Lecco: è mancato Cesare Fumagalli, ex segretario generale di Confartigianato

Un male incurabile si è portato via Cesare Fumagalli, bandiera di Confartigianato e storico militante della DC, arrivando, in campo politico, ad essere scelto, soltanto nel 2021, fra i componenti della segreteria nazionale del PD nominata da Enrico Letta subentrando al dimissionario Nicola Zingaretti. "Mi unisco alla sua famiglia nel piangere la scomparsa di un grande amico. Nonostante la malattia con entusiasmo e impegno non smise mai di lavorare in questi due anni di segreteria al Partito Democratico. Un onore per me averlo avuto a fianco" le parole dell'ex leader dei dem.
Classe 1953, nato a Lecco, città dove è tornato a vivere negli ultimi anni lasciando la "sua" Oggiono, Fumagalli per ben 16 anni è stato Segretario Generale della Confartigianato. Di formazione umanista, laureato in sociologia, dopo un periodo lavorativo presso la Presidenza di Regione Lombardia, era entrato a far parte dell’organizzazione delle imprese artigiane a partire dal ruolo di direttore di Confartigianato Lecco. Da lì ne ha scalato la gerarchia, passando dal regionale fino ad approdare all'incarico di vertice a livello nazionale, entrando anche a far parte del board di ''Sme United'' l’organizzazione europea delle Pmi, dal 2005 al 2020. Fumagalli è stato inoltre componente del CdA di Unicredit Banca e della BCC Alta Brianza.
Lascia la moglie e due figli Michela Cecilia e Federico con le rispettive famiglie.

Cesare Fumagalli, al centro, in una foto del 2019 con i vertici di Confartigianato Lecco

Tra i primi a ricordarlo, l'amico Raffaele Straniero, già sindaco di Oggiono: "Ciao, Cesare! Difficile trovare le parole giuste quando se ne va un caro amico, che ha anche rappresentato una risorsa di grande valore per il nostro territorio e per tutto il mondo della piccola impresa in generale. Me lo ricordo capogruppo della DC in Consiglio Comunale ad Oggiono negli anni '70, successivamente segretario del Presidente della Regione Lombardia, Cesare Golfari. Dopo queste prime esperienze politiche, Cesare ha assunto con forza un ruolo importante nell'allora Unione Artigiani, poi Confartigianato, guidando dapprima l'organizzazione lecchese, poi quella regionale e, infine, svolgendo la funzione di Segretario Generale a livello nazionale. E' stato di questa associazione un punto di riferimento autorevole e stimato sino a quando si è congedato dall'attività lavorativa, per poi essere nominato da Enrico Letta all'interno della segreteria nazionale del Partito democratico, come responsabile Sviluppo economico, Terzo Settore, Missione PMI. In questo frangente si è autodefinito "appassionato delle dinamiche sociali, una vita a difesa delle PMI. Ora alle prese con una grande, grande sfida."
Ricordo con affetto le due ultime occasioni in cui ci siamo incrociati:
- per la presentazione del suo libro, "Piccola impresa, indicativo futuro. L'intelligenza del polpastrello", che credo rappresenti un imprescindibile termine di confronto per chiunque creda nel valore sociale della piccola impresa,
- per un'iniziativa su "Lavoro: il motore della Brianza", che abbiamo organizzato e proposto giovedì 8 settembre 2022 come Circondario Oggionese del PD nella "sua" Oggiono e nel corso del quale ci ha fornito degli spunti veramente interessanti, in primis sul "valore del lavoro". Alla famiglia, in particolare alla moglie Elda e ai figli Michela e Federico, vanno le mie più sentite condoglianze. Ci mancherai tanto, Cesare!".



Una foto scattata durante l'incontro citato da Rusconi nel suo ricordo

Non si è fatto attendere nemmeno Antonio Rusconi, sindaco di Valmadrera: "La scomparsa di Cesare Fumagalli priva non solo il territorio di Lecco  di una delle menti più lucide, ma anche il Paese di cui è stato un indubbio protagonista (...). A lui va il merito, partendo dal nostro territorio, di aver recuperato e valorizzato lo straordinario ruolo del mondo artigiano e della piccola e media impresa, secondo quel concetto "glocal" che teneva  insieme la dimensione del lavoro globalizzato e quello del territorio locale. Proprio a questo tema aveva dedicato lo scorso anno il libro "Piccola impresa, indicativo futuro: l'intelligenza del polpastrello".
È stato senz'altro un leader del "sistema Lecco", in un gruppo che aveva  Vico Valassi come riferimento, capace di intervenire solo quando c'era una proposta o un progetto importante. D'altra parte, con l'amicizia schietta che lo caratterizzava, era il consiglio efficace e diretto che mi aveva dato, da componente della Direzione uscente, all'indomani della mia nomina a segretario provinciale della DC di Lecco il 12.10.1992: “Non è necessario fare un comunicato stampa tutti i giorni, importante è intervenire con un'idea che faccia riflettere". E la sua amicizia, la sua generosità era nota: ricordo uno splendido confronto tra Cesare e Pietro Ichino su "Il lavoro diviso" a Valmadrera, sulla necessità di un approccio innovativo a questo tema.Ricordo soprattutto, con commozione, il fatto che a tutte e sei le candidature della lista comunale di "Progetto Valmadrera", lui è sempre intervenuto a iniziative pubbliche, compresa l'ultima, arrivando direttamente da Cagliari. Poi vi è stato il periodo della malattia, imprevisto, con una  sofferenza fisica e morale silenziosa, ma senza mai arrendersi: sentiva di poter dire e dare ancora qualcosa di importante alla vita, soprattutto alla parte più cara, la sua famiglia, la moglie, i suoi figli, i suoi nipoti. Ci siamo ritrovati a un paio di pranzi riservati a vecchi amici e nell'ultimo ci ha sorpreso, parlando a braccio per mezzora del nuovo libro che stava scrivendo e delle urgenze che il territorio di Lecco doveva affrontare, unito nelle diverse forze politiche per rispondere ai temi fondamentali e ricostruire l'idea del "sistema Lecco" e dell'orgoglio della nostra autonomia: un impegno che da domani coinvolge tutti e ognuno di noi per rispettarlo. Scrive Pavese nei "Dialoghi con Leucò": "L'uomo mortale non ha che questo di immortale: il ricordo che porta e il ricordo che lascia": in questo Cesare ci lascia una grande eredità"
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