L'immigrazione si può fermare, ma non si vuole farlo: a Pescate non arriverà nessuno, per due ragioni
Dante De Capitani
Perche non è vero che l'immigrazione non si può fermare, diciamo invece che non si vuole fermare. I miei colleghi sindaci che hanno già accettato sul loro territorio questi migranti sono dei santi. Ma io e la maggior parte dei miei colleghi santi non siamo. Per cui come ho ripetuto a tutti i prefetti che si sono succeduti in questi anni, qui a Pescate di migranti non ne arriverà uno.
Io non accetto che queste persone che non scappano da nessuna guerra vivano nei nostri paesi ben accuditi e mantenuti a sbafo senza lavorare. E poi quando le prebende cessano perché non hanno diritto di rimanere qui, non venendo rimpatriati, rimangano sul territorio a vivere di espedienti e alcuni di loro a combinarne peggio che Bertoldo.
Io non darò alloggi ai migranti e spero non lo facciano neanche i miei cittadini e per due ragioni: la prima perché qui a Pescate solo i bambini, gli anziani e i disabili sono esentati dal lavorare. La seconda perché anche i miei cittadini hanno necessità di alloggi, attualmente abbiamo due sfratti di famiglie straniere che però sono ormai pescatesi integrati che lavorano e io prima aiuto i miei cittadini.
E quindi se in paese abbiamo case libere le diamo a loro, altro che ai migranti. E non mi si venga a dire che anche noi siamo e siamo stati un popolo di migranti perché i nostri vecchi che partivano con le valigie di cartone andavano all'estero per lavorare e lavorare duramente, e non si facevano mantenere come questi che arrivano.
E mi auguro che il mio collega Gattinoni non accetti di avere tendopoli e baraccopoli al Bione come sette anni fa come si sta già paventando, perche i sindaci non devono pagare le manchevolezze di politici che non sono capaci di difendere i confini dall'invasione africana.
Dante De Capitani, sindaco di Pescate