si finalizzerebbe un'altra formula, magari Lecco città delle improvvisazioni.
Si è fatto andare al macero un progetto votato all'unanimità da tutto il consiglio comunale (quello del Municipio), dove hanno aderito tutte le maggiori istituzioni da quelle regionali, provinciali e sanitarie per far posto ad un treno del PNRR che passava quasi per caso andando nuovamente a spaccare la città e i rappresentanti delle forze politiche. Hanno raccolto solo 16 voti quando i consiglieri sono 33 incluso il sindaco e solo l'artifizio regolamentare gli ha consentito sul filo del rasoio di far passare la delibera, non così l'immediata eseguibilità.
Dai voti si evince che hanno definitivamente perso i due consiglieri fuoriusciti, hanno alimentato ulteriori mal di pancia in seno ad alcune forze politiche tant'è che qualcuno ha guardato bene dall'essere presente, intensificato lo scontro con le opposizioni (da incorniciare l'intervento del capogruppo Pd Regazzoni che ha scavato un abisso a futura memoria con il centro destra con dichiarazioni fuori luogo e improvvide).
Un bel servizio non c'è che dire per la città.
Chi succederà a questa Giunta ci metterà almeno una intera consiliatura a recuperare il valore e la reciprocità relazionale tra le forze politiche e sistema comunitario.
Consegnano al bando un immobile sottoposto, non mi risulta sia archiviato alcunché, alle istruttorie di Corte dei conti e Procura della Repubblica ancora pendenti.
Hanno sacrificato sull'altare della loro arroganza un progetto di modernizzare e dare risposte all'efficienza dei dipendenti comunali e dei servizi ai cittadini per far cassa non sapendo ancora come intenderanno investire gli eventuali denari che riceveranno dalla vendita dell'edificio di via Marco d'Oggiono.
Insomma aspettiamo la prossima puntata per il momento godiamoci questa definizione di Lecco città universitaria, se va in porto troveremo il modo di ringraziare.... il governo.
Corrado Valsecchi, capogruppo consiliare di appello per Lecco