9 maggio 1978: la mobilitazione di Lecco per Aldo Moro
Davvero indimenticabile è stata anche a Lecco la mobilitazione popolare nella mattinata del 9 maggio 1978, quando dai notiziari radio e TV giunsero le prime “voci” del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, sequestrato 55 giorni prima con un criminale attentato alla sua scorta. Una Renault 4 rossa era parcheggiata in via Michelangelo Caetani, in pieno centro di Roma, e il suo controllo aveva portato al ritrovamento, nel bagagliaio, del cadavere del leader democristiano. Un decennio dopo l’omicidio Moro un brigatista dichiarò che lo statista era stato svegliato quel mattino alle 6 con la scusa di essere trasferito in altro “covo”, ma subì, invece, la barbara esecuzione.
La partecipazione popolare sul viale del lungolago, verso il monumento ai Caduti
Cortei improvvisati vennero organizzati in diversi quartieri della città, presso impianti industriali e residenze scolastiche. Quello principale prevedeva la partenza dal municipio di piazza Diaz, guidato dal sindaco Giuseppe Resinelli, e avrebbe poi incrociato lungo via Cavour quello che si stava preparando nel cortile di via Mascari dove c’era la storica sede della Democrazia Cristiana. I cortei provenienti dovevano tutti, comunque, convergere presso il monumento ai Caduti sul lungolago per la commemorazione del tragico evento, che addolorava tutta la Repubblica.
L'intervento di Domenico Galbiati, segretario provinciale D.C.
La documentazione fotografica esistente relativa alla manifestazione dimostra la straordinaria partecipazione di gente su tutto il lungolago, sui diversi lati, intorno al monumento. Nel corso della cerimonia presero la parola il segretario provinciale della Democrazia Cristiana Domenico Galbiati, il sindaco di Lecco Giuseppe Resinelli, il segretario dell’ANPI e consigliere comunale del PCI Piero Losi. Erano presenti le maggiori autorità civili e militari, esponenti e rappresentanti delle associazioni di categoria, del mondo sindacale, della scuola e di varie categorie professionali, nonché pensionati, lavoratori, giovani.
L'intervento di Piero Losi, consigliere comunale P.C.I.
Nel corso degli interventi i vari oratori fecero cenno alla visita nel lecchese l’11 febbraio 1968 di Moro che, proveniente da Como, raggiunse Galbiate per inaugurare il nuovo municipio dove era sindaco Cesare Golfari. Nel tardo pomeriggio, poi, si spostò presso il Comune di Lecco accolto da tanta gente, e nel salone del Consiglio ricevette il saluto del primo cittadino Alessandro Rusconi. Quest’ultimo consegnò all’illustre ospite una copia di pregio del romanzo dei Promessi Sposi.
Il sindaco di Lecco Giuseppe Resinelli s'appresta al suo intervento (è riconoscibile per la fascia tricolore)
Le tappe seguenti della visita di Moro in città sono state la sede DC di via Mascari, per un incontro con dirigenti e iscritti del partito, la Banca Popolare per un breve saluto al presidente Mario Bellemo e la visita al nuovo palazzo delle Poste e degli Uffici Finanziari in viale Dante-angolo via Cairoli.
Moro a Galbiate nel 1968 con il sindaco Cesare Golfari
La RAI TV mandò in onda nel telegiornale delle 20 un collegamento da Lecco realizzato presso il palazzo municipale con telecronista il popolare Vittorio Mangili, che nel settembre scorso è stato festeggiato per i suoi 100 anni e per la straordinaria carriera di inviato speciale in tutto il mondo a iniziare dall’Ungheria insorta nel 1956. Moro raggiunse in serata avanzata la stazione ferroviaria di Lecco dove era in attesa il vagone speciale che l’avrebbe portato a Milano per agganciarsi al direttissimo della notte verso Roma. Al momento del commiato disse che era stata una domenica distensiva, di cui avrebbe conservato un grato ricordo, in mezzo a tanta gente, al popolo sovrano della Repubblica.
Il sindaco di Lecco Rusconi saluta Moro nella sala del consiglio comunale nel 1968
A.B.