I grandi progetti di un tempo alle Caviate. Ora sarà la volta buona?
Cosa hanno trovato i lecchesi nell’uovo di Pasqua di una lontana primavera del 1964? Un complesso di opere nella zona Brick Caviate per valorizzare la progettata funivia verso i Piani Resinelli. E’ la stampa locale che, concedendo ampio spazio alla notizia, sottolinea di “un geniale progetto al servizio del turismo, con parcheggi, darsena, lido e porticciolo con molo”.
Il commento della stampa locale a “quel geniale progetto” era affidato ad un intervento dove si evidenziava “Qui non c’è da augurarsi che, secondo il novero ordinario delle cose, la cosa vada in porto; c’è da vincere le ultime ritrosie preconcette e le opinioni personali, anche se radicate, ed alla luce dei fatti, riconoscere la improrogabilità di una decisione semplicemente necessaria, pena la rinuncia pressoché permanente a fare di Lecco un richiamo turistico nuovo della nuova Italia”. Sono trascorsi quasi 60 anni dalla primavera dove si stava concludendo il “derby” delle funivie nel nome di Lecco turistica: la prima alla ribalta era stata la Resinelli, poi arrivò quella del Pizzo d’Erna ed è stata, quest’ultima, ad imporsi in quanto entrò in funzione con le prime corse sperimentali nel dicembre 1965 e venne inaugurata, con solenne cerimonia, nel giugno 1966, avvenuta presso la stazione di partenza, in località Versasio, presente l’allora arcivescovo di Milano, cardinale Giovanni Colombo. Decollò Erna, rimase nei programmi la Resinelli.
In questi giorni si è tornato a parlare di nuovi progetti sul lungolago, menzionando un autosilo di 250 posti auto nell’area Brick Caviate, dove è previsto un hotel di grande turismo per tutto il ramo lecchese del Lario. Sarà la volta buona?
La cronaca evidenzia in un articolo “Ha avuto luogo l’assemblea annuale dei soci azionisti della funivia Lecco-Piani Resinelli. E’ stato modificato l’art. 4 dello statuto che determina lo scopo sociale della società, estendendolo ad altre opere turistiche che possono interessare l’esercizio della funivia”.
Il titolo di un articolo di allora
Quali sono le opere turistiche? In primo luogo, si sottolinea negli articoli, un porticciolo con relativo molo per l’attracco di qualsiasi tipo di imbarcazione da diporto: chi mai ha visto a Lecco una “Stella” o un “Dragone” ormeggiati in vista con le bellissime vele pronte a prendere il vento? Sono previste, continua l’articolo, darsene coperte per un fronte di 100 metri, capaci di 60 motoscafi ed un lido dalle cabine multicolori. Il tutto sarà delimitato ed a portata della passeggiata a lago, (continuazione e miglioramento di quella esistente) a beneficio della città”.Il commento della stampa locale a “quel geniale progetto” era affidato ad un intervento dove si evidenziava “Qui non c’è da augurarsi che, secondo il novero ordinario delle cose, la cosa vada in porto; c’è da vincere le ultime ritrosie preconcette e le opinioni personali, anche se radicate, ed alla luce dei fatti, riconoscere la improrogabilità di una decisione semplicemente necessaria, pena la rinuncia pressoché permanente a fare di Lecco un richiamo turistico nuovo della nuova Italia”. Sono trascorsi quasi 60 anni dalla primavera dove si stava concludendo il “derby” delle funivie nel nome di Lecco turistica: la prima alla ribalta era stata la Resinelli, poi arrivò quella del Pizzo d’Erna ed è stata, quest’ultima, ad imporsi in quanto entrò in funzione con le prime corse sperimentali nel dicembre 1965 e venne inaugurata, con solenne cerimonia, nel giugno 1966, avvenuta presso la stazione di partenza, in località Versasio, presente l’allora arcivescovo di Milano, cardinale Giovanni Colombo. Decollò Erna, rimase nei programmi la Resinelli.
In questi giorni si è tornato a parlare di nuovi progetti sul lungolago, menzionando un autosilo di 250 posti auto nell’area Brick Caviate, dove è previsto un hotel di grande turismo per tutto il ramo lecchese del Lario. Sarà la volta buona?
A.B.