In viaggio a tempo indeterminato/279: abbiamo il nostro tuk tuk
Tre parole.
Un ritornello.
Una colonna sonora quando si viaggia in Asia.
Ci sono Paesi dove questa frase viene ripetuta con una frequenza tale da perdere ogni senso logico, un po' come quando ripeti all'infinito "tigre contro tigre" e alla fine non ti ricordi nemmeno cosa sia una tigre.
Il tuk tuk, l'Ape Piaggio in pratica, in molte zone del mondo è il taxi perfetto. Piccolo, pratico, veloce quanto basta e soprattutto aperto per far circolare l'aria che, quando vivi in un luogo dove l'umidità è del 99%, è un plus decisamente apprezzato.
"Hello, tuk tuk?"
Tre parole che incuriosiscono, stordiscono, divertono, innervosiscono...altro che sole, cuore, amore!
Lo Sri Lanka credo sia il Paese dove più in assoluto abbiamo sentito ripetere "tuk tuk".
Lo so, è incredibile quello che sto per dire, ma un'isoletta così piccola è riuscita a battere la gigantesca e popolosa India.
1.000.000
È questo il numero di veicoli a tre ruote presenti in Sri Lanka. Scrivere la cifra con tutti gli zeri del caso, rende ancora più l'idea della quantità di cui si parla. Se poi si considera che la popolazione dello Sri Lanka ammonta a 22 milioni, ecco che si delinea un quadro decisamente rombante e insistente.
Non che in India i tre ruote scarseggino, ma sono "solo" 12 milioni per 1,3 miliardi di persone.
Un mezzo del genere, quindi, rappresenta una fonte di reddito fondamentale per molti abitanti di questi Paesi.
Ed ecco che dove la concorrenza è più spietata, il ritornello per attirare potenziali clienti si fa ancora più martellante e, devo ammettere, anche più fantasioso.
Si passa da un "where do you go? (dove vai?)" un po' arrogante e deciso, a un romantico e poetico "Come with me, I can take you to the moon and back! (Vieni con me e ti porterò fino alla luna e ritorno)"
Ultimi numeri che rendono ancora meglio l'idea (e poi la smetto con tutte queste cifre che fan girare la testa!), in Italia il numero totale di licenze di taxi attive è di 40.000 e noi siamo pur sempre 60 milioni (più o meno).
Vero, il concetto di taxi in Europa e in Asia è decisamente diverso. Prendere un tuk tuk per spostarsi in centro città, in molti Paesi, vuol dire investire meno di 1€. Per gli stessi km a Milano ti conviene prima chiedere un mutuo!
A parte le battute, non è mia intenzione entrare in polemiche, questioni di costi, inflazione, prezzo benzina ecc, ecc... Quello che vorrei sottolineare, però, è la diversa funzione di questi mezzi di trasporto.
I taxi in una città europea sono spesso usati come "eccezione", mentre in Sri Lanka o in India i tuk tuk sono un servizio alla portata di (quasi) tutti e quindi usati costantemente e ripetutamente.
Ma arriviamo finalmente al fulcro della questione.
Dopo anni a sentirci ripetere la domanda "Hello, tuk tuk?".
Dopo anni passati a contrattare sui prezzi delle corse, perché sei pur sempre un turista e la tua tariffa è minimo il doppio di quella che pagano le persone del posto.
Dopo anni di "ma ci starà portando dove gli abbiamo detto o da qualche suo amico?"
Dopo anni in cui siamo sempre stati passeggeri, per la prima volta nella nostra vita, ci siamo messi al volante di un rombante tuk tuk... e finalmente abbiamo capito molte cose!
VIDEO:
Lo Sri Lanka è uno dei pochissimi Paesi del mondo dove è possibile noleggiare autonomamente un auto-rickshaw.
Per questo abbiamo deciso di non farci sfuggire l'occasione e insieme a Sandra e Walter, due italiani incontrati per caso in un ristorante, abbiamo preso a noleggio una bestiolina soprannominata "Black Phanter" la pantera nera, così chiamata sia per il colore che per il rumore simile a un ruggito.
Velocità massima in discesa: 60 km/h.
Consumi: 36 km/litro
Alimentazione: Diesel
Prestazioni: Pessime
Divertimento: Garantito
Sono bastati pochi chilometri per capire che guidare un tuk tuk è mooolto diverso da quanto pensassimo.
Prima di tutto non è comodo.
Nella mia testa l'auto-rickshaw è sempre stato la versione più comoda di una moto. Puoi stare seduto e sei coperto in caso di pioggia, pensavo.
Hai molto più spazio per le gambe e non sei sempre in tensione come su una moto, credevo.
Mi sbagliavo!
La posizione da tenere quando si guida un tuk tuk è davvero scomoda.
Le ginocchia, se si è più alti di 1,60 metri, sbattono sotto il manubrio.
Le braccia sono sempre tese e si deve avere parecchia forza per accelerare.
Insomma, comodo se si guida per 10 minuti ma una tortura se si deve fare un tratto di strada più lungo.
Il secondo errore che avevo fatto era pensare che fosse più stabile di una moto.
Con 3 ruote sarà così, no??
Insomma...
È bastato prendere la prima buca o percorrere qualche metro di sterrato per renderci conto che tuk tuk e stabilità non vanno d'accordo.
È un po' come trovarsi su un motorino "rigido" che non puoi piegare nemmeno leggermente per fare una curva o evitare una voragine nell'asfalto. E poi avere 3 ruote vuol dire che ci sono 3 possibilità di prendere una buca, 2 in più rispetto a un due ruote.
Ok, prima di incastrarmi di nuovo in cifre e numeri, arrivo al punto: guidare un tuk tuk non è affatto semplice, anzi!
D'ora in poi guarderò con un occhio diverso tutti gli insistenti autisti di auto-rickshaw.
È proprio vero che prima di giudicare gli altri ci si dovrebbe sempre mettere nei loro panni.