Marica ci ha lasciati...
Marica Ara
Ci ha insegnato la passione per la giustizia, e non la carità, tra le persone, la politica, la democrazia, l'amore per questo Paese cinico, per la Resistenza, l'antifascismo, la Costituzione. Nella sua risata ha trovato casa il mondo intero. Del resto la porta in Corso Europa era sempre tenuta socchiusa da una vecchia scarpa di benvenuto. Ma il suo cappello blu è volato via troppo in fretta.
Resterà nei cuori e nella testa di tante e tanti, e non solo del territorio lecchese. Da Kragujevac a Derry, da Nova Gradiška a Ferrara, dalla sua amata Pavia a Roma, dall'oratorio di San Pellegrino a Bominaco al lungomare di Genova, dove nel 2001 marciava con le mani alzate per un altro mondo possibile. Sulla Sprea di Berlino, nella sua Svizzera, nel mare, in Sicilia o a Dongo, per dire sulla faccia ai fascisti "non ci fate paura". E in mille altri posti, con e senza le frequenti ingessature. Sapeva voler così bene, e farsene volere, che della metropolitana rossa di Milano ogni 25 aprile poteva essere tranquillamente eletta sindaca, tante erano le amicizie che ritrovava ("Ma ciao!").
Il culo di proiettile che aveva da anni conficcato sotto la spalla -perché Marica era mitica, in tutto- lo sentiamo che brucia dentro di noi. Restando senza parole come lei quando i tigli erano in fiore.
Alle volontarie e ai volontari del Circolo Arci Spazio Condiviso della "sua" Calolziocorte, al quale dava tutto, così come ad altre realtà del territorio (Anpi, Auser, Mir Sada, L'Altra Via e ne dimentichiamo sicuramente tante altre), allarghiamo il nostro abbraccio. A chi ci legge va il nostro impegno a tenerne vivo il ricordo e le passioni al di là di questi primi e confusi appunti di cuore, come Qui Lecco Libera e non solo.
Ti vogliamo tanto bene Mari, ciao
Qui Lecco Libera