Come mai, come mai sempre in culo agli operai?
Cara Leccoonline
Ha fatto clamore, meno male, la proclamazione dello sciopero di alcuni lavoratori della catena H&M di Lecco che, tramite il sindacato, in un comunicato si sono rifiutati di lavorare il giorno di Pasqua.
Il negozio l'hanno tenuto aperto lo stesso ma con meno lavoratori.
Ognuno, quando il mondo è capovolto, deve fare la sua parte, il lavoratore che sciopera, il consumatore che sostiene la lotta, anche quando non c'è la lotta.
Però è giusto e corretto che questo ognuno sia in primis o anche la Politica e lo Stato.
Attraverso le Leggi.
E, non di meno, ognuno, non limitarsi alle problematiche lavorative delle feste ma anche quelle quotidiane, a partire dalle condizioni di lavoro e dalle retribuzioni.
Anche perché, per esempio, oggi lunedì dell'Angelo, non è indispensabile a differenza di trasporti e sanità, pur essendo certo un servizio pubblico
che si ritirino i sacchi rossi e i rifiuti.
E quindi anche qui, soprattutto qui, c'è una prateria di possibilità, di resistenza e di miglioramento che può e deve mettere in campo il lavoratore, il sindacato e gli Enti pubblici.
E a proposito di questi ultimi, nostro Comune compreso, pensiamo alle coop sociali con cui lavorano molto, dove le paghe orarie sono poco dignitose, tutti i giorni. Dove è più complicato che il lavoratore sociale riesca e si coordini per fare sciopero, per far valere i suoi diritti.
Anche in un Ente pubblico, in una coop sociale, c'è davvero bisogno che la rivendicazione dei diritti sociali parta dai lavoratori altrimenti son precari?
Davvero si arriva a sbandierare di aver riconosciuto 100€ di welfare aziendale al mese, 0,60€/h e la questione e la coscienza è a posto?
Assessori,Consiglieri, Sindacati. Cooperative...
Come mai, come mai sempre in culo agli operai?
Ha fatto clamore, meno male, la proclamazione dello sciopero di alcuni lavoratori della catena H&M di Lecco che, tramite il sindacato, in un comunicato si sono rifiutati di lavorare il giorno di Pasqua.
Il negozio l'hanno tenuto aperto lo stesso ma con meno lavoratori.
Ognuno, quando il mondo è capovolto, deve fare la sua parte, il lavoratore che sciopera, il consumatore che sostiene la lotta, anche quando non c'è la lotta.
Però è giusto e corretto che questo ognuno sia in primis o anche la Politica e lo Stato.
Attraverso le Leggi.
E, non di meno, ognuno, non limitarsi alle problematiche lavorative delle feste ma anche quelle quotidiane, a partire dalle condizioni di lavoro e dalle retribuzioni.
Anche perché, per esempio, oggi lunedì dell'Angelo, non è indispensabile a differenza di trasporti e sanità, pur essendo certo un servizio pubblico
che si ritirino i sacchi rossi e i rifiuti.
E quindi anche qui, soprattutto qui, c'è una prateria di possibilità, di resistenza e di miglioramento che può e deve mettere in campo il lavoratore, il sindacato e gli Enti pubblici.
E a proposito di questi ultimi, nostro Comune compreso, pensiamo alle coop sociali con cui lavorano molto, dove le paghe orarie sono poco dignitose, tutti i giorni. Dove è più complicato che il lavoratore sociale riesca e si coordini per fare sciopero, per far valere i suoi diritti.
Anche in un Ente pubblico, in una coop sociale, c'è davvero bisogno che la rivendicazione dei diritti sociali parta dai lavoratori altrimenti son precari?
Davvero si arriva a sbandierare di aver riconosciuto 100€ di welfare aziendale al mese, 0,60€/h e la questione e la coscienza è a posto?
Assessori,Consiglieri, Sindacati. Cooperative...
Come mai, come mai sempre in culo agli operai?
Paolo Trezzi