Anche in considerazione della sua giovane età e della sua incensuratezza - pur essendo gravato da un precedente di polizia per un furto commesso a Genova - lo scorso dicembre il giudice del Tribunale di Lecco Bianca Maria Bianchi aveva avuto, nei suoi riguardi, la "mano leggera". Dinnanzi ad una richiesta di condanna quantificata in un anno e 8 mesi dal viceprocuratore onorario Mattia Mascaro - indispettito anche dalla poca collaborazione dimostrata dal giovanotto nel fornire informazioni "basilari" come il luogo di residenza, risultando formalmente senza fissa dimora - la Presidente della sezione penale del foro cittadino aveva chiuso la vicenda irrogando nei suoi confronti una pena pari a 7 mesi e 15 giorni, con sospensione condizionale. A poco più di cinque mesi di distanza, pur avendo lasciato intendere attraverso il suo difensore, in presenza della madre intervenuta personalmente in Tribunale per stargli accanto, di aver intenzione di raggiungere la famiglia in Francia e cambiare vita, S.S., tunisino classe 2003, si è invece cacciato nuovamente nei guai. A Lecco. Parrebbe proprio centrare anche lui, infatti, nell'aggressione, "armata", avvenuta nella serata del 31 maggio in centro, a poca distanza dalla stazione. Attorno alle 21 automedica e ambulanza sono intervenute in via Resinelli, a ridosso del Liceo Grassi per soccorrere un 25enne straniero ferito, probabilmente, con una lama, al petto. Stessa sorte, a quanto emerge ora, patita anche da S.S., soggetto già noto alle forze dell'ordine proprio per il fatto che, sul finire dello scorso anno, lo aveva portato in Tribunale. In quell'occasione era stato tratto in arresto dai Carabinieri intervenuti alle Meridiane dopo il malore patito da due ragazze che, poco prima, avevano acquistato una "canna" da un soggetto straniero poi ricondotto dalle divise al ventenne, pur trovandosi in compagnia di altri. Il giovanotto, sottoposto a perquisizione, era stato trovato in possesso di un pacchetto di caramelle contenente 11 grammi di cocaina. Durante il concitato fermo, dalle scale del centro commerciale, era altresì volato un involucro contenente 23 grammi di "fumo".
Giovedì è stata la Polizia ad "occuparsi" di lui, su richiesta dei sanitari.
S.S. - risultato essere entrato la prima volta in Italia nel 2021 irregolarmente sbarcando a Lampedusa quale minore non accompagnato, allontanandosi poi alla comunità dove era stato inserito - si è presentato infatti, nottetempo, al Policlinico di Monza, con una ferita da arma da taglio al petto, asserendo di esserla procurata mentre andava in bicicletta. Una ricostruzione inverosimile che ha portato gli agenti a indagare ulteriormente, ricollegando il tunisino all'accoltellamento tra nordafricani verificatosi qualche ora prima a Lecco.
Alla luce di tutto ciò, essendogli stato notificato nel frattempo il provvedimento di rigetto del permesso di soggiorno emesso dal Questore di Genova in considerazione della parziale e incostante adesione al programma di integrazione, vista la sua irregolare presenza sul territorio nazionale, il Questore di Monza ha disposto l’accompagnamento presso il Centro per il rimpatrio di Gradisca d’Isonzo, per procedere all'espulsione.