Incredibile silenzio di Lecco nel giorno del 150° della morte di Manzoni: che approssimazione!
Alessandra Rota
Com’è stato possibile che con ben 6 mesi di festeggiamenti, che giustamente l’amministrazione sta organizzando, si sia completamente scordata dell’unico vero giorno in cui ricordarsi di Alessandro Manzoni lecchese? A parte la toponomastica di vie, ponti, ospedali, scuole il “nostro” è nel dna lecchese, e possiamo dire “impresso nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari”…
È inimmaginabile un così colossale, clamoroso, paradossale errore di non celebrare nei 150 anni dalla morte di Manzoni il giorno dei 150 anni della morte di Manzoni. Peraltro la scusa che la data esatta, il 22 maggio, sia drammaticamente caduta di lunedì fa sorridere di fronte ai 4.000 (quattromila) del Rigamonti Ceppi che ieri celebravano l’eroico passaggio dei playoff verso la B del Lecco contro l’Ancona, ed era lunedì anche per il Calcio di serie C.
Perché, essendo in settimana, non portare le scuole di fronte alla culla lecchese in cui è cresciuto il bambino Alessandro? Oppure nei rioni, vie e chiese in cui ha passato i suoi primi anni e da cui ebbe origine?
Che approssimazione.
Vero è che questa amministrazione ha un oggettivo problema con le date, come celebrare il 60esimo anniversario della conquista del McKinley ad un passo dall’anno del 61esimo anniversario, ma questa è davvero troppo pesante trattandosi di un uomo a cui Lecco deve tantissimo della propria storia, della propria identità presente e del proprio futuro.
Alessandra Rota - Fratelli d’Italia